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Autostrade

Tutti gli sbandamenti fra Pd, M5s e Italia Viva su Autostrade (Atlantia)

Ecco i subbugli più recenti nella maggioranza di governo sul dossier Autostrade (Atlantia) e il giudizio di Fitch sul rating di Aspi

Sbandamenti e polemiche su Autostrade. Dopo le tensioni indirette ieri tra Ferrovie e Atlantia sul dossier Alitalia, oggi tornano alla ribalta i subbugli interni alla maggioranza di governo su Autostrade. Ecco come e perché.

“Una maxi multa? Non scherziamo. Lo Stato non accetta carità, solo giustizia per le vittime. Per chi ha causato il crollo del ponte Morandi non ci saranno sconti”. Così fonti del M5S commentano le ipotesi di una maxi multa ad Autostrade per l’Italia (gruppo Atlantia) come alternativa alla revoca della concessione. “Ci sono le famiglie di 43 vittime che ancora attendono giustizia. La revoca della concessione ad Autostrade va inoltre nella direzione di un successivo abbassamento dei pedaggi. Bisogna cambiare il sistema degli affidamenti” aggiungono.

Stilettata indiretta al ministro Pd? Paola De Micheli oggi ha risposto (indirettamente): “Non abbiamo mai valutato ne’ privatamente ne’ pubblicamente l’ipotesi di una maxi multa”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, al Tg1, interpellata su Autostrade per l’Italia (Atlantia). “Nei prossimi giorni il governo assumerà i provvedimenti conseguenti nella sua piena collegialità” ha aggiunto la De Micheli.

CHE COSA DICE IL MINISTRO DE MICHELI

Per evitare la rottura della concessione, “Aspi ha fatto diverse proposte anche al precedente governo. Le abbiamo ritenute insufficienti per le ricadute a vantaggio dei cittadini. I 700 milioni per la riduzione dei pedaggi? Ci saremmo aspettati una riduzione significativa delle tariffe ai caselli, senza modificare il piano di maggiori investimenti per la rete e per la manutenzione. La proposta è insufficiente”, ha affermato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, in un’intervista a Repubblica.

AUTOSTRADE E PONTE MORANDI

“Autostrade comprende i 600 milioni della ricostruzione del Ponte Morandi nel risarcimento che offre allo Stato? Sono soldi già previsti per legge. Se la discussione comincia così non è solo insufficiente, è anche irricevibile”, dice De Micheli, che sottolinea come l’adozione dell’eventuale revoca poggi “su due basi: giuridica ed economica. Vanno valutate entrambe. Le decisioni del caso verranno condivise con il premier e con i ministri”. Quanto ai tempi, “non mi sbilancio, ma la verifica è praticamente conclusa”.

LO SCENARIO SECONDO LE INFRASTRUTTURE

Dalle carte, aggiunge, “sono emerse carenze nella manutenzione e nei controlli che non sono stati fatti a regola d’ arte, come si dice in cantiere. E non riguardano solo il Morandi”. Per la ministra, “al di là di Aspi, va rivista la cultura del rapporto tra il privato e il pubblico. Il pubblico ha un interesse prevalente e se non ha la forza di farlo valere si crea uno squilibrio che è un danno anche per il privato perché si abbassa la qualità. La tragedia di Genova purtroppo è una lezione”, dice. “Anche lo Stato non può limitarsi a puntare il dito, deve farsi carico di una maggiore capacità di controllo”. Nell’intervista, De Micheli rassicura sulla tenuta del governo dopo le elezioni in Emilia Romagna, “anche perché vinciamo”. Sul ruolo di Conte come riferimento dei progressisti, “lo è. Nel senso che ha compreso che ogni scelta concreta va avvicinata alla gente. È quello che fa anche Zingaretti”.

IL GIUDIZIO SI FITCH

Il declassamento a ‘junk’ (spazzatura) da parte di Fitch del rating di Aspi, che perde l’investment grade, mette a rischio 2,1 miliardi di euro di prestiti, di cui la Cdp e la Bei potrebbero chiedere la restituzione. E’ quanto ha messo in evidenza Atlantia nella nota con cui, nella tarda serata di ieri, ha commentato la decisione dell’agenzia americana di ridurre il rating di Aspi da BBB+ a BB+, unitamente al taglio da BBB a BB di quello sul programma di emissioni da 10 miliardi di Atlantia. Il taglio del rating di Aspi da parte di Fitch “unitamente ad analoga azione recentemente presa da un’altra agenzia di rating (Moody’s, che ha tagliato Aspi a ‘junk’ a inizio gennaio, ndr), potrebbe determinare, come potenziale effetto, la richiesta” da parte della Bei e della Cdp “di prestiti erogati ad Autostrade per l’Italia per un importo di circa 2,1 miliardi di euro, di cui circa 1,8 miliardi garantiti da Atlantia, con conseguente assorbimento di linee di credito di Atlantia e di Autostrade per l’Italia”.

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