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Le autorità Antitrust Ue e Uk indagano su Facebook Marketplace, tutti i dettagli

L'Ue e il Regno Unito hanno avviato indagini antitrust su Facebook per determinare se il più grande social network del mondo ha utilizzato i dati dei clienti per competere in modo sleale con gli inserzionisti

Faro Antitrust Ue e Uk su Facebook.

La Commissione europea ha aperto un’inchiesta formale per valutare se Facebook ha violato le regole di concorrenza usando dati pubblicitari raccolti in particolare da inserzionisti per competere con loro nei mercati in cui il gruppo digitale è attivo, come quello degli annunci.

L’inchiesta valuterà anche se Facebook collega il suo servizio di annunci classificati online “Facebook Marketplace” al suo social network, in violazione delle regole di concorrenza europee.

A seguito di un’indagine preliminare, la Commissione teme che Facebook possa falsare la concorrenza per i servizi di annunci economici online.

Anche la Competition and Markets Authority del Regno Unito ha avviato oggi la propria indagine sull’utilizzo dei dati da parte di Facebook. La Commissione europea cercherà di lavorare a stretto contatto con la Cma man mano che le indagini indipendenti proseguono.

Tutti i dettagli.

L’INDAGINE ANTITRUST DELL’UE

“Facebook è utilizzato da quasi 3 miliardi di persone su base mensile e quasi 7 milioni di aziende fanno pubblicità sulla piattaforma, che raccoglie grandi quantità di dati sulle attività degli utenti del suo social network e oltre, consentendogli di rivolgersi a gruppi di clienti specifici. Esamineremo in dettaglio se questi dati diano a Facebook un vantaggio competitivo indebito, in particolare nel settore degli annunci economici online, in cui le persone acquistano e vendono beni ogni giorno e Facebook compete anche con le aziende da cui raccoglie dati. Nell’economia digitale di oggi, i dati non dovrebbero essere utilizzati in modi che distorcono la concorrenza”, ha spiegato la vice presidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, che ha delega all’antitrust.

NEL MIRINO FACEBOOK MARKETPLACE

Lanciato nel 2016, attraverso Facebook Marketplace gli utenti di Facebook possono acquistare e vendere beni gli uni dagli altri in 70 paesi. Dal 2019 è sotto lo scrutinio dell’Ue.

Ora la Commissione esaminerà in dettaglio se la posizione di Facebook nei social network e nella pubblicità online le consente di danneggiare la concorrenza nei mercati vicini, in cui Facebook è attivo anche grazie al suo social network, e in particolare nelle classificate ‘annunci on line’.

LA CONCORRENZA DI FACEBOOK AGLI INSERZIONISTI

Quando pubblicizzano i propri servizi su Facebook, le aziende che competono direttamente anche con Facebook possono fornire al gruppo digitale dati di valore commerciale. Facebook potrebbe quindi utilizzarli per competere con le società che li hanno forniti. Ciò vale in particolare per i fornitori di annunci economici online, le piattaforme su cui molti consumatori europei acquistano e vendono prodotti. I fornitori di annunci economici online pubblicizzano i loro servizi sul social network di Facebook. Allo stesso tempo, competono con il servizio di annunci economici online di Facebook, “Facebook Marketplace”.

VANTAGGIO PER IL SOCIAL NETWORK?

In particolare, Facebook potrebbe utilizzare i dati ottenuti da fornitori concorrenti nel contesto della loro pubblicità sul social network di Facebook, per aiutare Facebook Marketplace a superarli. Facebook potrebbe, ad esempio, ricevere informazioni precise sulle preferenze degli utenti dalle attività pubblicitarie dei suoi concorrenti e utilizzare tali dati per adattare Facebook Marketplace.

La Commissione esaminerà inoltre se il modo in cui Facebook Marketplace è integrato nel social network costituisce una forma di collegamento che conferisce al gruppo un vantaggio nel raggiungere i clienti e preclude i servizi di annunci economici online concorrenti.

Se accertate, le pratiche oggetto di indagine possono violare le regole di concorrenza sugli accordi anticoncorrenziali tra imprese e/o sull’abuso di posizione dominante.

L’INDAGINE NEL REGNO UNITO

L’indagine nel Regno Unito è invece più ampia. La Cma esaminerà come Facebook raccoglie i dati dagli inserzionisti e il single sign-on che dà accesso ad altri siti web con un login Facebook, e come ciò può avvantaggiare sia Marketplace che il business di Facebook Dating.

LA REAZIONE DEL GRUPPO DI MARK ZUCKERBERG

Facebook ha replicato che coopererà pienamente con le indagini dell’Ue e del Regno Unito “per dimostrare che sono prive di merito”.

“Il mercato e gli appuntamenti offrono alle persone più scelte, entrambi i prodotti operano in un ambiente altamente competitivo con molti grandi operatori storici”, ha dichiarato la società in una nota.

IL COMMENTO DI CONSUMERISMO

“Le istituzioni europee hanno lasciato per anni campo libero agli algoritmi dei social network, e adesso pensano di rincorrerli con indagini tardive che arrivano quando il danno è stato già fatto”, ha commentato Consumerismo No Profit, associazione dei consumatori specializzata in tecnologia, l’indagine antitrust della Commissione Ue.

”Crediamo sia giunto il momento di dare finalmente dignità economica ai dati degli utenti iscritti ai vari social network, favorendo la monetizzazione di questi dati e lasciando ai consumatori il diritto di decidere in merito allo sfruttamento commerciale delle proprie informazioni” spiega il presidente, Luigi Gabriele. “Occorre un RUC, Registro Universale dei Consensi, dove in maniera digitale e facilitata gli utenti possono avere traccia dello sfruttamento dei loro dati ed eventualmente revocare i consensi. Le piattaforme globali di social media e analisi dei dati stanno monetizzando la vita dei cittadini all’insaputa di questi ultimi – prosegue Gabriele – fino a quando non ci sarà questo diritto, il consenso sarà sempre aggirabile”.

TUTTE LE MULTE EUROPEE AI COLOSSI USA

Infine, i regolatori Ue sono forse i più aggressivi al mondo quando si tratta di big tech, nota il New York Times.

Ricordiamo infatti che la Commissione europea ha già comminato multe per oltre 8 miliardi di euro a Google e sta anche indagando su Amazon e Apple. Il regolatore del Regno Unito sta esaminando anche Google e Apple.

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