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Basta tafazzismi in Italia sul debito pubblico, allarmi ingiustificati. La scudisciata di Tria

Tria dissente da alcuni "titoli sui giornali" il cui allarmismo "distrae" i mercati internazionali che "pensano che in Italia ci sia la finanza allegra".

Una tiratina d’orecchia alla stampa per titoli artatamente allarmistici sulla finanza pubblica italiana che mettono in cattiva luce il nostro Paese sui mercati internazionali e un appello all’orgoglio nazionale: il nostro Paese non ha chiesto un euro all’Unione europea per sostenere le finanze dell’Italia e – caso unico in Europa – l’Italia ha un surplus primario. Dunque, basta tafazzismi.

E’ un Giovanni Tria non troppo placido quello che dalla Cina – dove è in missione – ha commentato reazioni e analisi che ha intravisto anche nei giornali italiani a latere del rapporto Fitch e non solo.

IL REPORT DI FITCH

Confermando il rating “BBB”, l’agenzia ha tagliato l’outlook da “stabile” a “negativo” e ha messo in guardia sul fatto che le promesse contenute nel “Contratto di governo” sono incoerenti con il calo del debito pubblico. Il debito pubblico – ha spiegato l’agenzia – rimarrà ”molto elevato” lasciando il paese ”più esposto a potenziali shock”.

LE PAROLE DI TRIA

Ma che cosa ha detto di preciso Tria? Il ministro dell’Economia e delle Finanze dissente da alcuni “titoli sui giornali” il cui allarmismo “distrae” i mercati internazionali che “pensano che in Italia ci sia la finanza allegra”.

IL VIRTUOSISMO DELL’ITALIA

Come ricordato nelle “non tante interviste rilasciate, sono venti anni che l’Italia ha un surplus primario ed è un caso unico in Europa. Abbiamo un debito che viene da lontano: non c’è finanza allegra”, ha detto il ministro incontrando i media a Shanghai, seconda tappa della sua visita istituzionale in Cina.

CHE COSA HA FATTO L’ITALIA PER L’EUROPA

“Volevo anche ricordare che l’Italia ha partecipato agli aiuti ad altri Paesi europei che si sono trovati in difficoltà per il loro bilancio, ma non ha mai ricevuto o richiesto un solo euro a sostegno delle proprie finanze”, ha aggiunto il ministro dell’Economia Tria.

LA SORPRESA DEI CINESI

Queste cose “le abbiamo spiegate anche ai nostri interlocutori cinesi e ci siamo accorti che erano quasi sorpresi di questo, ma questi sono i fatti, e forse uno scatto d’orgoglio nazionale, al di la’ delle divisioni politiche su questo, sarebbe necessario”, ha rilevato.

LA CONCLUSIONE POLITICA

“E’ stato un comportamento generalmente virtuoso che passa attraverso vari governi, quindi non sto prendendo parte politica – ha aggiunto Tria, in questi giorni in missione in Cina – Questi sono i fatti, poi è chiaro che se c’è una campagna in cui si mette in dubbio che uno possa sostenere o pagare gli interessi sul nostro debito, allora è chiaro che può esserci qualche perturbazione. Pero’ scompariranno nel corso del mese prossimo”.

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