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Catalogna

Perché (in numeri) la Catalogna vuole l’indipendenza?

In Catalogna il fronte guidato da Artur Mas ha conquistato la maggioranza dei seggi, su quali numeri si fondano le richieste di indipendenza catalane? In catalogna le elezioni amministrative sono diventate un referendum sulla secessione dallo stato centrale. L’affluenza record del 77%, il raggiungimento del 48% da parte dello schieramento indipendentista Junts Pel Sì guidato…

In catalogna le elezioni amministrative sono diventate un referendum sulla secessione dallo stato centrale. L’affluenza record del 77%, il raggiungimento del 48% da parte dello schieramento indipendentista Junts Pel Sì guidato da Artur Mas, dimostrano quanto nutrito sia il fronte dei cittadini catalani decisi a tagliare dopo secoli i ponti con Madrid.

Anche se nel complesso i partiti contrari all’ipotesi indipendenza hanno raccolto la maggioranza dei voti, la conquista da parte Junts pel Sì e dei suoi alleati di 73 seggi su 123 nel Parlamento locale invitano a far luce sulle ragioni che alimentano i desideri di indipendenza.

artur mas

Catalogna, perché da soli si starebbe meglio?  

Barcellona guida una regione di 7,5 milioni di abitanti, su 47 milioni di spagnoli il 16% sono catalani. La regione ha dimostrato di essere una delle più dinamiche della Spagna: Barcellona solo quest’anno prevede 7,6 milioni di pernottamenti, un numero grande quattro quello degli abitanti della città. Il capoluogo è diventato inoltre in un quindicennio un crocevia dell’innovazione, un modello in Europa per chi vuole fare impresa e puntare su nuovi modelli di business. Ne sono la dimostrazione le startup, i coworking e gli investitori che aumentano di giorno in giorno. Basti considerare che quest’anno il PIL pro capite di Barcellona ha superato quello di Madrid con 26.500 euro a cittadino contro 22.500.

La Catalogna è una regione dinamica e ricca che nel suo complesso genera il 20% del Pil spagnolo e copre da sola il 25% dell’export spagnolo. Ad alimentare il sostegno al fronte dell’indipendentista pesano gli squilibri tra quanto dato e quanto ricevuto dallo stato centrale: i catalani da soli versano 62 miliardi di euro a fronte di 45 miliardi di trasferimenti.

La regione diventando un polo d’attrazione per gli investimenti è stata capace di ammortizzare la crisi meglio del resto del paese, ne sono testimoni i risultati ottenuti sul fronte dell’occupazione: mentre nel triennio 2012-2015 la media della disoccupazione nazionale ha registrato il 22,37%, la Catalogna è riuscita a limitare i danni attestandosi al 19%.

Nonostante il grande risultato raccolto dal fronte guidato da Artur Mas, il mancato raggiungimento della maggioranza assoluta allontana l’ipotesi secessione e scongiura per il momento l’effetto domino al resto di altre patrie mancate sparse per l’Europa, anche se non richieste per una maggiore autonomia.

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