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Spread Recovery Fund

Il Ballo dello Spread, che cosa è successo

Il taccuino di Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte Sim, su Borse e spread

GLI EVENTI

USA-CANADA: accordo preliminare raggiunto last minute (il termine scadeva proprio ieri) per arrivare a formalizzare entro fine novembre l’accordo finale congiunto anche con il Messico, superando il precedente

NAFTA. Il nuovo accordo si chiamerà USMCA (US-Mexico-Canada Agreement) e coprirà una regione con interscambio pari a circa 1000Mld$ annui. L’accordo andrà comunque approvato dai parlamenti dei tre paesi. Nel caso degli USA è improbabile che il voto al Congresso si tenga prima del prossimo anno.

CINA: settimana intera di festività per celebrare l’anniversario della fondazione della Repubblica (1 ottobre 1949). Durante il fine settimana gli indici anticipatori (PMI) relativi sia al comparto manifatturiero sia a quello non manifatturiero per il mese di settembre, sono risultati inferiori alle aspettative, aumentando le attese di un possibile programma di supporto ai consumi come preannunciato dal premier Li.

COMMENTI&SPUNTI OPERATIVI

SPREAD: la dinamica dell’allargamento dello scorso venerdì fa affiorare come, dietro le tensioni emerse dopo l’annuncio del target di deficit/PIL 2019 al 2,4% (con Pil ipotizzato in crescita dell’1,6%, in base a quanto dichiarato da Tria), sembra prefigurare la possibilità che almeno per ora gli operatori stiano lasciando aperta la predisposizione per un rientro a breve delle tensioni. Due fattori in questa direzione relativi all’andamento dei mercati dello scorso venerdì: Spread 2-10 anni Btp rimasto sopra i 200pb, segnale di assenza di pressioni forti sul comparto a breve, termometro più profondo dell’effettivo livello di tensioni.

VOLUMI: molto elevati e ben distribuiti tra breve e lungo termine. In particolare, i volumi sul Btp future relativo a titoli con scadenza breve è risultato pari a circa il 70% di quelli sul contratto lungo. Anche questo segnale di un livello di tensioni non altissimo.

REAZIONE DI ANALISTI E COMMENTATORI: durante il fine settimana alcuni analisti/commentatori si sono schierati verso l’ipotesi di recupero a breve dei Btp. Tra questi ad esempio figura il Wall Street Journal

In sintesi: vi è la possibilità di un rientro delle tensioni nel corso delle prime due settimane di ottobre, ossia quelle che precedono la presentazione ufficiale alla Commissione europea dei dettagli che verranno utilizzati per costruire il disegno di legge di bilancio che entro il 20 ottobre dovrà essere presentato al parlamento, aprendo così il cosiddetto ciclo di bilancio. Gli operatori, dopo aver prezzato il prima citato 2,4%, ora sono in attesa di verificare come evolverà il confronto con la Commissione europea e se vi sarà qualche modifica dei dettagli della composizione dell’obiettivo di deficit, ad ora ancora non noti da un punto di vista numerico. Durante questa fase di attesa (pari cioè alle prime due settimane di ottobre) vi potrebbe essere un rientro dell’allargamento dello spread.

EURUSD: l’euro sta provando a posizionarsi sotto quota 1,15. L’euro è spinto al ribasso da un lato dalle rinnovate tensioni sullo spread, e dall’altro anche dal fatto che questa settimana sono chiusi i mercati cinesi. Nelle ultime giornate infatti le autorità cinesi hanno provato a contenere il deprezzamento dello yuan, risultando pertanto verosimilmente nette venditrici di dollari. L’assenza di questo flusso di vendita di dollari dal lato cinese, in settimana potrebbe spingere l’euro in area 1,15.

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