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Giuseppe Recchi Telecom

Telecom, Giuseppe Recchi nuovo Ad. Ecco le nuove alleanze

A sostituire Flavio Cattaneo, sulla poltrona di amministratore delegato di Telecom, sarà Giuseppe Recchi   In Telecom si parla già di futuro. Mentre Flavio Cattaneo è pronto a fare i pacchi e lasciare la poltrona di Ad, Giuseppe Recchi, attuale vice-presidente, è pronto a prendere il suo posto. Non ci stanno, però, i sindacalisti. E…

A sostituire Flavio Cattaneo, sulla poltrona di amministratore delegato di Telecom, sarà Giuseppe Recchi

 

In Telecom si parla già di futuro. Mentre Flavio Cattaneo è pronto a fare i pacchi e lasciare la poltrona di Ad, Giuseppe Recchi, attuale vice-presidente, è pronto a prendere il suo posto. Non ci stanno, però, i sindacalisti.

E intanto si parla di una possibile alleanza tra la Tlc e Canal plus, voluta da Vivendi, società francese guidata da Vincent Bollorè e che de facto controlla Telecom. Ma andiamo per gradi.

La posizione di Vivendi in Telecom

Telecom rappresenta il primo (vero) colpo grosso dell’imprenditore Vincente Bollorè in Italia. Attraverso Vivendi, azienda di cui ricopre la carica di Presidente, Bollorè detiene il 23,9% del capitale della tlc. Una quota che ne fa il primo azionista della compagnia telefonica.

TelecomI numeri delle azioni hanno spinto Vivendi a sottoporre all’Ue la volontà di poter prendere il pieno controllo di Telecom. Il via libera al controllo de facto di Vivendi su Telecom è arrivato il 30 maggio 2017, ma ad alcune condizioni.

La decisione è subordinata alla cessione delle quote detenute da Telecom Italia in Persidera.Persidera è una joint venture tra Telecom Italia Media Broadcasting (gruppo Telecom, 70% intestato alla capogruppo TI spa) e Rete A (gruppo L’Espresso, 30%). La società è un operatore di rete con cinque multiplex digitali (precedentemente in mano a La7), con sede a Roma.  La Commissione ha analizzato la questione, evidenziando che dopo l’acquisizione del controllo de facto di Vivendi su Telecom, la società d’Oltralpe avrebbe condizioni favorevoli per alzare i prezzi a carico dei canali televisivi nel mercato dell’accesso all’ingrosso alle reti del digitale terrestre, in cui Persidera e Mediaset possiedono entrambe una quota significativa. Ci spieghiamo meglio: sommando i mux di Persidera con quelli di Mediaset (di cui Vivendi detiene il 28,8% del capitale e il 29,9% dei diritti di voto), Vivendi supera la quota di mercato del 50% nel canali tv digitali terrestri.

I numeri le darebbero una posizione di forza che potrebbe giustificare eventuali rialzi di prezzi, costringendo i canali tv a sostenere costi maggiori per raggiungere il loro pubblico in Italia. Vivendi trarrebbe i benefici di una strategia simile attraverso Persidera, oppure indirettamente, attraverso la quota di minoranza in Mediaset. Della questione se ne è parlato lo scorso 7 luglio al Consiglio di Amministrazione diTelecom, ma non è stata presa alcuna decisione in merito.

L’addio di Flavio Cattaneo

Mentre il dossier Persidera è ancora aperto, Flavio Cattaneo è costretto a dire addio a Telecom Italia. Lascia la poltrona da Ad, con una buonuscita di 22,9 milioni “a titolo di transazione”. Cifra che tiene conto del “cosiddetto special award e l’Mbo, in relazione all’attività già resa come amministratore e al valore che risulta creato sulla base dei dati oggi disponibili”. A questi si sommeranno anche 2,1 milioni per il “patto di non concorrenza, di non sollecitazione e non storno della durata di un anno nei confronti dei principali concorrenti di Tim in Italia e in Brasile, soggetto a claw-back in caso di violazione di tali obblighi”. A Cattaneo andrà anche un pacchetto da 1,5 milioni di azioni ordinarie Telecom, del valore di mercato attuale di 1,26 milioni.
C’è da dire, che la cifra concordata corrisponde alla metà di quello che gli sarebbe spettato secondo i conteggi iniziali ,relativi alle sue spettanze complessive.

Perchè Cattaneo lascia Tim?

Telecom CattaneoIl motivo principale è la Banda larga. I rapporti tra l’ex monopolista e il governo, su tale argomento, non sono buoni. Cattaneo avrebbe rivolto accuse pesanti all’esecutivo. “Non partecipiamo più ai bandi perché riteniamo che siano costruiti in una certa maniera. Se sono costruiti ad hoc, allora per me possono farlo anche senza bando e darlo a chi ritengono più opportuno“, avrebbe detto Cattaneo in audizione alla Camera.

In questa fase, però, il colosso francese gradisce avere buoni, o quanto meno non ostili, rapporti con il Governo.

Cda diviso: i sindacati non sono d’accordo

L’addio di Flavio Cattaneo, però, non mette tutti d’accordo. E il Cda si è spaccato, con il collegio sindacale che ha dato parere negativo all’uscita del manager. E se anche il “no” non è stato vincolante, si tratta di una posizione che pesa, considerata che è in corso un’indagine Consob per appurare la reale natura dell’influenza di Vivendi sul gruppo.

Giuseppe Recchi nuovo Ad

La società francese guidata da Vincent Bollorè, continua comunque per la sua strada e definisce il board della nuova Tim, potrebbe esser portato al voto già al prossimo consiglio, convocato giovedì, quando Flavio Cattaneo presenterà la sua semestrale.

Il ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine resta presidente esecutivo, il vice-presidente Giuseppe Recchi, invece, diventerà ad, con le deleghe su Sparkle e la sicurezza, e probabilmente anche sul Brasile. Il chief convergence officer della media company transalpina, Amos Genish, sarà direttore generale.
Cattaneo manterrà la carica di ad fino a venerdì, quando presenterà i conti agli analisti in conference call, e la carica di direttore generale fino a fine mese.

L’alleanza con Canal Plus

Oltre al board, si definiscono anche le prime alleanze. E il primo dossier aperto sulla scrivania di Giuseppe recchi sarà quello della joint venture con Canal plus, la pay-tv del gruppo francese che ha chiuso il 2016 in rosso per quasi 400 milioni.

E la fibra?

I piani non dovrebbero cambiare. Telecom “darà vita a una seconda fase del piano di rilancio aziendale di tipo ordinario che prosegua verso gli obbiettivi fissati dal dott. Flavio Cattaneo, primo fra tutti il piano fibra”.

“Tim investirà 11,5 miliardi nei prossimi tre anni. I piani sono ben noti e prevedono l’85% per cento di copertura entro la fine di quest’anno, anche per rispondere ai giornali. I nostri sono numeri di una società quotata e i dati sono certificati. Entro quest’anno Roma sarà coperta al 98% in Fttc e in Ftth in alcune zone“, avrebbe detto Flavio Cattaneo in una audizione alla Camera. Anche dopo la sua uscita, gli investimenti e i progetti dovrebbero restare.

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