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Deliveroo

Come vanno i conti di Deliveroo

Boom di vendite per Deliveroo: il titolo vola alla Borsa di Londra sulla scia dei conti trimestrali. Numeri e commenti

 

Balzo per Deliveroo a Londra dopo l’aggiornamento delle stime di crescita per l’intero 2021.

Il titolo della società di consegna cibo a domicilio segna quasi +4% a 3,33 sterline, livello più alto dal suo debutto a Londra il 31 marzo scorso.

Come ricorda LaPresse, “le azioni viaggiano ancora in calo del 14% finora rispetto al prezzo di Ipo (al debutto il titolo crollò del 30%). La società Uk di food delivery ha registrato una crescita dell’88% delle vendite rispetto a un anno fa, raggiungendo i 78 milioni di sterline, con Regno Unito e Irlanda in testa alla crescita con un aumento del 94%”.

Adesso Deliveroo prevede che il valore lordo delle transazioni (Gtv) crescerà del 50%-60% nel 2021, rispetto a una previsione precedente del 30%-40%.

In Italia il servizio di consegna fondato nel 2013 da William Shu e Greg Orlowski ha iniziato il mese di luglio aggiungendo quattro nuove città. Così il totale dei Comuni raggiunti dal servizio nel nostro paese arriva a 288, con più di 14.000 ristoranti partner.

Tutti i dettagli.

I CONTI TRIMESTRALI DI DELIVEROO

A spingere il titolo dell’azienda di food delivery è l’aumento dell’88% degli ordini nel secondo trimestre dell’anno a quota 78 milioni. Nello stesso periodo gli ordini nel Regno Unito e in Irlanda sono cresciuti del 94% anno su anno a 38 milioni e gli ordini nel segmento internazionale del Gruppo sono cresciuti dell’83% su base annua a 40 milioni.

La società ha anche reso noto che il GTV – il valore totale pagato dai consumatori con l’esclusione delle mance – è cresciuto del 76% su base annua a livello di gruppo nel secondo trimestre del 2021 a 1.739 milioni di sterline (81% di crescita a valuta costante).

AUMENTATA LA GUIDANCE

Pertanto, Deliveroo ha aumentato la guidance per la crescita annuale del GTV per l’intero anno da un range compreso tra il 30% al 40% a uno tra il 50% al 60%. Deliveroo ha affermato di vedere “l’opportunità di effettuare ulteriori investimenti discrezionali nella seconda metà dell’anno in opportunità per la crescita”, anche se non ha fornito dettagli sui suoi piani. La maggiore spesa, insieme all’aspettativa che i valori medi degli ordini torneranno ai livelli pre-pandemia, peserà sui margini di profitto, ha aggiunto.

LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI BOLOGNA

Tutto bene quindi per il gruppo britannico di food delivery, a parte la questione del contratto di lavoro per i rider in Italia.

Lo scorso 2 luglio infatti, il Tribunale del lavoro di Bologna ha dichiarato “l’illegittimità dell’applicazione ai riders, da parte di Deliveroo Italy srl, del contratto sottoscritto da Ugl Rider” e ha ordinato alla piattaforma di food-delivery “di astenersi dall’applicarlo” ai propri fattorini. Lo ha fatto accogliendo le istanze presentate dalla Cgil che ha presentato un ricorso sulla base dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori, quello che contesta la condotta anti-sindacale alle aziende.

Rider Deliveroo, che cosa ha deciso la Corte di appello Uk

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