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Perché non accetto che pensiero e opere di Marco Biagi siano vilipesi

Sedici anni or sono le Br uccidevano sotto casa a due passi dalle Due Torri il mio amico Marco Biagi. Il suo pensiero, la sua opera, il suo lavoro sono stati a lungo vilipesi. Poi nella passata legislatura le sue intuizioni (per merito di una élite che si è trovata quasi per caso  alla direzione…

Sedici anni or sono le Br uccidevano sotto casa a due passi dalle Due Torri il mio amico Marco Biagi. Il suo pensiero, la sua opera, il suo lavoro sono stati a lungo vilipesi. Poi nella passata legislatura le sue intuizioni (per merito di una élite che si è trovata quasi per caso  alla direzione del Paese) sono divenute in gran parte materia del nuovo diritto del lavoro nonostante il perdurare di una cieca ostilità contro la svolta impersonata dal Jobs act.

Ora torneranno ad avere la meglio i nemici di sempre? Ma io non mollerò. Come scrisse Marco nel suo pubblicato postumo dal Sole 24 ore, con il titolo “Il dado è tratto”: ‘’Ogni processo di modernizzazione avviene con travaglio, anche con tensioni sociali, insomma pagando anche prezzi alti alla conflittualità’’.

Il prezzo pagato da Marco (e dai suoi cari) è stato il più alto di tutti. Egli ci ha insegnato, però, che l’esistenza umana (di cui la morte è solo un episodio) non avrebbe un  senso compiuto se non fosse animata da valori e principi  in nome dei quali si è disposti e pronti a perdere tutto.

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