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Soros Buffet

Tutti gli ultimi slalom borsistici di Soros e Buffett

La Sec rivela le mosse di Soros, Buffett, Loeb, Icahn e Einhorn, i grandi investitori attivisti nell’ultimo trimestre 2017. L’articolo di Francesco Colamartino di Mf/Milano Finanza   Il finanziere di origini ungheresi George Soros è uscito del tutto dal capitale di Amazon, McDonald’s e Wal-Mart, in cui era presente attraverso il suo hedge fund Soros…

 

Il finanziere di origini ungheresi George Soros è uscito del tutto dal capitale di Amazon, McDonald’s e Wal-Mart, in cui era presente attraverso il suo hedge fund Soros fund management. Già nel trimestre precedente aveva eliminato o ridotto l’esposizione verso i principali titoli tecnologici, come Facebook ed Apple . Da quest’ultima era uscito vendendo le sue 1.700 azioni e lo stesso aveva fatto con Snap, rimettendo sul mercato 1,55 milioni di azioni. La partecipazione di Soros in Facebook era stata ridotta di 476.713 azioni a 109.451 e anche quella relativa al capitale azionario e al debito di Twitter era stata pesantemente ridimensionata. Tra le scommesse di Soros nel penultimo trimestre ci sono state General Motors, General Electric, Campbell Soup.

Allo stesso tempo il fondo ha comprato in quel periodo azioni di Time Warner per 44,5 milioni di dollari e di Comcast per 61 milioni.
Da Warren Buffett è arrivato il segno più esplicito di come abbia definitivamente perso fiducia in Ibm: nel quarto trimestre del 2017 il famoso investitore miliardario a capo della Berkshire Hathaway ha tagliato di oltre il 94% la sua quota nel gruppo informatico. Già lo scorso maggio, alla vigilia dell’assemblea annuale degli azionisti della sua conglomerata, Buffett aveva ridotto la partecipazione in Ibm, su cui iniziò a scommettere nel 2011.

Berkshire ha ora 2 milioni di titoli Ibm (che valgono 309 milioni di dollari) contro i 37 milioni di azioni detenute al termine del terzo trimestre dell’anno scorso e gli 87 milioni di titoli di fine 2016. Nello stesso documento viene indicato un aumento del 23% della quota in Apple , di cui ora ha circa 165,33 milioni di titoli valutati quasi 28 miliardi di dollari. Inoltre, Buffett ha comprato per la prima volta azioni del gruppo Teva Pharmaceutical aventi un valore di 365 milioni. Forse Buffett ha voluto approfittare del fatto che Teva ha perso due terzi del suo valore negli ultimi due anni ignorando la cautela espressa dal Ceo dell’azienda sul 2018. Berkshire ha aumentato la sua quota in Bank of New York Mellon, Monsanto e US Bancorp, mentre ha ridotto quella di American Airlines, General Motors, Sanofi e Wells Fargo (la banca sanzionata da Janet Yellen giusto prima di lasciare la Federal Reserve a inizio mese).

Il settore tecnologico ha in generale lasciato Buffett sempre molto tiepido e scettico. Il finanziere ha, infatti, più volte affermato di non riuscire a comprenderlo fino in fondo. La scelta di Buffet di ridurre l’esposizione al titolo di Ibm si ricollega al fatto che la compagnia ha inanellato oltre 20 trimestri di fila di ricavi in decrescita, facendo perdere all’Oracolo di Omaha più di 2,6 miliardi di dollari.

A consolarlo ci ha pensato proprio Apple, visto che Buffett ha acquistato per la prima volta a maggio di due anni fa azioni del gigante di Cupertino (quando erano ai minimi biennali), poco prima che il titolo della società intraprendesse un rally a Wall Street.

Per quanto riguarda gli altri investitori, Third Point di Daniel Loeb ha comprato 2 milioni di azioni di Netflix , mentre è uscito da Bank of America e T-Mobile Us. Greenlight Capital di David Einhorn ha venduto 10,69 milioni di azioni di GM, mentre ne ha comprate 6,39 milioni di Jc Penney e 2,78 milioni di Twitter. Whirlpool ha, invece, visto uscire dal capitale Appaloosa, che ha comprato 3,85 milioni di azioni di T-Mobile Us, 4,58 di Apple e 10,82 di Bank of America. Carl Icahn ha, invece, venduto 2 milioni di azioni di PayPal.

(articolo tratto da Milano Finanza)

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