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Tutti i tamponamenti in Francia fra Renault e governo su Fca (con Le Maire che riapre al progetto di fusione)

Tutte le ultime novità e le sorprese da Parigi sul Renault e Fca

Nuovo colpo di scena nella vicenda Renault-Fca. Il ministro Bruno Le Maire, dopo aver bloccato le trattative tra Renault ed Fca (come rivelato dell’amministratore delegato Jean-Dominique Senard in occasione dell’assemblea degli azionisti della casa francese), riapre a nuove trattative. Cosa succederà?

I COLLOQUI POSSONO ESSERE RIPRESI

Bruno Le Maire ha fatto sapere, in una intervista a France Info Tv riportata da Bloomberg, che i colloqui tra Renault e Fca “possono essere ripresi dopo che si è ricreata la fiducia” con Nissan.

Sempre nell’intervista ha annunciato che in giornata vedrà il presidente di Renault Jean-Dominique Senard per discutere le strategie della società automobilistica

NESSUN VETO DA PARTE DEL GOVERNO

“Come Stato non abbiamo mai messo il veto a questa operazione”, ha spiegato Le Maire. “Abbiamo semplicemente chiesto, vedendo che Nissan non forniva il suo sostegno, cinque giorni supplementari per esaminare un’operazione da 30 miliardi di euro di capitalizzazione”.

LE MAIRE HA BLOCCATO LA TRATTATIVA

Ma era stato proprio Le Maire a chiedere lo stop alle trattative tra Renault ed Fca, a detta dell’amministratore della casa auto francese. Durante la votazione, le Maire avrebbe fatto una telefonata a Martin Vial, alla guida dell’Ape, l’Agenzia delle partecipazioni pubbliche (lo stato Francese possiede il 15% di Renault) chiedendo di votare a favore dello stop ai negoziati.

“Un solo voto si è opposto alla possibilità di negoziare la fusione”, avrebbe detto Senard, facendo esplicito riferimento a Vial.

E NISSAN?

Nissan, in tutto questo, sarebbe rimasta a guardare. I due rappresentanti della casa nipponica “si sono astenuti, ma in senso positivo”.

LE MAIRE VOLEVA (GiA’) LA FUSIONE

Difficile dire se Emmanuel Macron sapesse o meno della telefonata che ha bloccato tutto, quel che è certo è che  Le Maire, qualche mese fa, avrebbe suggerito l’alleanza. “Qualche mese fa è stato il ministro dell’Economia a suggerirmi di trattare con Fiat-Chrysler”, ha detto Senard agli azionisti, come riportato oggi da La Stampa. “Io l’ho fatto: abbiamo iniziato un lavoro proficuo e abbiamo realizzato che c’erano aspetti interessanti per Renault e l’Alleanza, che per me sono inseparabili”, ha aggiunto l’ad.

SENARD: UN PROGETTO ECCEZIONALE

La notizia di nuove possibili trattative dovrebbe far piacere all’ad di Renault che proprio ieri, in assemblea degli azionisti, avrebbe lasciato la porta aperta a nuovi accordi e non le ha di certo mandate a dire ha chi ha ritenuto responsabile dello Stop.

A Senard, infatti, il progetto di fusione piace: “Non so cosa mi riservi il futuro. Ma nella mia testa questo progetto resta un tema assolutamente notevole ed eccezionale”

UN CAMPIONE EUROPEO

“Ci si lamenta che non esistano campioni europei nell’industria. Ecco, ne avremmo creato per la prima volta uno nell’auto”, ha detto Senard, aggiungendo che la fusione “sarebbe stata un modo per anticipare diverse sfide, come l’avanzare dell’industria automobilistica cinese Di rado ho visto una fusione poter produrre così tante sinergie positive”.

SENARD: SAPEVO COSA DOVEVO FARE

“È vero molte fusioni, a volte dettate dall’ego, non funzionano, incluso nel settore automobilistico, riconosco che alcune non sono state gloriose. Ma in questo caso, voglio dirvi, con la mia esperienza industriale, che so benissimo ciò che si doveva o non si doveva fare. So che questo genere di operazioni possono realizzarsi quando le questioni culturali sono facili. E in questo caso c’erano tutte le condizioni per questo legame culturale. Lo hanno dimostrato i legami di tutte le nostre equipe rispettive”nel corso dei negoziati, ha rincarato la dose l’ad di Renault.

LA FUSIONE SERVE A RENAULT

Senard è stato chiaro nei confronti degli azionisti: ora a Renault non resta che “essere abbastanza forti da resistere” e sperare in una “una integrazione equilibrata”.

I CONTI DI RENAULT

Passando ai numeri, in effetti, il 2018 ha visto gli utili del costruttore francese in calo. È stato di 57,419 miliardi di euro il fatturato realizzato nel 2018 dal gruppo Renault, cioè le marche Renault, Dacia, Lada, Samsung Motors, Alpine e i veicoli commerciali delle marche Jinbei e Huasong venduti in Cina. Tale risultato è inferiore del 2,3% rispetto ai 58,770 miliardi realizzato nel 2017 (risultato approvato a larga maggioranza nel 2018.

Renault ha approvato un dividendo di 3,55 euro per azione, pari a quello del 2017 grazie “alla stabilità finanziaria di cui dispone il gruppo», come ha sottolineato in assemblea il direttore finanziario, Clotilde Delbois.

LA CONFERMA DELL’AD

Con il 90,88% dei voti favorevoli dei soci presenti in assemblea, è stata anche ratificata la nomina a presidente del cda del gruppo di Jean-Dominique Senard.

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