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Carlo Calenda

Tutti gli scivoloni da evitare ora sul caso Embraco

Il commento di Pietro Ichino, giuslavorista, su quello che il governo dovrebbe fare ora sulla questione controversa di Embraco I casi sono due: o il governo è in grado di convincere leggi alla mano, o con altri argomenti, la casa madre brasiliana di Embraco a proseguire l’attività produttiva a Riva di Chieri, e allora il…

I casi sono due: o il governo è in grado di convincere leggi alla mano, o con altri argomenti, la casa madre brasiliana di Embraco a proseguire l’attività produttiva a Riva di Chieri, e allora il problema è risolto. Oppure no; e allora pretendere di forzare la direzione italiana dello stabilimento a chiedere la Cassa integrazione guadagni è la cosa più sbagliata che il governo possa fare.

L’ERRORE DA EVITARE

Sbagliata, in primo luogo, perché la legge lo vieta in modo molto reciso: si può attivare la Cig solo quando ci sia una prospettiva ragionevole di ripresa del rapporto di lavoro alle dipendenze della stessa azienda. Ma sbagliata, soprattutto, perché con la Cig i lavoratori vengono cacciati in un vicolo cieco. Chi ne fruisce rimane legato all’azienda originaria, senza alcuno stimolo a cercare una nuova occupazione; anzi: con un divieto di cercarla. E ogni mese di inattività riduce la probabilità per il lavoratore di trovare un’occupazione simile alla precedente.

COSA PUO’ FARE IL SINDACATO

Invece di puntare sulla Cig, utile solo a nascondere la disoccupazione, il sindacato farebbe bene a pretendere che l’impresa stanzi un importo congruo per finanziare iniziative efficienti di riqualificazione e outplacement, nonché per assicurare ai dipendenti licenziati un congruo trattamento complementare alla NASpI, in modo che il sostegno del reddito sia superiore rispetto a quello assicurato dalla Cig; se necessario con una durata di tre anni invece che due.

I COMPITI DEL GOVERNO

Quanto al governo, invece di sperperare il denaro pubblico per attivare una Cig senza speranza, lo usi per attivare una rete efficace di servizi per l’impiego, indispensabile se vogliamo stare al gioco di una economia aperta. E per attivare gli incentivi giusti, in modo che altri imprenditori – con piani industriali migliori – sostituiscano quello che ha deciso di chiudere. Stare a questo gioco ha per noi grandi vantaggi; è giusto esigere che gli altri ne rispettino le regole, ma se vogliamo stare a questo gioco dobbiamo rispettarle anche noi.

(commento pubblicato sul blog di Pietro Ichino)

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