skip to Main Content

Perché è utile leggere Likecrazia di Capezzone

L’articolo di Cesare Maffi per Italia Oggi su Likecrazia, appena uscito da Piemme, scritto da Daniele Capezzone Con toni sapidi e pungenti, Daniele Capezzone dipinge il mutare della comunicazione politica, dominante ventiquattr’ore giornaliere attraverso mezzi di massa sempre più fitti, sempre più numerosi, sempre più seguiti e sempre più velocemente abbandonati. Non mancano riferimenti dotti…

Con toni sapidi e pungenti, Daniele Capezzone dipinge il mutare della comunicazione politica, dominante ventiquattr’ore giornaliere attraverso mezzi di massa sempre più fitti, sempre più numerosi, sempre più seguiti e sempre più velocemente abbandonati. Non mancano riferimenti dotti (che attestano la capacità di Capezzone di guardare fuori d’Italia) e conoscenze erudite, su testi scientifici non alla comune portata.

Il lettore medio gradirà specialmente gli assalti sferrati al mondo progressista di politici, d’intellettuali, di comunicatori, di accademici, tutti ricchi di spocchia supponente. Sono moralizzatori che ritengono di essere dotati di una superiorità etica e persino antropologica rispetto agli avversari. Fintamente democratici, osteggiano in realtà quello che considerano popolame, specie quando le masse (come un tempo erano definite) non seguono gli indirizzi loro indicati e ancor meno quando votano chi non è tollerato da questi tronfi esaltatori di sé stessi.

Si gusta con piacere il ritratto di questi progressisti, incapaci di capire come gli altri la pensino, soprattutto di comprendere quali problemi patiscano, quali esigenze avvertano, quali difficoltà affrontino. Rinchiusi nei salotti, in luoghi elitari, in una società rarefatta di gente che se la canta e se la suona senza alcun rapporto vero con ben altre realtà, questi liberal (per dirla all’americana) giudicano l’Italia standosene fra quanti a Capalbio o ai Parioli votano Pd. Se vivono negli Stati Uniti, guardano ai radicali delle metropoli, mentre nel Regno Unito giudicano la società da plaghe londinesi che non rispettano il multiforme mondo anglosassone.

Particolarmente felice è la ricostruzione delle delusioni da costoro patite per quelli che vivono come tradimenti: il sostegno a Donald Trump dalle classi dimenticate dagli Obama-Clinton, la voglia di andarsene dall’Ue espressa dagli inglesi, il sostegno a populisti e sovranisti in non pochi Paesi.

Quando Capezzone si sofferma sulla pandemia, emergono in particolare gli orribili effetti della disastrosa comunicazione ufficiale. Il vertice è probabilmente segnato dalle conferenze stampa, per settimane ammannite alle 18 con lugubri elencazioni di numeri mai interpretati ma divulgati così da suscitare in larga parte della popolazione una paura che ancora non si è placata.

(Estratto di un articolo pubblicato su ItaliaOggi)

Back To Top