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Volpi

Attenti ai francesi in Mediobanca e Generali. L’allarme del Copasir su Delfin-Del Vecchio

Che cosa dice il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica presieduto da Raffaele Volpi sulle mosse di Delfin in Mediobanca e Generali

 

“Riteniamo che, oggi in particolare, il ‘Sistema Paese’ abbia la necessità di non vedersi depauperato di capisaldi strategici in favore di attori che proseguono interessi diversi da quelli nazionali”.

Parola del presidente del Copasir, Raffaele Volpi (Lega).

Ovvero: restino in Italia banche e assicurazioni. E’ questo l’appello-allarme che arriva di fatto dal Copasir.

L’esponente di spicco del Carroccio – in qualità di tutto il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – esprime rilievi, interrogativi e preoccupazioni sull’ascesa di Leonardo Del Vecchio tramite Delfin nell’azionariato di Mediobanca, che è azionista di primo piano di Assicurazioni Generali.

Nel mirino dei componenti del Copasir ci sono di fatto le potenziali mire del colosso francese delle assicurazioni Axa su Generali, viste le relazioni ad alto livello con la Francia intessute da Del Vecchio con la fusione tra Luxottica e il gruppo francese Essilor, tra l’altro.

“Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, nell’ambito del ciclo delle audizioni sul sistema bancario assicurativo ha ascoltato l’Aise, Banca D’Italia, Ivass, Ubi Banca, Mediobanca, Cassa Depositi e Prestiti. E’ prevista per giovedì l’audizione di Unicredit. Nel contorno delle competenze del Copasir afferenti la sicurezza e l’interesse nazionale si sta progressivamente formando una sensibile e consapevole preoccupazione relative a dinamiche che potrebbero in futuro intercettare l’interesse condiviso del Paese”, ha sottolineato sottolinea il presidente del Copasir.

“Recenti notizie, in parte in qualche modo prevedibili, accentuano le preoccupazioni già espresse dal Comitato in merito al possibile controllo fuori dai confini nazionali di primari istituti bancari ed assicurativi già riconosciuti per altro tra i maggiori detentori di debito sovrano italiano – ha proseguito Volpi – Essendo le notizie pubbliche ed acclarate e facendo memoria della recente implementazione della legislazione in merito alla difesa degli assetti strategici del Paese pensiamo possa esservi una autonoma attivazione degli organismi preposti finalizzata ad assicurare che i predetti istituti rimangano all’interno di un sistema di controllo e direzione italiano”.

Conclusione del presidente del Copasir: “Riteniamo che, oggi in particolare, il ‘Sistema Paese’ abbia la necessità di non vedersi depauperato di capisaldi strategici in favore di attori che proseguono interessi diversi da quelli nazionali”.

Anche il senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso, responsabile del dipartimento Imprese e Attività produttive di Fd’I e vicepresidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), ha espresso critiche: “Tra poco nella insipienza dei più, e con la complicità di alcuni, il sistema bancario e assicurativo italiano parlerà solo francese. Cosa ha da dire la Banca d’Italia e cosa la Consob? E il governo era all’oscuro di tutto?”.

Il parlamentare aggiunge in una nota: “Apprendiamo, infatti, da un quotidiano, in una domenica di un lungo ponte, che e’ in atto ‘il colpo del secolo’: un fondo franco/lussemburghese acquisirà il controllo di Mediobanca, la più grande banca d’affari italiana da sempre in competizione con quella francese, operazione che a sua volta consentirà il controllo delle Assicurazioni generali, l’unica grande multinazionale assicurativa italiana, e di parte del sistema bancario del Paese”.

Il senatore di Fratelli d’Italia conclude: “Tutto questo dovrà essere soggetto alla autorizzazione della Banca centrale europea, cioè di miss Lagarde. Se fosse un film francese, lo chiameremmo il ‘colpo del secolo’”.

Ma non solo esponenti di centrodestra nel Comitato si esprimono. Il Copasir, spiega un secondo membro chiedendo di non essere citato, vuole essere sicuro “che qualsiasi riassetto societario di Mediobanca non produca ripercussioni tali da pregiudicare l’allocazione del debito italiano anche perché Mediobanca è un importante azionista di Generali”, che detiene circa 60 miliardi di Btp.

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COME E PERCHE’ IL CENTRODESTRA PICCHIA SU DEL VECCHIO. L’ARTICOLO DI MANOLA PIRAS

MEDIOBANCA E GENERALI IN PERICOLO CON LA MOSSA DI DELFIN. L’INTERVENTO DI CENTEMERO (LEGA)

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