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Startup

Costituire una startup innovativa? Non serve il notaio

Si snellisce il processo di nascita di una startup innovativa: gli atti di fondazione potranno essere redatti direttamente dai soci, senza andare dal notaio Come fondare una startup innovativa? Da oggi è tutto molto più semplice, non serve più andare dal notaio. L’Italia facilita il processo di innovazione: il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi…

Si snellisce il processo di nascita di una startup innovativa: gli atti di fondazione potranno essere redatti direttamente dai soci, senza andare dal notaio

Come fondare una startup innovativa? Da oggi è tutto molto più semplice, non serve più andare dal notaio. L’Italia facilita il processo di innovazione: il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha firmato il decreto che ‘introduce la possibilità di costituire una startup innovativa, definita ai sensi dell’articolo 25 del decreto-legge 179/2012 e successive modificazioni, mediante un modello standard tipizzato con firma digitale, ferma restando la possibilità di costituire la società per atto pubblico’, si legge sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico.

Insomma, grazie al nuovo decreto, gli atti potranno essere redatti direttamente dai soci della startup innovative oppure avvalendosi dell’Ufficio del Registro delle imprese, che autenticherà le sottoscrizioni e procederà in tempo reale all’iscrizione, permettendo la nascita della società contestualmente all’apposizione dell’ultima firma.

Attenzione, però, manca ancora un decreto direttoriale che approvi il modello informatico e la modulistica per la trasmissione e iscrizione al registro delle imprese compilabile online.

Cosa si intende per startup innovativa?

Le startup innovative sono società di capitali non quotate in un mercato regolamentato, sono società di nuova costituzione (non più vecchie di 5 anni), non distribuiscono utili e non sono emanazione di altre società. Si tratta di nuove imprese che pongono particolare attenzione nei confronti della ricerca e dello sviluppo. Perchè possa essere fondata una startup innovativa,  un terzo dei lavoratori deve essere in possesso di un dottorato di ricerca (o aver svolto attività di ricerca, dopo la laurea per almeno tre anni in Istituto di ricerca pubblico o privato in Italia o all’estero), oppure almeno due terzi di una laurea magistrale. In sintesi, queste imprese devono essere caratterizzate da una natura altamente innovativa dal punto di vista tecnologico e proporre qualcosa di nuovo.

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Le startup innovative in Italia

La semplificazione intende snellire il processo di nascita delle start up innovative e si spera dia una grande spinta all’innovazione. Dobbiamo dire, infatti, che secondo i numeri del rapporto ‘Lo Startup-Act italiano 3 anni dopo: impatto e scenari futuri’, in Italia si contano, al 14 dicembre 2015, ben 5.044. Si tratta di numeri davvero piccoli se comparati a quelli della Silicon Valley.

La buona notizia è che tali numeri sono in costante crescita e che già a gennaio 2016 erano state registrate almeno 100 startup in più. La crescita esponenziale è testimoniata anche dai numeri dello scorso anno: a gennaio 2015, infatti, le startup in Italia erano 3.179, in 12 mesi sono nate quasi 2.000 nuove aziende. Ma, stando a quanto afferma una ricerca della Startup Europe Partnership, le nostre giovani imprese iscritte hanno meno di tre dipendenti ciascuna, sono delle micro aziende. Solo 23 fatturano oltre due milioni di euro l’anno. Molte non ce la fanno. E negli ultimi 3 anni ben 59 hanno dichiarato fallimento.

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