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Xiaomi investe nella mobilità. Ecco QiCycle, bici hi tech

Xiaomi, colosso cinese della telefonia, si lancia nel mercato delle bici e presenta QiCycle, una bici intelligente Dagli smartphone alle bici super tecnologiche il passo è breve, almeno per Xiaomi. La startup cinese che insidia Apple e Samsung, conquistando il settore dei telefonini intelligenti, si affaccia anche nel comparto della mobilità: presto presenterà QiCycle, una bici…

Xiaomi, colosso cinese della telefonia, si lancia nel mercato delle bici e presenta QiCycle, una bici intelligente

Dagli smartphone alle bici super tecnologiche il passo è breve, almeno per Xiaomi. La startup cinese che insidia Apple e Samsung, conquistando il settore dei telefonini intelligenti, si affaccia anche nel comparto della mobilità: presto presenterà QiCycle, una bici intelligente. iRiding, la startup in cui Xiaomi ha investito, è pronta a lanciare sul mercato una bici ‘smart’ da 3 mila dollari. A rivelarlo è il Wall Street Journal, secondo cui il lancio dovrebbe avvenire questa settimana in Cina.

La bici, super tecnologica, pesa 7 kg ed è realizzata in fibra di carbonio. Pensata per ciclisti professionisti o molto appassionati, la due ruote, monitora in tempo reale diversi aspetti della pedalata, grazie alla presenza di sensori ad alta sensibilità. iRiding sembra aver già ottenuto la certificazione per gli standard europei: nei prossimi mesi potrebbe arrivare anche in Italia.

Non solo iRiding. Xiaomi, con il suo marchio, sta per lanciare sul mercato (forse in autunno) anche una bici a pedalata assistita, il cui prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 500 dollari.

Se la vogliamo dire tutta, però, Xiaomi non è nuova nel campo della mobilità. Già lo scorso anno, la casa cinese ha piazzato sul mercato Ninebot Mini, una specie di scooter elettrico che raggiunge una velocità di 16 km all’ora e ha un’autonomia di 22 km con una ricarica della batteria.

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Ottimi incassi per Xiaomi nel 2015

I due nuovi prodotti porteranno nuovi guadagni nelle casse di Xiaomi? Certo è che, l’azienda cinese, che oltre agli smartphone, commercializza anche oggetti dell’ambito domestico, come il purificatore per l’aria Mi Air Purifier e la bilancia Mi Smart Scale, ha chiuso un 2015 in positivo.

Il core business della casa cinese ha portato Xiaomi in  quinta posizione nella classifica di vendita degli smartphone, prima anche di LG e Blackbarry, marchi molto più noti e subito dopo di Samsung, Apple, Huwawei e Lenovo.  Il marchio cinese ha visto salire la propria ‘market share’ dal 4.4% del 2014 al 4.9%: un aumento non eccessivo che però è bastato a far registrare una crescita totale del 22.8%.

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