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Huawei

I numeri di Huawei fanno marameo a Trump

Numeri, previsioni, preoccupazioni e auspici di Huawei, che continua a crescere nonostante il bando Usa

Il bando Usa non ferma la crescita di Huawei (almeno per ora). Il colosso cinese ha registrato un fatturato in rialzo del 23,2% nel primo semestre.

Non mancano, però, le preoccupazioni. La società prevede delle difficoltà per il secondo semestre e l’anno successivo. Andiamo per gradi.

I NUMERI DI HUAWEI

Partiamo dai numeri. Nel periodo gennaio-giugno il fatturato di Huawei è stato di 401,3 miliardi di yuan (52,3 miliardi di euro), in crescita del 23,2%.

IL BANDO USA NON FERMA HUAWEI

Numeri che fanno marameo a Trump e al suo bando, come spiegato dal presidente Liang Hua: “Viste le basi poste nella prima metà dell’anno, continuiamo a vedere una crescita anche dopo l’inserimento nell”entity list'”.

DIFFICOLTÀ IN VISTA

Non mancano le preoccupazioni, però. “Questo non vuol dire che non vediamo difficoltà di fronte a noi”, ha detto Liang. Il bando Usa potrebbe avere ripercussioni “nel secondo semestre” e “nel prossimo anno”.

UNA NUOVA FASE DI CRESCITA

Nuvole, però, passeggere, è convinta Huawei, dal momento che la società è pronta ad investire “come previsto”, a partire dai circa 17,5 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo.

“Supereremo queste sfide e siamo fiduciosi che Huawei entrerà una nuova fase di crescita dopo che il peggio è alle nostre spalle”, ha concluso Liang.

5G, SERVE SPAZIO PER LE FREQUENZE

E a proposito di futuro, Huawei guarda con attenzione all’Italia e al 5G. “Ci sarà bisogno di talmente tanto spazio che il governo sarà costretto a liberare altre frequenze per rispondere a esigenze applicative che nasceranno”, ha detto il presidente di Huawei Italia, Luigi De Vecchis in una conferenza stampa tenutasi a Milano.

“La necessità di maggiore spazio, è legata ai ‘trend di sviluppo che noi vediamo’ dei futuri servizi basati sulla tecnologia 5G come ‘la guida autonoma’ o ‘il cambio dei modelli nella sanità”.

GOLDEN POWER: L’APPELLO ALL’ITALIA

Nell’incontro con la stampa non è mancato un riferimento al Golden Power per il 5G. Il decreto, ha detto Luigi De Vecchis, rappresenta “una risposta d’emotività legata ai rapporti con gli Usa” ma “il governo italiano non può dipendere da pressioni di questo tipo, perchè è in gioco lo sviluppo del Paese”.

“Ogni ritardo avrà un grosso impatto sulla trasformazione di questo Paese”, ha continuato De Vecchis, augurandosi che il recente disegno di legge sull’accesso alle reti sia “sviluppato” e diventi “definitivo”.

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