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Banda Ultralarga

Banda ultralarga, Tim accusa il Governo di aver pilotato bandi Infratel

Accuse pesanti quelle di Flavio Cattaneo, ad di Tim, rivolte al Governo per i bandi Infratel sulla banda ultralarga: “non partecipiamo più ai bandi perché riteniamo che siano costruiti in una certa maniera” La guerra sulla banda ultralarga, che si era delineata tra Tim ed OpenFiber, coinvolge anche il Governo. E proprio ieri, in un’audizione…

Accuse pesanti quelle di Flavio Cattaneo, ad di Tim, rivolte al Governo per i bandi Infratel sulla banda ultralarga: “non partecipiamo più ai bandi perché riteniamo che siano costruiti in una certa maniera”

La guerra sulla banda ultralarga, che si era delineata tra Tim ed OpenFiber, coinvolge anche il Governo. E proprio ieri, in un’audizione alla Camera, la Tlc guidata da Flavio Cattaneo ha accusato Palazzo Chigi di aver costruito i bandi Infratel in modo da poter favorire la vittoria di OpenFiber.

Parole pesanti quelle di Cattaneo, che non hanno lasciato indifferente il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Ma andiamo per gradi.

I bandi Infratel

banda ultralargaIl Piano del Governo, approvato dalla Ue, per la realizzazione delle infrastrutture nelle aree bianche di mercato (20 milioni di abitanti, circa 7 milioni di edifici), quelle considerate a fallimento, prevede che le aziende interessate si sfidino in dei bandi di gara.

Il primo bando è stato già assegnato. Sarà Open Fiber, società di Enel e Cdp, a portare la fibra in 3.043 comuni, di sei regioni d’Italia (Abruzzo, Molise, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto) incluse nel primo bando Infratel, la cui procedura di assegnazione si è conclusa con la firma del contratto di concessione tra Infratel e Open Fiber. Il bando era stato pubblicato lo scorso 3 giugno ed era stato suddiviso in cinque lotti, tutti ottenuti da Open Fiber. Alla firma, avvenuta nella sede del ministero dello Sviluppo economico, erano presenti tra gli altri il ministro per la Coesione territoriale Claudio De Vincenti, il sottosegretario con delega alle Comunicazioni Antonello Giacomelli e il presidente di Open Fiber Franco Bassanini. Open Fiber si è aggiudicata questa prima gara con un importante ribasso rispetto alla base di asta: 675 milioni di euro contro gli 1,45 miliardi previsti da bando.

Open Fiber si è aggiudicata anche la seconda gara bandita da Infratel per le aree a fallimento di mercato. Il bando vale 1,2 miliardi di euro e riguarda 3.710 comuni, ovvero 5,5 milioni di persone e 3,9 milioni di unità abitative o aziendali in dieci regioni, più la provincia autonoma di Trento (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia. Sono coinvolti 3.710 comuni divisi in sei lotti di gara). Ma è proprio su questa su quelle successive che sorgono i problemi.

Visti i risultati del primo Bando di gara, Tim ha deciso non solo di fare ricorso al Tar (ma lo ha perso), ma anche di ritirarsi dal secondo bando ed investire in modo privato anche nelle aree a fallimento.

Attenzione, però:  i piani di Telecom cambiano le cose. Arrivano soldi privati, che rendono nullo e non più necessario l’intervento pubblico. Ll’annuncio di Tim per cablare le aree bianche è arrivato dopo l’assegnazione della prima gara Infratel, che è stata già chiusa, ma prima dell’assegnazione ufficiale della seconda gara. É questa che Telecom proverà a bloccare. Per la terza e quarta gara, invece, ci sarà un supplemento di consultazione che non porterà più di 2-3 mesi di ritardo rispetto al bando previsto per settembre prossimo, ma si parla di 700 mila edifici.

Gli investimenti di Telecom per la banda ultralarga

CattaneoTim investirà 11,5 miliardi nei prossimi tre anni. I piani sono ben noti e prevedono l’85% per cento di copertura entro la fine di quest’anno, anche per rispondere ai giornali. I nostri sono numeri di una società quotata e i dati sono certificati. Entro quest’anno Roma sarà coperta al 98% in Fttc e in Ftth in alcune zone“, avrebbe detto Flavio Cattaneo in audizione alla Camera. “Noi gli investimenti li facciamo non perché si depaupera la rete, ma perché abbiamo i clienti in Adsl e li portiamo subito in fibra molto prima degli altri. Perché non posso dargli in un mese una cosa che gli altri gli danno tre anni?”, ha aggiunto oggi il manager. “Fra un po’ siamo nel 2018 e non è stato posato un metro, non è partito un cantiere delle aree Infratel. E quando parte, l’Italia sarà coperta con diverse soluzioni. I tempi del pubblico sono molto diversi da quelli di un privato. Il pubblico decide, ha procedure, questo allunga i tempi”.

Tensione alle stelle tra Tim e Governo

Quella che fino ad oggi è stata una guerra a suon di gare, investimenti e ricorsi tra Telecom e OpenFiber, ora si trasforma in un botta e risposta tra Tim ed il Governo, con accuse pesanti che arrivano da parte della Tlc.

Non partecipiamo più ai bandi perché riteniamo che siano costruiti in una certa maniera. Se sono costruiti ad hoc, allora per me possono farlo anche senza bando e darlo a chi ritengono più opportuno“, avrebbe detto Cattaneo in audizione alla Camera.

La risposta di Calenda

Parole forti quelle di Cattaneo che hanno provocato subito una reazione del ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda: “Le affermazioni rese oggi dall’amministratore delegato di Tim sono gravi ed inaccettabili tanto più in quanto rese in una sede istituzionale. I bandi Infratel, a cui peraltro Tim ha partecipato insieme ad altri operatori, sono stati strutturati nel pieno rispetto delle regole nazionali ed europee“, ha spiegato il ministro.”Sono certo che la società tornerà immediatamente ad utilizzare, nei rapporti con il Governo, un linguaggio consono”.

La corsa di Open Fiber

Intanto, Open Fiber procede non solo nel cablaggio delle aree a fallimento, ma anche a quelle a successo di mercato. Open Fiber ha già portato la sua fibra a Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Milano, Napoli, Perugia, Torino e Venezia e il programma complessivo pbanda ultralargaer la banda ultra larga prevede la sviluppo della rete in 6 anni su oltre 270 città italiane, per circa 9 milioni e mezzo di unità immobiliari servite.

Tra le città dove approderà internet veloce di Open Fiber ci sarà anche Roma. Acea, infatti, metterà a disposizione i suoi cavidotti delle reti idriche, elettriche e di illuminazione pubblica per consentire a Open Fiber di portare la fibra a quasi 1,5 milioni di edifici. L’ufficialità dell’accordo arriverà a Settembre, ma i giochi sono fatti. E quel che è certo è che le due aziende non si limiteranno solo agli aspetti commerciali, ma estenderanno la loro partnership anche alle tecnologie.

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