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Ecco come Vard sta zavorrando Fincantieri

Tutti i dettagli sui conti di Vard (che pesano sull'andamento di Fincantieri)

 

Vard naviga in brutte acque e costringerà Fincantieri, che controlla il gruppo norvegese, ad aprire i portafogli per rinforzare la struttura patrimoniale della controllata.

Vard, lo scorso anno, ha registrato una perdita di 1,88 miliardi di corone norvegesi Nok (220 milioni di dollari, circa). Andiamo per gradi.

COSA E’ E COSA FA VARD

Partiamo dal principio. Vard Group è uno dei leader mondiali nella costruzione di navi-piattaforme specializzate per il mercato offshore e traghetti alimentati a gas naturale liquefatto. La società conta oltre 8.000 dipendenti e nove impianti di costruzione (cinque in Norvegia, due in Romania, uno in Brasile e uno in Vietnam).

(CHI CRITICA E CHI NO L’IPOTESI DI FUSIONE LEONARDO-FINCANTIERI LANCIATA DA RENZI)

DAL 2013 SOTTO IL CONTROLLO DI FINCANTIERI

Vard da gennaio 2013 è controllata da Fincantieri Oil & Gas SpA, interamente controllata da Fincantieri, uno dei più grandi gruppi di costruzione navale del mondo e, nel corso dei suoi 200 anni di storia marittima, ha costruito oltre 7000 navi.

QUOTA PARTECIPATIVA DI FINCANTIERI

Nel primo semestre 2019 Fincantieri, tramite la controllata Fincantieri Oil & Gas, ha acquisito ulteriori quote di partecipazione nel gruppo Vard per una percentuale passata dal 97,22% del 31 dicembre 2018 al 97,44% del 30 giugno 2019.

NUOVA STRUTTURA ORANIZZATIVA

E da dicembre 2018, al completamento del delisting di VARD, è stata definita una nuova struttura organizzativa del Gruppo VARD, che prevede, come si legge nelle relazione sui risultati semestrali di Fincantieri, una focalizzazione su due Business Unit: Off shore e Navi Speciali e la Business Unit Cruise, con la piena integrazione organizzativa con Fincantieri.

(CHI CRITICA E CHI NO L’IPOTESI DI FUSIONE LEONARDO-FINCANTIERI LANCIATA DA RENZI)

LA RICAPITALIZZAZIONE

Ad una nuova organizzazione, seguirà anche la ricapitalizzazione. Fincantieri ha in mente di effettuare un aumento di capitale da 90 milioni di euro per rinforzare la società norvegese, che lo scorso anno ha registrato una perdita di 1,88 miliardi di NOK (220 milioni di dollari), contro una perdita di 99  milioni di Nok (corone norvegesi) nel 2017, secondo il quotidiano norvegese Finansavisen.

PESA MERCATO OIL&GAS DEBOLE

“Il risultato di esercizio del 2018 di Vard è legato soprattutto all’andamento del settore offshore e navi speciali, che subisce da una parte un mercato oil&gas ancora debole e dall’altro la complessità ed eterogeneità delle unità in costruzione”, fanno sapere da Fincantieri.

I CONTI DI FINCANTIERI

Facciamo un passo indietro, alla capogruppo. Fincantieri continua a crescere a doppia cifra. Nel primo semestre 2019, i ricavi e proventi, pari a euro 2.837 milioni, sono aumentati di euro 310 milioni rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (+12%). L’Ebitda al 30 giugno 2019 è pari a euro 215 milioni (euro 183 milioni nel primo semestre 2018).

I construction loans (debiti per costruzione), al 30 giugno 2019 sono complessivamente di 492 milioni di euro, con una riduzione di 140 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018, e sono relativi alla controllata VARD per euro 232 milioni e alla capogruppo euro 260 milioni.

ONERI E PROVENTI NEGATIVI (ANCHE) PER VARD

Come si legge nella relazione di Fincantieri sui risultati del primo semestre 2019, però, “gli Oneri e proventi finanziari e su partecipazioni presentano un valore negativo pari a euro 63 milioni (negativo per euro 51 milioni al 30 giugno 2018). Le principali variazioni sono attribuibili agli oneri finanziari su derivati di copertura delle commesse in valuta (aumentati di euro 22 milioni rispetto allo stesso periodo 2018), ai minori oneri non realizzati derivanti dalla conversione del finanziamento concesso a Vard Promar in dollari statunitensi (variazione pari a euro 8 milioni rispetto allo stesso periodo 2018) e ai minori oneri finanziari correlati all’indebitamento (diminuiti di euro 6 milioni)”.

(CHI CRITICA E CHI NO L’IPOTESI DI FUSIONE LEONARDO-FINCANTIERI LANCIATA DA RENZI)

E ancora: “I proventi e oneri estranei alla gestione ordinaria e non ricorrenti sono negativi per euro 27 milioni (euro 32 milioni al 30 giugno 2018) e includono principalmente i costi relativi ai contenziosi per danni da amianto per euro 18 milioni, gli oneri legati a piani di riorganizzazione riferibili alla controllata VARD per euro 7 milioni”.

IL SEGMENTO SHIPBUILDING

L’edibta del settore dello Shipbuilding, che include le attività di progettazione e costruzione di navi da crociera, traghetti, navi militari e mega-yacht, al 30 giugno 2019, è pari a 246 milioni euro (in crescita rispetto ai 173 milioni al 30 giugno 2018), con un EBITDA margin del 10,2% (8,1% al 30 giugno 2018).

Un risultato positivo, certamente, ma se è vero che il segmento “si muove dunque nel percorso individuato dal Piano Industriale” è vero anche che pesa “l’esigua profittabilità di alcuni progetti della business unit Cruise di Vard”.

OFFSHORE E NAVI SPECIALI

Concentrandoci sul settore Off shore e Navi speciali, al 30 giugno 2019, i ricavi ammontano a 314 milioni di euro, con un decremento del 5,7% rispetto ai primi sei mesi del 2018 (euro 333 milioni), e “riflettono l’impatto negativo derivante dalla variazione del cambio Euro/Corona Norvegese (euro 5 milioni) dovuto alla conversione del bilancio di Vard. Il rallentamento nei volumi di produzione è legato ad un ridotto utilizzo della capacità produttiva”, spiega Fincantieri nella relazione semestrale.

GLI ORDINI

Nel primo semestre 2019 gli ordini acquisiti dal Gruppo Vard ammontano a euro 57 milioni e “riguardano principalmente un expedition cruise vessel di lusso di piccole dimensioni per la società armatrice australiana Coral Expeditions che verrà realizzato nel cantiere vietnamita Vung Tau che per ragioni legate alle responsabilità organizzative è ricompreso nel settore Off shore e Navi speciali”.

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