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Pentagono F-35

F-35, tutte le turbolenze per Lockheed Martin

L'approfondimento di Chiara Rossi

 

La pandemia di Covid-19 tocca anche l’F-35. Dal 23 maggio Lockheed Martin ha rallentato il tasso di produzione del caccia di quinta generazione a causa di una carenza di componenti dovuta all’epidemia di coronavirus che ha intaccato la catena di approvvigionamento internazionale del velivolo.

Ma brutte notizie anche sul fronte interno. All’inizio di maggio il Government Accountability Office (Gao), che vigila sulla regolarità delle procedure d’appalto pubbliche negli Stati Uniti, ha presentato l’annuale rapporto segnalando una serie di problemi con il programma F-35 Joint Strike Fighter.

La modernizzazione dell’F-35 Lightning II è in ritardo di due anni e il suo costo è aumentato di 1,5 miliardi di dollari.

Secondo il Gao i ritardi potrebbero derivare anche dalla ricerca di fonti alternative per le componenti precedentemente fabbricate in Turchia. Tutti i dettagli.

LA PANDEMIA RISCHIA DI INTRALCIARE LE CONSEGNE DI LM

Nel 2019 Lockheed Martin ha superato l’obiettivo di 131 consegne degli F-35 con 3 velivoli in più. Ma quest’anno rischia di non raggiungere l’obiettivo prefissato di 141.

La pandemia di Covid-19 ha rallentato infatti la catena di fornitura di Lockheed. Di conseguenza il colosso statunitense sta passando a un programma di lavoro adeguato in cui la produzione rallenterà nei prossimi tre mesi, come annunciato da Greg Ulmer, vicepresidente di Lockheed per il programma F-35.

I problemi con le forniture di componenti sono iniziati all’inizio di metà aprile, quando i fornitori europei hanno iniziato a risentire dell’impatto del coronavirus. Poco dopo sono stati colpiti anche i 1.900 fornitori del programma Jsf negli Stati Uniti.

Ulmer ha annunciato che “rallenteremo il tasso di produzione per circa due o tre mesi”, ma potrebbe essere esteso o abbreviato a seconda dei fornitori.

FACO DI CAMERI TORNATA OPERATIVA

Tuttavia, le sfide industriali attualmente affrontate da Lockheed non sembrano essere causate dalla base di approvvigionamento internazionale. Ulmer ha affermato che i fornitori europei, che sono stati i più colpiti prima degli Stati Uniti, si stanno ora riprendendo dalla pandemia.

Gli stabilimenti di assemblaggio finale degli F-35 acquisiti da nazioni diverse dagli Stati Uniti sono due, quello di Cameri e quello di Nagoya, in Giappone. Nello specifico, Cameri, gestito da Leonardo, è l’unico in grado di eseguire anche l’assemblaggio della variante F-35B al di fuori degli Usa.

A inizio marzo infatti la responsabile degli acquisiti del Dipartimento della Difesa, Ellen Lord, aveva dichiarato che nello stabilimento di Cameri, in Italia, “Lockheed aveva imposto ai propri dipendenti a lavorare da casa”.

Ma oggi “Leonardo è pienamente operativo. Sono praticamente tornati alle normali operazioni “, ha dichiarato Ulmer.

IL REPORT DEL GAO

Ma i problemi di approvvigionamento per la produzione dell’F-35 non sono sfuggiti al Gao. Nell’ultimo report l’agenzia governativa ha sottolineato come il programma F-35 abbia prodotto un numero maggiore di velivoli e negoziato prezzi più bassi nel 2019. Tuttavia, il programma non soddisfa gli standard volti a garantire prodotti coerenti e di alta qualità e i velivoli sul campo non soddisfano gli obiettivi di affidabilità.

Inoltre, il costo per modernizzare i sistemi aeronautici è aumentato di circa 1,5 miliardi di dollari (14%) dall’ultimo report del 2019.

L’AGGIORNAMENTO DEL BLOCCO 4

Le criticità riguardo l’aggiornamento del Blocco 4 — una modernizzazione del software e dell’hardware relativamente nuovi del caccia stealth — che doveva inizialmente essere consegnato entro il 2024, ma ora non verrà consegnato fino al 2026.

Nel gennaio 2018, il Joint Program Office per l’F-35 ha lanciato una nuova strategia per la gestione delle modifiche hardware e software all’F-35, inclusi gli aggiornamenti del Blocco 4, come i cambiamenti dell’avionica, gli aggiornamenti della guerra elettronica, i miglioramenti del radar e l’integrazione di nuove armi.

