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Google Antitrust

Perché Google è pronta ad abbandonare l’Australia

Google minaccia lo stop in Australia se costretta a pagare i media per pubblicazione di link e snippet. Il governo di Canberra è al lavoro infatti su un "codice di condotta vincolante". Tutti i dettagli

 

Per una pace raggiunta, una nuova guerra inizia. O meglio s’infervora.

Se ieri Google ha raggiunto un accordo con la stampa francese (dopo quasi 2 anni di battaglia sulla remunerazione dei giornali per la pubblicazione degli estratti sul motore di ricerca) oggi Big G alza la voce con l’Australia.

Per la prima volta, il colosso di Mountain View minaccia di bloccare il suo motore di ricerca nel Paese se Canberra non modificherà il piano per costringere il gigante californiano a pagare i media per i loro contenuti.

Il governo australiano sta lavorando infatti a un “codice di condotta vincolante” che dovrebbe regolare i rapporti tra i media in grande difficoltà finanziaria e i colossi che dominano internet, tra cui Google e Facebook, che catturano una quota significativa degli introiti pubblicitari.

Tutti i dettagli.

LA MINACCIA DI GOOGLE ALL’AUSTRALIA

Google ha minacciato di bloccare le funzioni di motore di ricerca in Australia (per i 19 milioni di utenti australiani) se il Parlamento di Canberra approverà una proposta di legge che obbligherebbe il gigante del web a pagare la pubblicazione dei contenuti tratti dai media locali.

La principale preoccupazione dell’azienda è che “richiederebbe pagamenti semplicemente per link e snippet solo per risultati di notizie nella ricerca”, ha detto la direttrice generale di Google Australia, Mel Silva, nel corso di un’audizione in Senato a Canberra.

“Se la proposta divenisse legge, non ci lascerebbe altra scelta che quella di sospendere la funzione di ricerca Google in Australia”, ha tuonato Silva.

IL PROGETTO DI LEGGE DI CANBERRA

La normativa, se approvata, obbligherebbe infatti i colossi tecnologici a negoziare con editori e emittenti locali la remunerazione per i contenuti inclusi nei risultati di ricerca o nei feed di notizie. Se non riescono a raggiungere un accordo, il progetto di legge prevede la designazione, da parte del governo australiano, di un intermediario per determinare l’importo che Google dovrebbe versare ai media. Alla stessa disposizione normativa sarebbero soggette anche Facebook e altre piattaforme online.

COSA SOSTIENE L’ANTITRUST AUSTRALIANO

La mossa ha fatto seguito a un’indagine sul mercato dei media nel paese e al fallimento delle società di social media nel creare un sistema volontario di condivisione delle entrate con i media tradizionali.

L’antitrust australiano ha stimato inoltre che Google e Facebook guadagnano insieme circa 6 miliardi di dollari all’anno dalla pubblicità in Australia. Ricavi da cui non percepiscono nulla gli editori delle notizie.

I NUMERI FORNITI DA GOOGLE PER L’AUSTRALIA

Come in molti altri paesi, Google domina le ricerche su Internet in Australia. Silva ha riferito ai senatori di Canberra che circa il 95% delle ricerche nella nazione sono effettuate tramite Google.

Interrogata su quante tasse paga Google in Australia, Silva ha risposto di aver pagato circa 59 milioni di dollari australiani (46 milioni di dollari) su entrate per 4,8 miliardi di dollari australiani (3,7 miliardi di dollari) l’anno scorso.

NEL MIRINO IL NEWS FEED DI FACEBOOK E LE RICERCHE SU GOOGLE

Inoltre il progetto di legge australiano prevede sanzioni per diversi milioni di euro in caso di violazione e prende di mira il feed di notizie di Facebook e le ricerche su Google.

Ma il numero uno di Google Australia ha dichiarato che lo “scenario peggiore” sarebbe che la bozza di codice passi così com’è, ribadendo che Google si vedrà in futuro costretto a “sospendere” i suoi servizi di ricerca in Australia.

IL PUGNO DI FERRO DELL’AUSTRALIA CON GOOGLE

Una minaccia alla quale il primo ministro australiano Scott Morrison ha risposto bruscamente: “L’Australia stabilisce le regole su ciò che può essere fatto in Australia. È il nostro Parlamento che decide”, ha dichiarato. “Le persone che sono disposte a lavorare in questo contesto in Australia sono le benvenute. Ma non ci pieghiamo alle minacce”.

DOPO LA PACE RAGGIUNTA IN FRANCIA

La minaccia di Google di limitare i suoi servizi in Australia è arrivata poche ore dopo che il gigante di Internet ha raggiunto un accordo per il pagamento dei contenuti con alcuni editori di notizie francesi. Proprio ieri Google e l’Alleanza della stampa francese (Apig) —che rappresenta 300 quotidiani e settimanali francesi — hanno annunciato la sigla di un’intesa che spiana la strada alla remunerazione dei quotidiani nazionali e regionali transalpini da parte del colosso di Mountain View.

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