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Autostrada Auto

Atlantia, Aspi e Sia, ecco chi sarà penalizzato dall’aumento delle accise sul gasolio

Fatti, nomi, rumors e stime sui titoli che secondo un report di Equita saranno penalizzati in caso di aumento delle accise sul gasolio Subbuglio in Borsa sui rumors che danno in cantiere nel governo un piano per aumentare le accise sul gasolio. Ecco nomi, fatti, stime e indiscrezioni. CHE COSA HA DETTO IL MEF Il…

Subbuglio in Borsa sui rumors che danno in cantiere nel governo un piano per aumentare le accise sul gasolio. Ecco nomi, fatti, stime e indiscrezioni.

CHE COSA HA DETTO IL MEF

Il viceministro all’Economia, Massimo Garavaglia, ha sottolineato infatti negli scorsi giorni che per finanziare la riduzione dell’Ires alle piccole imprese da agosto, potrebbero essere ridotti gli incentivi sui carburanti nocivi ed in particolare circa 5 miliardi arriverebbero da un ipotetico rialzo delle accise sul gasolio per riallinearle con la benzina.

IL REPORT DI EQUITA

Equita sim avverte che si tratterebbe di una notizia negativa per il settore delle autostrade, perché si avrebbe un incremento del costo del carburante (10-12% circa) per circa il 40% del parco auto italiano, oltre all’incremento dovuto alla recente crescita del prezzo del petrolio (+6% il prezzo nel secondo trimestre), scrive Mf/Milano Finanza.

I GIUDIZI SU SIA E GRUPPO AUTOSTRADE-ATLANTIA

“L’andamento del traffico leggero in passato ha evidenziato una certa correlazione con il prezzo del carburante. Per Aspi (oltre il 50% dell’ebitda di Atlantia) il light traffic (60% dei ricavi da pedaggio del gruppo) è per circa il 50% generato da commuting ed il restante 50% è tempo libero, più sensibile al prezzo del carburante. Per Sias circa il 76% del traffico (volumi) deriva da traffico leggero”, avvertono gli analisti di Equita. Su Atlantia Equita ha un giudizio Buy e un prezzo obiettivo a 30,8 euro.

CHE COSA DICE L’AMBIENTE

Il pilastro sarà “lo sviluppo del trasporto pubblico locale elettrico e ibrido“. Così il ministero dell’Ambiente, secondo quanto ha scritto il Fatto Quotidiano, ha intenzione di combattere la guerra allo smog cara al M5s ed evitare che da Bruxelles, dopo il deferimento alla Corte di Giustizia europea per aver violato le leggi anti inquinamento, possano arrivare ulteriori ammonimenti, o peggio una multa. Nulla a che vedere con il taglio del bonus diesel che secondo il Corriere della Sera era invece allo studio per portare in cassa 5 miliardi di euro l’anno e ridurre le emissioni nocive.

VOCI E SMENTITE

Il ministero infatti smentisce, spiegando che l’idea di riallineare le accise del gasolio e quelle della benzina faceva probabilmente parte di un vecchio dossier. Non è escluso che questa ipotesi sia al vaglio di qualche altro ufficio del governo, per esempio il ministero dei Trasporti che è competente in materia.

IL CONTRATTO DI GOVERNO

Sicuramente non fa parte delle prospettive di azione del dicastero dell’Ambiente, che si attiene quindi all’obiettivo della “progressiva riduzione dell’utilizzo di autoveicoli con motori alimentati a diesel e benzina”, inserita nel contratto tra Cinquestelle e Lega, in cui si parla esplicitamente di “strumenti finanziari per favorire l’acquisto di un nuovo veicolo ibrido ed elettrico“, ma anche dell’eliminazione delle accise che invece renderebbe i carburanti più convenienti

LO SCENARIO

Resta il fatto che la necessità di ridurre la circolazione di auto a gasolio è un obiettivo anche di questo governo e del ministero dell’Ambiente. I danni prodotti dai diesel e dalla loro emissioni di particolato sono ormai noti e tutte le grandi città, a partire da Milano e Roma, stanno vietando le loro strade alle auto a gasolio. 

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