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Borsa Italiana

Mps da sola non avrà futuro. Parola della Borsa

Che cosa dice la giornata di Borsa su Mps. Fatti, numeri, ricostruzioni e contraddizioni (di chi sostiene la bontà di un piano stand-alone per la Mps pubblica)

 

Giornata nera in Borsa per Mps

Profondo rosso per Mps in Borsa sia con il titolo che con i bond. Ecco gli effetti sui mercati dello stop alla trattativa fra Unicredit e ministero dell’Economia (azionista di controllo del Monte dei Paschi di Siena). Tutti i dettagli.

COME VA IL TITOLO MPS IN BORSA

Sotto pressione in apertura di seduta di lunedì 25 ottobre il titolo Mps dopo che l’istituto di Piazza Gae Aulenti e il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) hanno comunicato l’interruzione dei negoziati relativi alla potenziale acquisizione di un perimetro definito di Rocca Salimbeni.

LA FLESSIONE DI MPS

Si muove al ribasso Banca Mps con i prezzi allineati a 1,017 per una discesa del 5,13%. Il titolo scambia regolarmente alle 9.24, dopo aver battuto prezzo per la prima volta alle 9.11 ed essere sospeso al rialzo prima e dopo quel momento. Aveva segnato un ribasso teorico di oltre l’11% in precedenza.

COMMENTI E CONTRADDIZIONI

“Tutto come previsto”, ha scritto Teleborsa a proposito del tracollo del titolo Mps. In verità, se davvero era previsto, l’andamento borsistico di oggi smentisce tutti quegli osservatori (e la stragrande maggioranza dei politici) che attestano la bontà di un piano stand-alone per il Monte dei Paschi, come ripetuto peraltro dall’attuale vertice della disastrata banca. Come si può conciliare dunque la fine delle trattative con Unicredit e il pessimo andamento del titolo Mps in Borsa? Non si concilia: il mercato attesta che Mps senza una fusione avrà vita breve e travagliata, di fatto.

SPROFONDANO PURE I BOND MPS

Sprofondano pure i quattro bond subordinati emessi da Mps, per un controvalore complessivo di 1,75 miliardi di euro. Nelle mattinata di lunedì i quattro bond subordinati emessi da Mps, per un controvalore complessivo di 1,75 miliardi di euro, hanno ceduto tra il 13% e il 19,4% sui timori di un eventuale burden sharing (letteralmente: condivisione degli oneri, una delle procedura prevista negli Stati Ue in caso di ipotetico dissesto bancario) nel caso in cui il Monte, in mancanza di investitoti disponibili a sottoscrivere l’aumento con lo Stato, dovesse essere messo in sicurezza con una ricapitalizzazione precauzionale. “Ma va detto subito che questi titoli non sono direttamente acquistabili dai risparmiatori privati”, cbiosa il Corriere della Sera.

I NUMERI DEL BOND

Il bond da 750 milioni con scadenza 2028 perde il 16,8% e tratta poco sopra il 60% del suo valore nominale, quello da 300 milioni con scadenza nel 2029 arretra del 13% a 84,5, quello da 400 milioni con scadenza 2030 sprofonda del 19,4% a 63,4 e quello da 300 milioni con scadenza 2030 del 18,9% a 66.

SCENARIO?

Forse per cercare di attutire le notizie negative e cercare di far balenare agli investitori uno scenario positivo, è trapelata alle agenzie questa informazione: Mps si appresta – ha scritto l’Ansa – a presentare una trimestrale “molto buona”, la migliore di quest’anno, in grado di far lievitare in maniera consistente i 202 milioni di euro di profitti conseguiti a giugno. I conti, viene riferito dall’agenzia, mostreranno anche “un miglioramento della situazione di capitale”, con una riduzione del deficit atteso a giugno 2022 rispetto al mezzo miliardo stimato ad agosto, a conferma dei progressi messi a segno dalla banca, che meno di un anno fa prevedeva uno shortfall di 1,5 miliardi. Infine Mps potrebbe presto anche rivedere il piano industriale per renderlo più aggressivo, allo scopo di strappare il via libera, che ancora manca, della Commissione Ue.

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