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Tutti i borbottii di Bruxelles su Alstom-Siemens (che vogliono difendersi dal colosso cinese Crrc)

Ecco che cosa si dice a Bruxelles sul progetto di fusione Alstom-Siemens caldeggiato da Francia e Germania 

La società tedesca Siemens e la francese Alstom hanno proposto nuove concessioni nel tentativo di convincere la Commissione europea ad approvare l’alleanza tra loro che creerebbe un gigante della produzione ferroviaria. Alstom ha dichiarato che le due società “hanno deciso di modificare ulteriormente le proposte per rispondere alle preoccupazioni sollevate” dalla Commissione in merito all’impatto dell’operazione sulla concorrenza. Alstom ha aggiunto che la nuova offerta “preserva il valore industriale ed economico dell’affare”.

CHE COSA PREVEDE IL PROGETTO ALSTOM-SIEMENS

Il progetto di fusione, annunciato a settembre 2017, è stato letto da più parti come una mossa difensiva, vista l’espansione sul mercato globale del colosso cinese CRRC.

TUTTE LE ULTIME NOVITÀ SUL CASO ALSTOM-SIEMENS

E’ infatti a rischio semaforo rosso da parte di Bruxelles la fusione tra Alstom e Siemens, il progetto sponsorizzato dai governi di Francia e Germania che dovrebbe dare vita al gigante europeo del trasporto ferroviario.

CHE COSA PENSA LA COMMISSIONE

L’Antitrust Ue vede pochi spiragli e liquida come “insufficienti” le ultime “concessioni” al piano di integrazione presentate dai gruppi francese e tedesco nell’estremo tentativo di superare il veto della Commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager.

IL DOSSIER CALDO

Il dossier Siemens-Alstom è sul tavolo dell’Antitrust Ue da mesi e a ottobre scorso erano arrivati i primi rilievi formali all’operazione che è diventata ormai un caso politico con Parigi e Berlino che non fanno mistero dei propri malumori per le resistenze manifestate dall’Authority.

LE MANOVRE DI FRANCIA E GERMANIA

Nei giorni scorsi il governo tedesco e quello francese hanno fatto pressioni insieme su Bruxelles. E il ministro tedesco dell’economia Peter Altmaier ha definito “un errore politico ed economico” un eventuale no alla fusione. Così, con una mossa dell’ultim’ora, i due gruppi hanno “deciso di modificare ulteriormente i rimedi” proposti alla Commissione Ue “per rispondere ai timori” di effetti negativi sulla concorrenza e ottenere il via libera.

I COMMENTI DI ALSTOM E SIEMENS

“Sin dalla prima proposta di rimedio presentata il 12 dicembre alla Commissione europea, Siemens e Alstom hanno proseguito il dialogo con la Commissione e hanno deciso di modificare ulteriormente i rimedi per rispondere alle preoccupazioni sollevate dal feedback dei test di mercato”, spiegano i due gruppi, secondo cui le nuove concessioni rappresentano un “pacchetto” che “preserva il valore industriale ed economico dell’operazione”.

CHE COSA PENSA LA VESTAGER

Ma le modifiche last-minute sono state considerate “insufficienti” e soprattutto tardive, tenuto conto che il verdetto dell’Autorità è atteso entro il 18 febbraio e, ha fatto capire Vestager, le misure proposte non rappresentano tagli evidenti ma richiedono un test del mercato. Insomma si è fuori tempo massimo per le necessarie verifiche e la bocciatura, allo stato attuale, appare inevitabile.

I MALUMORI MACRONIANI

Da Parigi il ministro delle finanze francese, Bruno Le Maire, non ha nascosto il disappunto dicendo che la normativa antitrust va “revisionata” perché per far fronte alla competizione globale deve focalizzarsi sulla “difesa dei posti di lavoro” e non più solo sul mercato europeo e sui diritti dei consumatori. Un riferimento indiretto ma non troppo velato al dossier Alstom-Siemens.

LE REAZIONI DI PARIGI E BERLINO

Ed è stato lo stesso Le Maire a chiarire: “Non c’è bisogno che io dica a quale fusione sto pensando quando parlo della necessità di riscrivere le norme Ue sulla concorrenza”. Più diplomatica la posizione di Berlino:”Non e’ compito del governo tedesco dare valutazioni”, fa sapere il ministero dell’Economia tedesco, “spetta sempre alla Commissione Ue dare un giudizio in proposito”.

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