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Fed

Perché ora la volatilità sui mercati tocca i tassi

Il commento giornaliero ai mercati finanziari di Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr Continuano i sussulti dei mercati globali, dopo il crash di lunedì. Ieri una Wall Street che era arrivata a recuperare ben oltre un punto percentuale, ha chiuso in passivo di 0.6% dopo un finale convulso (-1% negli  ultimi minuti). Con il Vix…

Continuano i sussulti dei mercati globali, dopo il crash di lunedì. Ieri una Wall Street che era arrivata a recuperare ben oltre un punto percentuale, ha chiuso in passivo di 0.6% dopo un finale convulso (-1% negli  ultimi minuti). Con il Vix rientrato temporaneamente su livelli meno inconsueti, il focus è tornato sui tassi,  e così la  debole asta di decennali treasury, che ha riportato  i rendimenti sopra 2.8%, non è passata inosservata.

COSA SUCCEDE NEGLI USA

Al congresso US è stato annunciato un accordo bipartisan sul budget che include una sospensione per 2 anni del debt ceiling, e 300 bln di spesa pubblica, il  grosso della  quale  da destinare alla difesa. L’accordo prevede una proroga del  funding fino al 23 marzo per permettere di elaborare i dettagli della legge. Non è completamente scontato il passaggio alla House of Representatives, dove potrebbe incontrare qualche difficoltà. Giorni fa, un deal del genere avrebbe alimentato ottimismo per l’impatto sulla crescita US (0.8% secondo Citigroup nel 2018), ma al momento preoccupano di più i 120 bln di deficit in più da finanziare per  ognuno dei prossimi 2 anni.

FRA ASIA E STATI UNITI

La seduta asiatica ha comunque avuto un andamento contrastato. Il recupero del dollaro ha restituito un po’ di colore a Tokyo, mentre il rimbalzo di Seul e Mumbai è stato attribuito allo scarico  dell’ipervenduto di breve, un fenomeno che non ha aiutato, però, le “H” shares cinesi che a 5 giorni perdono quasi l’8%. Negative anche le “A” shares cinesi, sulle quali sembra aver pesato l’avanzo commerciale inferiore alle attese a seguito di un esplosione delle importazioni (probabilmente distorto dall’incombere del capodanno cinese). Oltre a ciò, Reuters ha riportato che le autorità avrebbero deciso un allentamento dei controlli di capitale istituiti 2 anni fa. L’interpretazione è che il Governo stia tentando di attenuare la pressione rialzista sulla divisa, che infatti ha ceduto terreno.

LA MOSSA INGLESE

Una Bank of England assai più aggressiva delle attese (“la politica monetaria dovrà essere inasprita prima del  previsto  se  l’economia si evolve come ci attendiamo”) ha dato supporto alla sterlina, e soprattutto ha impresso un’altra spinta rialzista ai tassi globali. Ciò ha offerto a Wall Street e all’azionario globale un pretesto sufficiente per riprendere bruscamente la via del ribasso. Cosi, con Wall Street giù di oltre un punto, la  chiusura europea è stata decisamente  pesante, sui minimi di seduta. E a mercati continentali chiusi il movimento sta continuando, con il  Vix che ha superato di nuovo quota 30. Evidentemente, l’eccesso di positioning che ha generato la  correzione non si è, ancora esaurito.

LE PROSPETTIVE

Ironicamente, la nuova esplosione di risk aversion ha prodotto un rimbalzo dei  bonds, con il  risultato che i rendimenti US ed Eurozone Core sono quasi invariati. Ma è comunque significativo che storni del genere da parte dell’azionario non producano che un ritracciamento dei rialzi nei tassi. Su queste basi, il test dei minimi segnati tra lunedì e martedì, potrebbe avvenire nelle prossime ore, e il risultato indicare se possiamo avere una nuova gamba ribassista, o la volatilità è  destinata nel breve a rientrare, ipotesi che personalmente trovo ancora leggermente favorita.

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