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Vienna

Strage jihadista a Vienna, che cosa è successo

Secondo Rita Katz, direttrice del Site Institute, società che si occupa di monitorare e verificare le attività online dell'Isis, l'attentato a Vienna è una rappresaglia jihadista per la partecipazione dell'Austria alla coalizione anti-Isis a guida Usa.

 

Dopo la Francia, l’Austria. L’Europa nel mirino del terrorismo jihadista con modalità simili alla strage del Bataclan.

Ore drammatiche e di paura nel cuore di Vienna ieri dalle 20, con parti del centro della capitale in mano di fatto ai terroristi (come ha sottolineato su La7 l’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti).

Cinque morti fra i quali uno degli autori dell’attacco, una quindicina di feriti e una caccia all’uomo ancora in corso per individuare eventuali altri responsabili.

Secondo le ultime informazioni fornite dalle autorità austriache, le vittime dell’attentato sono due uomini e una donna; tra i 15 feriti gravi c’è anche un funzionario di Polizia.

L’attentatore ucciso era armato di un fucile automatico e altre armi da fuoco, e la Polizia ha già accertato la matrice islamica dell’attacco.

Il terrorista ucciso ieri sera a Vienna dopo gli attacchi nel centro della capitale austriaca sarebbe un giovane viennese di origini albanesi della Macedonia del Nord. Lo riferisce il responsabile della rivista austriaca Falter, Florian Klenk.

“Si chiama Kurtin S., nato nel 2000 a Vienna, dove era cresciuto. E’ di origini albanesi e i suoi genitori provengono dalla Macedonia del Nord e non hanno alcun legame con l’islamismo”, ha scritto Klenk su Twitter. Il giovane terrorista, ha aggiunto, era noto ai servizi di sicurezza antiterrorismo (Bvt) per essere stato uno dei 90 islamisti austriaci che hanno cercato di recarsi in Siria.

Prosegue frattanto la caccia ai complici dell’assalitore ucciso, che vede dispiegati a Vienna il Comando operativo Cobra, reparto speciale della polizia austriaca, insieme all’unità operativa Wega, corpo speciale delle forze dell’ordine della città.

Secondo le autorità, l’uomo in fuga è pesantemente armato ed è pericoloso. Da ore la polizia insieme alle forze speciali dei reparti Vega e Cobra, agenti dell’antiterrorismo e centinaia di agenti appoggiati da elicotteri, rastrellano il centro della città a caccia del fuggitivo.

Sono stati creati posti di blocco, l’operazione prevede anche il controllo dei confini austriaci e sono state attivate le forze speciali dell’esercito, il Jagdkommando, che hanno assunto la sorveglianza degli edifici pubblici per liberare gli agenti di polizia che erano dislocati nei luoghi sensibili. “Sono lieto che i nostri agenti di polizia abbiano già eliminato uno degli aggressori: non saremo mai intimiditi dal terrorismo e combatteremo questi attacchi con tutti i mezzi”, ha assicurato Kurz.

Gli attacchi sono avvenuti in sei diversi punti della città vecchia, compresa la strada dove si trova la principale sinagoga della città dove nel 1981 ci fu un attentato che causo’ due morti.

Sono sei i luoghi dove in serata poco dopo le ore 20 in pieno centro a Vienna si sono verificati gli attacchi terroristici che il cancelliere Sebastian Kurz ha detto essere stati compiuti da “professionisti molto preparati”.

Le località sono tutte molto vicine, nel Distretto 1 della capitale austriaca. Le prime immagini sono arrivate dalla zona di Seitenstaettengasse nei pressi della sinagoga ebraica, che era chiusa al momento dell’attacco, non distante da Schwedenplatz, luogo che s’affaccia sulle acque del canale del Danubio e molto frequentato sia dai viennesi che dai turisti (ci sono diversi ristoranti). Altri luoghi colpiti, Salzgries e Morzinplatz, a ridosso di Schwedenplatz, ma anche Fleischmarkt, la strada che offre suggestivi scorci e lungo la quale sorge la Chiesa Ortodossa, Bauernmarkt, famosa via del commercio, e Graben, la strada dello shopping.

Per ore notizie si sono succedute convulse e a volte confuse. La polizia e’ riuscita a neutralizzare un terrorista armato pesantemente (e che secondo il sindaco di Vienna aveva indosso una cintura esplosiva ed era pesantemente armato), ma ce n’e’ un altro almeno ancora in fuga.

La prima sparatoria è avvenuta proprio vicino alla sinagoga che pero’ era chiusa già da un paio d’ore e forse non era nel mirino, ma un assalitore e’ stato ucciso. Poi dopo la prima sparatoria, la corsa all’impazzata dei terroristi per i vicoli della città, tra i vicoli e i ristoranti dove la gente si godeva l’ultima serata prima dell’entrata in vigore del lockdown, in vigore da domani.

Tutto registrato dai video, circolati numerosi in rete, fino a quando la polizia non ha chiesto con insistenza di evitare di postarli. In uno scioccante si vede un uomo che corre, imbracciando un fucile d’assalto e attraversa le strade sparando; un altro sembra mostrare il momento in cui un ignaro passante viene colpito da un terrorista.

Riguarda l’identità e la motivazione dei terroristi, le autorità sono state molto caute: e’ ancora presto per farei ipotesi e la situazione non e’ chiara. On line, e’ apparsa una foto che mostrerebbe uno degli autori dell’attacco a Vienna: la didascalia che accompagna l’immagine e’ una dichiarazione di fede al nuovo capo dell’Isis, al-Qurashi, il successore del califfo Abu Bakr al-Baghdadi. L’autenticita’ dell’immagine non e’ stata confermata.

Secondo Rita Katz, direttrice del Site Institute, societa’ che si occupa di monitorare e verificare le attivita’ online dell’Isis, l’attentato e’ una rappresaglia jihadista per la partecipazione dell’Austria alla coalizione anti-Isis a guida Usa.

(articolo aggiornato alle ore 10,30)

 

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