“Con questo approccio, il programma prevede di fornire capacità al velivolo più velocemente di quanto non abbia fatto durante il programma di sviluppo di base”, spiega il Gao. “Ad esempio, piuttosto che impiegare anni per sviluppare e fornire tutte le capacità richieste al caccia, il programma intende sviluppare, testare e fornire in modo incrementale piccoli gruppi di capacità ogni sei mesi.”

Tuttavia, anche con compiti di dimensioni ridotte sul piatto, Lockheed Martin non è stato in grado di completare il Blocco 4.

1 FUNZIONALITÀ (AUTO GCAS) SU 8

“Secondo il piano delineato nel rapporto del maggio 2019 al Congresso, il programma F-35 avrebbe dovuto fornire otto funzionalità del Blocco 4 nel 2019. Tuttavia, il programma ne ha fornita solo una: una funzionalità software chiamata Auto Ground-Collision Avoidance System (Auto GCAS) “, si legge nel report del Gao.

Come spiega Giacomo Cavenna su Ares Difesa, “il sistema auto-GCAS, sviluppato dall’U.S. Air Force e da Lockheed Martin, elabora i dati del velivolo (velocità, quota, assetto, angolo di attacco, etc) confrontandoli con il database del terreno. Quando il sistema rivela una possibile situazione di pericolo avvisa il pilota e se non riceve risposta interviene automaticamente ripristinando un assetto di volo sicuro.”

Lo sviluppo delle altre sette capacità sta richiedendo più tempo del previsto e ora il programma prevede la loro consegna nel 2020. Il software Auto GCAS non è unico dell’F-35 ma è stato già messo in campo per la prima volta da Lockheed Martin nell’F-16.

L’AUTO GCAS IMPLEMENTATO IN GIAPPONE

Anche il Giappone ha installato il sistema automatico di prevenzione delle collisioni a terra (Auto GCAS) sul suo F-35A. Tutti i 17 caccia della base aerea di Misawa avevano installato il sistema dalla fine dello scorso anno. Altri quattro F-35A dovrebbero arrivare alla base entro il 2021, questi saranno dotati di Auto-GCAS.

Il 9 aprile 2019 un pilota F-35A della Japan Air Self-Defense Force è rimasto ucciso a causa dello schianto del velivolo dovuto a un disorientamento spaziale.

IL PROBLEMA DELL’APPROVVIGIONAMENTO

Anche il Gao inoltre ha manifestato preoccupazione per il ritardo registrato dai fornitori dell’F-35.

Il rallentamento del tasso di produzione dell’F-35 arriva alcuni giorni dopo che il presidente americano Donald Trump ha espresso il suo sostegno per lo spostamento di maggior parte della produzione del caccia negli Stati Uniti. Attualmente, i partner internazionali che hanno contribuito a finanziare lo sviluppo dell’F-35 possono competere per il lavoro sul velivolo, riducendo i costi dell’aeromobile e offrendo agli acquirenti stranieri un incentivo industriale a supporto del programma.

Ma Trump ha notato che “Il problema è che se abbiamo un problema con un Paese, non puoi realizzare il caccia. Riceviamo parti da tutto il luogo. È così folle. Dovremmo fare tutto negli Stati Uniti”.

LA QUESTION TURCA

Il presidente degli Stati Uniti non l’ha menzionata ma è chiaro il riferimento alla Turchia.

Sebbene la Turchia abbia contribuito finanziariamente allo sviluppo dell’F-35 come partner del programma, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha sostenuto che la Turchia non può acquistare o utilizzare l’F-35 fino a quando non rinuncia all’acquisizione dei sistemi di difesa aerea S-400 russi.

Secondo l’amministrazione Trump, infatti, il sistema di difesa sarebbe incompatibile con i sistemi d’arma in uso alla Nato e, in particolare, con gli F-35.

Secondo il Gao, la Turchia produce circa 1.000 componenti diversi per l’F-35. Ma il Pentagono ha già preso provvedimenti per iniziare a espellere l’industria turca dalla catena di approvvigionamento del caccia.

Il Dipartimento della Difesa ha già identificato fornitori alternativi per tutti i componenti attualmente realizzati in Turchia, e il dipartimento sta lavorando con quei fornitori per accelerare la produzione. Tuttavia non è chiaro se il prezzo di queste nuove componenti sarà più costoso.

Ma l’esclusione della Turchia non è la prima volta in cui l’F-35 è al centro di un conflitto diplomatico. All’inizio di questo mese, il quotidiano britannico The Telegraph ha rivelato che un certo numero di senatori repubblicani stavano cercando di bloccare il dispiegamento di 48 aerei F-35 nel Regno Unito, se il governo Johnson avesse proseguito con l’assegnazione alla cinese Huawei dei contratti per la costruzione delle infrastrutture tlc per il 5G .
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