La Federal Trade Commission degli Stati Uniti, ovvero l’agenzia governativa che si occupa di tutela dei consumatori e della concorrenza, sta indagando su Institutional Shareholder Services (Iss) e Glass Lewis per possibili violazioni della normativa antitrust, legate all’influenza che esercitano sui voti degli azionisti. Le due società sono delle proxy advisor: si occupano, cioè, di fornire raccomandazioni di voto agli investitori sulle delibere assembleari delle aziende quotate.
L’indagine della commissione – rivelata dal Wall Street Journal – giunge in un momento particolare: il presidente Donald Trump potrebbe infatti emettere un ordine esecutivo per limitare il potere dei proxy advisor e dei grandi gruppi di gestione degli investimenti, come BlackRock e Vanguard, che detengono partecipazioni significative in molte società americane, influenzandone di conseguenza la corporate governance.
Stando al Financial Times, diversi amministratori delegati si sono lamentati con Trump delle capacità dei proxy advisor di orientare le decisioni aziendali più cruciali.
L’IMPORTANZA DI INSTITUTIONAL SHAREHOLDERS SERVICES E GLASS LEWIS
Institutional Shareholder Services (controllata dal gruppo tedesco Deutsche Börse) e Glass Lewis (gli azionisti principali sono il fondo di private equity Peloton Capital Management e l’imprenditore canadese Stephen Smith) sono, nell’ordine, le due società di proxy advisor più importanti. Si occupano di elaborare consigli agli investitori istituzionali su una serie di temi, dalla remunerazione dei dirigenti alla composizione dei consigli di amministrazione.
Il Financial Times ha scritto che la Federal Trade Commission “probabilmente valuterà se la loro posizione dominante sul mercato stia limitando in modo sleale la concorrenza e danneggiando i consumatori in senso più ampio”.
I REPUBBLICANI CONTRO LARRY FINK DI BLACKROCK
Nonostante abbia smesso di utilizzare il termine Esg (sigla che indica i criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance degli investimenti) e abbia portato fuori la società dalla Net Zero Asset Managers Initiative (un raggruppamento di oltre trecento enti finanziari impegnati nell’azione climatica), l’amministratore delegato di BlackRock, Larry Fink, non ha ancora guadagnato la fiducia del Partito repubblicano: i repubblicani, infatti, lo accusano di essere – o quantomeno di essere stato – un alfiere del cosiddetto woke capitalism, un tipo di capitalismo influenzato dalle ideologie dell’estrema sinistra che presterebbe più attenzione agli obiettivi climatici che ai guadagni.
Le vecchie lettere di Fink agli azionisti di BlackRock e agli amministratori delegati sono state interpretate dalla cerchia di Trump come un tentativo di ingerenza nei business delle imprese, per imporre a queste ultime un’agenda “progressista” attraverso il potere finanziario.






