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Cura Italia E Avvocati Giustizia BONUS 600 EURO - Partite Iva

Bonus 600 euro ai professionisti, tutte le novità

Bonus 600 euro, chi deve presentare istanza alle Casse professionali

 

Si è finalmente sbloccata la questione del bonus 600 euro per i professionisti iscritti alle Casse previdenziali delle professioni protette. Anche se con diverse settimane di ritardo rispetto alle partite Iva iscritte alla gestione separata dell’INPS, presto gli autonomi degli Ordini dovrebbero ricevere in automatico l’assegno relativo al mese di aprile. Ecco, infatti, come sarà regolata l’erogazione della misura economica in base a quanto statuito dal decreto interministeriale redatto in concerto dal ministero del Lavoro e dell’Economia.

BONUS 600 EURO, CHI NON DEVE FARE ISTANZA

La regola generale stabilita è che chi ha già fatto domanda per il bonus 600 euro di marzo (ed è stata accettata dalla Cassa previdenziale del proprio ordine) non dovrà presentare nuova istanza perché si procederà nei prossimi giorni a un nuovo accredito per la misura di aprile.

BONUS 600 EURO, CHI DEVE FARE DOMANDA

Solo i professionisti che, a causa dell’esistenza di un elemento ostativo previsto per il bonus 600 euro di marzo ed eliminato in seguito per mezzo del decreto Rilancio e dell’ultimo decreto interministeriale su tale misura relativa ad aprile, non hanno presentato la domanda per ricevere l’indennità (oppure, pur avendola presentata, è stata respinta per tali motivi) possono adesso presentare la domanda per beneficiare del Bonus di 600 euro riferito al mese di aprile.

BONUS 600 EURO, CHI È AMMESSO ORA

Come spiega, tra i tanti, il sito della Cassa previdenziale dei giornalisti, “con il Decreto Interministeriale viene ulteriormente allargata la platea dei potenziali beneficiari, includendo anche i colleghi che – in possesso degli altri requisiti previsti – hanno in corso un rapporto di lavoro subordinato, purché a tempo determinato, oppure siano titolari di un trattamento di pensione non diretta (vale a dire, i superstiti con pensione indiretta o di reversibilità). Per quanto riguarda i requisiti reddituali riferiti all’anno 2018, inoltre, viene preso a riferimento – ai fini dei limiti di 35.000 euro oppure di 50.000 euro – esclusivamente il reddito derivante dall’attività professionale (in precedenza assumeva rilevanza il reddito complessivo, al lordo di tutte le componenti fiscalmente attive). Possono richiedere l’erogazione anche coloro che si sono iscritti alla Gestione Separata nel 2019 o nel 2020 (fino al 23 febbraio), sempre se in possesso dei requisiti consistenti il rispetto dei medesimi limiti di reddito”.

PER LORO SARÀ UN CLIC DAY?

Purtroppo si teme di sì. Lo lascia intuire almeno quanto scrive il sito della Cassa Forense che eroga prestazioni previdenziali agli avvocati: “La graduatoria per le nuove domande verrà formata sulla base dell’ordine cronologico di arrivo, previa verifica del possesso dei requisiti”. Le domande, si legge, andranno presentate a partire dalla “giornata dell’8 giugno 2020, in contemporanea con gli altri Enti aderenti all’Adepp, e fino alle ore 24:00 dell’8 luglio 2020”.

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