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Crisanti Vaccini Covid

Tutte le sberle di Crisanti su app Immuni e virologi…

Che cosa ha detto Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Medicina molecolare dell'Università di Padova

 

Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova, aveva qualche sassolino nelle scarpe. Che si è tolto nelle scorse ore. Nelle mire del medico finiscono l’app Immuni, sulla cui efficacia Crisanti ha dubbi (seppur favorevole al tracciamento) e le parole di Luca Zaia, pronunciate più volte, sulla strategia di azione anti-pandemia dalla regione.

Non solo. Nelle mire di Crisanti anche i colleghi virologi, che in tempi di pandemia hanno chiesto un compenso per le apparizioni in tv. Andiamo per gradi.

I DUBBI SULL’APP IMMUNI

Partiamo da uno degli argomenti più caldi: l’app Immuni. Secondo Crisanti l’app, così pensata, potrebbe non dare i risultati sperati: “Sono favorevole sul tracciamento anche informatico ma rimango perplesso sulle prestazioni dell’app Immuni. Se la utilizzano il 60 per cento degli italiani, riesce a fare il 36 per cento dei tracciamenti”, ha spiegato a Radio2.

“Se i dati reali – continua però Crisanti – sono una frazione dei casi reali, allora dobbiamo dividere questo 36 per 3 o 4 e avremo un tracciamento del 9%. Se la scarica il 50 per cento arriviamo al 5%, sono una montagna di soldi buttati”. Dubbi sull’app Immuni anche per Zaia. 

LA RISPOSTA DI CRISANTI A ZAIA

Crisanti ha commentato anche le parole di Zaia, governatore del Veneto, in cui ha rivendicato la paternità della strategia nazionale, attribuendo a Francesca Russo, capo del Dipartimento di Prevenzione della Regione Veneto, il piano anti pandemia (che sarebbe stato presentato il 31 gennaio, come riferivamo in questo articolo di Start Magazine).

“Penso che dovremmo tutti quanti avere un pò di senso di decenza, per rispetto a tutte le sofferenze e ai morti. Io sulle sofferenze e sui morti non voglio speculare”, ha detto Crisanti, aggiungendo “se loro dicono di avere avuto questi piani, li tirassero fuori”, ha detto nei giorni scorsi il virologo, che più volte ha riferito che l’Ospedale di Padova aveva avviato la produzione di reagenti per effettuare tamponi a tappeto senza farsi trovare impreparati dalla pandemia (qui i dettagli).

POLEMICA SUI MERITI? NORMALE QUANDO CI SONO BUONI RISULTATI

“Una polemica su quelli che possono essere i meriti ci sta in tutte le situazioni in cui c’è stato un grande risultato. Questo è normale, è nella natura umana cercare in qualche modo di accaparrarsi il merito”, ha sostenuto Crisanti, sentito dall‘Adnkronos Salute.

“Se i piani sono protocollati, se sono autentici, chiedete a loro. Io non voglio attizzare polemiche sulle sofferenze e sui morti che ci sono stati”, ha aggiunto Crisanti.

CRISANTI: ITALIANI SANNO COME E’ ANDATA

“Penso che gli italiani abbiano visto sotto i loro occhi lo svolgersi di questa epidemia e abbiano visto chi ha fatto cosa. Hanno visto che cosa ho detto e su cosa mi sono battuto fin dall’inizio”, quindi rivendicato Crisanti.

IL VIROLOGO E’ PRONTO A MOSTRARE LA DOCUMENTAZIONE

Sulla questione, il virologo era anche intervenuto nei giorni scorsi, ricorda Adnkronos: “se vogliono che mostri tutta la documentazione lo farò, anche se preferirei non arrivare a questo punto”, aveva detto Crisanti. “Le carte parlano chiaro”.

CRISANTI: MAI PRESO UN EURO IN TV

E ancora, un altro sassolino, Crisanti, se lo toglie nei confronti dei colleghi. “Io non ho mai preso 1 euro da nessuna apparizione in tv. Ho solo partecipato a programmi di informazione e non ho mai sollecitato nessun intervento”, ha detto Crisanti, con riferimento sottointeso a chi, invece, per le apparizioni in Tv si fa pagare. Da Burioni che si è affidato a degli agenti che curano la sua immagine a Ilaria Capua, che ha scritto Panorama rilanciato da Dagospia, chiede 2.000 più iva per un intervento di 10 minuti.

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