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Tav? Costa più non farla che farla, ecco numeri e fake news. Parola di Foietta (commissario Tav)

Numeri, tesi e accuse (ai 5 Stelle) di Paolo Foietta, commissario straordinario del governo per l’asse ferroviario Torino-Lione. Tav? “Tutti i ragionamenti confermano l’utilità e la necessità di farla”. Parola di Paolo Foietta, commissario straordinario del governo per l’asse ferroviario Torino-Lione, ieri alla Camera. Un commissario di governo (nominato non dall’attuale esecutivo M5S-Lega) snobbato dall’attuale governo: lui…

Tav? “Tutti i ragionamenti confermano l’utilità e la necessità di farla”. Parola di Paolo Foietta, commissario straordinario del governo per l’asse ferroviario Torino-Lione, ieri alla Camera. Un commissario di governo (nominato non dall’attuale esecutivo M5S-Lega) snobbato dall’attuale governo: lui scrive decine di lettere a Palazzo Chigi ma nessuno gli risponde anche se il commissario dipende dalla presidenza del Consiglio.

Ecco quello che ha detto Foietta che ha criticato senza tanti giri di parole “le fake news diffuse dai 5 Stelle”.

“Dire no significa isolare l’Italia”, ha affermato indicando a sostegno di questa tesi l’aumento del traffico su gomma ai valichi di confine, e la necessità di sostituire la vecchia linea, ormai satura, con una ferrovia “moderna e sicura, in linea con gli standard europei”.

Capitolo numeri: “Falso è anche che la Tav costerà 20 miliardi – dice -: farla costa meno di 3 miliardi, non farla costa fino a 5 miliardi”. Non farla, secondo il commissario, costerebbe da due miliardi e mezzo a 4 miliardi e 100 milioni, contro i 2 miliardi e 900 milioni della sezione transfrontaliera. Quindi “se non faccio nulla, spendo una cifra maggiore rispetto a quella che spenderei per la fine del tunnel”, ha tagliato corto

Il commissario si trova in una situazione “surreale” e “imbarazzante” e non lo cela affatto. Foietta davanti alla Commissione Trasporti della Camera, ieri ha usato toni troppo diplomatici, anzi.

Ha inviato 12 lettere, sia al Presidente del Consiglio che al ministro dei Trasporti: “Nessuno ha mai risposto”, anzi “se Toninelli mi avesse incontrato, avrebbe evitato di fare figuracce”.

Quali? “La Torino-Lione non è alta velocità”, ha detto il commissario e ha spiegato che si sta “parlando di una linea ferroviaria moderna, in linea con gli standard europei che porta in sicurezza i treni merci e i treni passeggeri. Quella delle merci che andranno più veloci è una favola”.

Per quel che riguarda gli altri convogli, “la velocità dei treni passeggeri sarà di 220 chilometri orari, assolutamente ragionevole visto che la variante di valico è attraversata dal Tgv a 62 chilometri orari, la stessa velocità dei servizi del sistema ferroviario metropolitano”, ha chiosato Foietta.

Insomma, parlare di alta velocità “è una patacca”, qui è in discussione “una linea ferroviaria costruita nell’800 che ha finito la sua vita, costruita quando le condizioni erano strutturalmente diverse dalle attuali”.

Il Movimento Cinque Stelle ha bocciato Foietta bollando l’audizione come come “uno show politico, di parte”. Si tratta di “una messinscena che ci aspettavamo dato che è lo stesso Foietta messo lì dal Pd renziano che, come lui, ha prima evidenziato l’inutilità dell’opera e poi si è detto favorevole a realizzarla”.

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