Continuano i sussulti dei mercati globali, dopo il crash di lunedì. Ieri una Wall Street che era arrivata a recuperare ben oltre un punto percentuale, ha chiuso in passivo di 0.6% dopo un finale convulso (-1% negli ultimi minuti). Con il Vix rientrato temporaneamente su livelli meno inconsueti, il focus è tornato sui tassi, e così la debole asta di decennali treasury, che ha riportato i rendimenti sopra 2.8%, non è passata inosservata.
COSA SUCCEDE NEGLI USA
Al congresso US è stato annunciato un accordo bipartisan sul budget che include una sospensione per 2 anni del debt ceiling, e 300 bln di spesa pubblica, il grosso della quale da destinare alla difesa. L’accordo prevede una proroga del funding fino al 23 marzo per permettere di elaborare i dettagli della legge. Non è completamente scontato il passaggio alla House of Representatives, dove potrebbe incontrare qualche difficoltà. Giorni fa, un deal del genere avrebbe alimentato ottimismo per l’impatto sulla crescita US (0.8% secondo Citigroup nel 2018), ma al momento preoccupano di più i 120 bln di deficit in più da finanziare per ognuno dei prossimi 2 anni.
FRA ASIA E STATI UNITI
La seduta asiatica ha comunque avuto un andamento contrastato. Il recupero del dollaro ha restituito un po’ di colore a Tokyo, mentre il rimbalzo di Seul e Mumbai è stato attribuito allo scarico dell’ipervenduto di breve, un fenomeno che non ha aiutato, però, le “H” shares cinesi che a 5 giorni perdono quasi l’8%. Negative anche le “A” shares cinesi, sulle quali sembra aver pesato l’avanzo commerciale inferiore alle attese a seguito di un esplosione delle importazioni (probabilmente distorto dall’incombere del capodanno cinese). Oltre a ciò, Reuters ha riportato che le autorità avrebbero deciso un allentamento dei controlli di capitale istituiti 2 anni fa. L’interpretazione è che il Governo stia tentando di attenuare la pressione rialzista sulla divisa, che infatti ha ceduto terreno.
LA MOSSA INGLESE
Una Bank of England assai più aggressiva delle attese (“la politica monetaria dovrà essere inasprita prima del previsto se l’economia si evolve come ci attendiamo”) ha dato supporto alla sterlina, e soprattutto ha impresso un’altra spinta rialzista ai tassi globali. Ciò ha offerto a Wall Street e all’azionario globale un pretesto sufficiente per riprendere bruscamente la via del ribasso. Cosi, con Wall Street giù di oltre un punto, la chiusura europea è stata decisamente pesante, sui minimi di seduta. E a mercati continentali chiusi il movimento sta continuando, con il Vix che ha superato di nuovo quota 30. Evidentemente, l’eccesso di positioning che ha generato la correzione non si è, ancora esaurito.
LE PROSPETTIVE
Ironicamente, la nuova esplosione di risk aversion ha prodotto un rimbalzo dei bonds, con il risultato che i rendimenti US ed Eurozone Core sono quasi invariati. Ma è comunque significativo che storni del genere da parte dell’azionario non producano che un ritracciamento dei rialzi nei tassi. Su queste basi, il test dei minimi segnati tra lunedì e martedì, potrebbe avvenire nelle prossime ore, e il risultato indicare se possiamo avere una nuova gamba ribassista, o la volatilità è destinata nel breve a rientrare, ipotesi che personalmente trovo ancora leggermente favorita.