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Influencer

L’influencer, c’est moi. La Francia regola la professione (e multa i furbetti)

Stop alla promozione di chirurgia estetica, gioco d’azzardo, prodotti contenenti nicotina e massima sincerità sull’uso di ritocchi e filtri nelle foto. La Francia mette in riga gli influencer con la prima legge europea e chi non fila dritto rischia fino a 300mila euro di multa e due anni di reclusione. Tutti i dettagli

 

In Francia il lavoro di influencer ora è – davvero – una cosa seria. Il Parlamento ha approvato all’unanimità la prima legge che regola la professione e il settore, che conta circa 150mila account.

Stop alla promozione online di determinati contenuti e alle foto ritoccate senza che venga indicato, ma anche pene – reclusione inclusa – e sanzioni per chi non rispetta le regole.

TUTTI D’ACCORDO

Il testo di legge – proposto dai deputati Arthur Delaporte del Partito Socialista e Stéphane Vojetta di Renaissance, il partito del presidente francese Emmanuel Macron – dopo essere passato dalla Camera, è stato adottato da tutti e 342 i senatori ed entrerà in vigore a settembre.

La Francia è il primo Paese in Europa e uno dei primi al mondo a proporre un quadro normativo completo per il settore.

PERCHÉ UNA LEGGE SUGLI INFLUENCER

L’attenzione è stata attirata proprio da alcuni influencer – o meglio “influ-voleurs”, ovvero influencer-truffatori -, accusati appunto di frode.

Sono state presentate denunce e avviate azioni legali collettive. La Direction Générale de la Concurrence, de la Consommation et de la Répression des Fraudes (DGCCRF), l’autorità preposta alle indagini sulle frodi ha intensificato i controlli e pubblicato uno studio che incastra i furbetti.

Intanto alcune aziende, tra cui Meta, hanno chiuso gli account incriminati.

“Gli influencer continueranno a lavorare. Gli “influ-voleurs” continueranno a esistere, ma sapranno che la legge è lì per punirli”, ha detto Delaporte.

LO STUDIO

La DGCCRF ha ispezionato 50 influencer nel primo trimestre del 2023 e per il 60% dei personaggi coinvolti “è stata redatta una dichiarazione di reato, perseguibile per pratiche commerciali ingannevoli”.

“Nessuno di questi 30 influencer – spiega l’autorità – è stato trasparente sulla natura commerciale del suo approccio o sull’identità della persona per conto della quale stava agendo. Queste scoperte hanno portato a 18 ingiunzioni di cessazione di pratiche illegali e a 16 procedimenti penali”.

Già secondo un precedente studio della DGCCRF sulle pratiche commerciali degli influencer era emerso che 6 su 10 non avevano rispettato le norme sulla pubblicità e sui diritti dei consumatori.

GLI OBIETTIVI DELLA LEGGE

La legge sugli influencer mira a regolamentare il settore, combattere le truffe e gli abusi sui social network per tutelare i consumatori, chiarendo le regole da rispettare in termini di pubblicità e fornendo un quadro per le relazioni commerciali tra i marchi, gli influencer e i loro agenti.

Inoltre, rafforza i poteri della DGCCRF per porre fine più rapidamente ai comportamenti illegali e ribadisce a livello nazionale gli obblighi delle piattaforme digitali sanciti dalla normativa europea con il Digital Services Act in materia di lotta ai contenuti illegali e di moderazione degli account degli influencer.

COSA NON SI POTRÀ PIÙ PROMUOVERE

Sebbene molti influencer abbiano un pubblico modesto, altri hanno milioni di follower e possono influenzare il comportamento dei consumatori, soprattutto tra i giovani. Non è dunque casuale che la nuova legge vieti di promuovere pratiche come la chirurgia estetica o l’“astensione terapeutica”, ovvero la pratica di interrompere terapie ritenute futili per i malati terminali, anche diversi dispositivi medici.

Stop anche alla promozione di prodotti contenenti nicotina, così come di alcuni servizi finanziari (specialmente se si tratta di criptovalute), delle scommesse sportive e del gioco d’azzardo. Per esempio, gli influencer non potranno più promuovere abbonamenti a pronostici sportivi e la promozione del gioco d’azzardo sarà limitata alle piattaforme che tecnicamente consentono di negare l’accesso ai video ai minori.

Banditi anche foto e video in cui sono presenti animali di cui è illegale la detenzione. Inoltre, quando si tratta di promuovere per esempio prodotti cosmetici e le foto vengono ritoccate, anche solo con un filtro, dovrà essere segnalato.

Unica eccezione, che scontenta l’Association Addictions France, osserva Le Monde, è il mancato divieto di pubblicizzare gli alcolici.

CHI SBAGLIA PAGA (FINO A 300MILA EURO)

Per i trasgressori sono previste sanzioni che contemplano un massimo di due anni di reclusione e multe fino 300mila euro, oltre al divieto di esercitare la professione.

L’INQUADRAMENTO DELLA FIGURA DELL’INFLUENCER…

Per la prima volta viene inoltre data una definizione giuridica del mestiere di influencer: si tratta di persone che, in cambio di un ritorno economico o di altro tipo, “sfruttano la propria reputazione tra il pubblico per comunicare” online “dei contenuti volti a promuovere, direttamente o indirettamente, beni, servizi o qualsiasi causa”.

…E DEI LORO AGENTI

Anche gli agenti degli influencer saranno regolamentati. Un contratto scritto sarà obbligatorio quando le somme coinvolte superano una certa soglia.

ZONE GRIGIE E SCETTICISMO

Se per attuare bene la legge in Francia si pensa di “rafforzare in futuro le risorse delle autorità di vigilanza”, restano, tuttavia, dubbi su quanto si riuscirà a far rispettare la legge agli influencer francesi che lavorano al di fuori dell’Unione europea, della Svizzera o dello Spazio economico europeo, per i quali il governo chiede la nomina di rappresentati legali per l’Europa.

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