skip to Main Content

Mediobanca

Coronavirus, che cosa succederà alla pubblicità su Google, Facebook e Twitter

Quali contraccolpi ci saranno nel settore pubblicitario per Facebook, Google, Twitter e Snapchat con il coronavirus? L'approfondimento di Axios

I colossi della tecnologia come Google, Facebook ma non solo, potrebbero perdere miliardi di dollari in pubblicità per colpa del coronavirus. È quanto prevedono gli analisti di mercato interpellati da Sara Fischer di Axios.

Naturalmente, ha aggiunto la Fischer, “non ci si aspetta che le perdite paralizzino queste aziende, ma che mettano a repentaglio una crescita altrimenti senza precedenti che molti hanno sperimentato negli ultimi anni”.

LE AZIENDE ESPOSTE AL CORONAVIRUS

Tutte le aziende che operano nel settore pubblicitario sono esposte al rischio del coronavirus, ma quelle che dipendono dai dollari pubblicitari delle piccole imprese, che per ora sono per lo più chiuse, saranno particolarmente colpite a breve termine, evidenzia la Fischer.

LA RIPRESA DELLA PUBBLICITÀ NELLA SECONDA METÀ DELL’ANNO

“Nella prima metà dell’anno, i fornitori di media digitali sentiranno il peso del coronavirus – ha detto Vincent Letang, vicepresidente esecutivo e direttore delle previsioni globali per Magna Global, l’unità di acquisto media dell’agenzia pubblicitaria globale IPG -. Ma penso ancora che nella seconda metà dell’anno si riprenderanno in maniera più forte rispetto ai media tradizionali”.

UN SUCCESSO PER PUBBLICITÀ E RICERCHE

Perché questa sicurezza? La pubblicità sui social media e sulle ricerche online, che sono il modo in cui le piattaforme tecnologiche dominanti fanno i soldi, dovrebbe avere un grande successo a breve termine per due motivi, secondo la Fischer: sono, innanzitutto, self-service, il che significa che chiunque può acquistare quegli annunci attraverso una piattaforma automatizzata in qualsiasi momento senza un contratto preparato. lnoltre, a differenza dei contratti di pubblicità televisiva, non ci sono politiche di cancellazione a cui le marche devono attenersi quando staccano la spina.

MA ANCHE UN PROBLEMA PER LE PICCOLE IMPRESE SENZA LIQUIDITÀ

Questi annunci sono però per lo più acquistati da piccole imprese che probabilmente chiuderanno per la pandemia . “Centinaia di migliaia di piccole imprese che probabilmente contano per il 70% su social e ricerche, smetteranno di fare pubblicità per settimane quando saranno chiuse – dice Letang -. Per alcune di loro sarà difficile tornare indietro, perché molte non avranno liquidità per iniziare il marketing”.

QUANTO PERDERANNO GOOGLE, FACEBOOK, TWITTER, SNAPCHAT

Gli analisti di Cowen & Co., una società di gestione degli investimenti, stimano che Google e Facebook insieme perderanno oltre 40 miliardi di dollari di entrate pubblicitarie quest’anno a causa del virus. Più nel dettaglio Facebook dovrebbe registrare entrate per circa 15,7 miliardi di dollari, il 18,8% in meno rispetto alla stima iniziale mentre Google dovrebbe attestarsi a circa 28,6 miliardi di dollari, 18,3% al di sotto delle stime iniziali. Twitter circa 701 milioni di dollari (-17,9%) e Snapchat circa 977 milioni di dollari (-31,8%).

Un po’ tutte le aziende lamentano, infatti, un calo del giro di affari: Facebook ha dichiarato di aver registrato un indebolimento nel suo business degli annunci nei paesi che hanno intrapreso azioni aggressive per ridurre la diffusione del coronavirus.

Twitter ha detto di aver ritirato la sua revenue guidance per il trimestre “a causa del crescente impatto di COVID-19 sull’ambiente operativo ed economico globale e del loro effetto sulla domanda degli inserzionisti”.

NESSUN RISCHIO INDEBOLIMENTO PER LE BIG TECH

In conclusione, ha commentato la Fischer, gli “analisti non pensano che aziende come Google e Facebook usciranno da questa crisi molto indebolite malgrado le gravi perdite pubblicitarie, perché la restante parte dei loro bilanci sono piuttosto sani”.

Back To Top