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Mediobanca ha tolto pubblicità a Panorama per ritorsione. L’editoriale di Belpietro

Caso Mediobanca. Estratto dell'editoriale del direttore di Panorama, Maurizio Belpietro, tratto dal numero del settimanale in edicola.

 

Pubblico un estratto dell’editoriale del direttore di Panorama, Maurizio Belpietro, tratto dal numero del settimanale in edicola. “Non siamo in vendita”, scrive Belpietro. Grande direttore. (Michele Arnese)

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La scorsa settimana ci siamo occupati della guerra attorno alla più grande compagnia di assicurazione italiana, ossia le Generali. Da mesi è in atto uno scontro per la governance del Leone con protagonisti di peso.

Da un lato ci sono due tra gli imprenditori più liquidi del Paese, ossia Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica, e Francesco Gaetano Caltagirone, padrone di una conglomerata impegnata nelle grandi opere, nel cemento, nella finanza e nei giornali.

Dall’altro c’è Mediobanca, ovvero la banca d’affari fondata nel dopoguerra da Enrico Cuccia, oggi amministrata da Alberto Nagel. Al centro, le Generali, con il suo management e le sue strategie di mercato.

Del Vecchio e Caltagirone sono azionisti da tempo della compagnia triestina, ma a comandare, cioè a decidere da chi dev’essere guidata e quali siano i suoi piani di espansione, è Mediobanca, che ha una quota più o meno equivalente a quella detenuta dai due imprenditori. I quali da tempo scalpitano, perché non sempre condividono le scelte attuate dentro il Leone, ma in piazzetta Cuccia, quartier generale dell’istituto d’affari guidato da Nagel, finora hanno fatto orecchie da mercante.

Risultato, dalla sera alla mattina Del Vecchio si è comprato poco meno del 20% di Mediobanca, diventandone il primo azionista e mettendo in discussione anche la governance di quello che un tempo era considerato il salotto buono della finanza. In pratica, si tratta di una guerra che in Piazza Affari, sede della Borsa italiana in cui tutte le società citate sono quotate, non si vedeva dai tempi di quella tra Cuccia, Gardini e Schimberni.

Ovviamente Panorama se ne è occupato, con un’inchiesta di Francesco Bonazzi e un mio editoriale. Il collega, com’era sua consuetudine, ha lavorato in autonomia, scegliendo le proprie fonti e raccontando i fatti per come li ha percepiti, descrivendo i meriti della dirigenza di Generali, ma anche le ragioni di chi ritiene si debba cambiare qualcosa.

Evidentemente, avere una posizione in cui si raccontano le tesi di una parte, ma anche quelle della parte avversa, non è piaciuto a chi vorrebbe una narrazione a senso unico e si affanna a far circolare l’immagine di due arzilli vecchietti (Del Vecchio ha 86 anni, Caltagirone 78) che non si rassegnano alla pensione.

Risultato, alla concessionaria che raccoglie la pubblicità per Panorama, l’ufficio stampa di Mediobanca ha comunicato l’annullamento di un’inserzione a seguito della copertina del nostro settimanale. Ovviamente, l’istituto è un ente privato e ha il diritto di fare pubblicità dove gli pare, come noi siamo liberi di non farci comprare da nessuno.

Tuttavia, se questo è il metodo di chi si riempie la bocca con il libero mercato, beh gli ricordiamo che non c’è solo quello dei soldi ma anche quello dell’informazione e per quanto ci riguarda non siamo in vendita.

Mediobanca investa pure i suoi soldi altrove, sperando di puntellare un sistema che non serve a pubblicare le notizie, ma a nasconderle. Per parte nostra, continueremo a svolgere il nostro mestiere, sapendo che l’unico padrone di Panorama era e resta il lettore, non un imprenditore e neppure un banchiere.

(Estratto dell’editoriale del direttore di Panorama, Maurizio Belpietro; qui la versione integrale)

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