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Crollo Ponte Morandi a Genova? Occhio anche a pioggia e vento. Le parole di Castellucci (Autostrade)

Che cosa ha detto ieri l'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Giovanni Castellucci, nel corso della conferenza stampa tenuta a Genova

Sulle ragioni del crollo del Ponte Morandi di Genova per Autostrade per l’Italia «non ci sono risposte chiare», e secondo i vertici della concessionaria del gruppo Atlantia restano in ballo tutte le ipotesi. Compresa quella che il crollo possa essere stato concausato dal maltempo.

Ieri pomeriggio Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, ha risposto ai cronisti durante una conferenza stampa a Genova, la prima convocata dopo il disastro di martedì scorso che ha causato almeno 43 vittime.

I FILMATI

Alla domanda più importante, “perché?”, Castellucci non ha saputo rispondere. L’ipotesi al momento più accreditata è il cedimento degli “stralli”, i tiranti in acciaio rivestiti in cemento che, una volta venuti meno, avrebbero fatto collassare uno dei piloni e dunque il viadotto. Si è parlato di corrosione degli stralli stessi, che erano in parte stati oggetto di un massiccio intervento di manutenzione, in un altro punto della struttura. Ma si è parlato anche di altre possibili cause, su cui si tenterà di far luce con le testimonianze di chi era presente e con i filmati a disposizione degli inquirenti. «Abbiamo letto di tutto – ha detto Castellucci rispondendo alla cronista che chiedeva conto delle registrazioni – Dai fulmini ad altro. Io non ho elementi per rispondere alla sua domanda. Mi risulta che abbiamo soltanto due video di quel momento. Uno dall’esterno, in cui si vedono dei lampi, e un secondo filmato (di Autostrade, ndr) dall’estremità del ponte, all’uscita della galleria, dove a un certo punto si vede una quantità di pioggia particolarmente elevata, il ponte va in dissolvenza, dopodiché l’immagine si interrompe per il blackout causato dal crollo».

In assenza di altre immagini, Castellucci – ribadendo più volte la disponibilità di Autostrade a «fare qualunque cosa» per aiutare la magistratura a fare chiarezza – ha dichiarato che per capire cosa è successo saranno necessari «una ricognizione dei luoghi e un’analisi dei materiali», oltre al racconto dei testimoni.

IL MALTEMPO

C’è il tema del maltempo. «Molti professori quotati hanno parlato di ipotesi dell’effetto particolare di combinazione di vento particolarmente forte e pioggia particolarmente intensa – ha detto Castellucci – Sono tutti temi su cui occorre ponderare prima di dire, bisogna studiare. Ed è quello che ci aspettiamo dalla commissione d’inchiesta e dalla magistratura».

Possibile che un ponte cada per eventi meteorologici eccezionali? Lo ha chiesto una cronista e Castellucci non ha confermato, ma neppure smentito. «Scusate, questo tema lo valuterà la magistratura, che noi aiuteremo».

LE VIBRAZIONI

Un’altra ipotesi riguarda le vibrazioni, altro fattore che potrebbe aver compromesso il viadotto. «Sugli stralli in calcestruzzo quadrati (quelli del ponte Morandi, che era un’opera molto particolare) non c’è molta letteratura (tecnica, ndr) – ha detto Castellucci – Il tema delle vibrazioni è stato sollevato da grandi esperti in materia, e noi ci auguriamo che la dinamica venga accertata. Genova e l’Italia ne hanno il diritto. Ma neanche i nostri tecnici hanno una visione condivisa, proprio per la mancanza di informazioni».

LE SCUSE

Castellucci si è scusato per la “distanza” con cui Autostrade è stata percepita e assieme al presidente della società Fabio Cerchiai ha espresso cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime, oltre alla disponibilità di «fare tutto il possibile per alleviare la sofferenza delle persone e della città». Ma ha sottolineato che le responsabilità, «vanno accertate». La società per il momento non se le assume. Castellucci ha puntualizzato che il ponte «è stato costruito negli anni ’60, non da noi. Bisognerà accertare come è stato costruito e altri elementi, non riteniamo ci siano le condizioni per assumerci la responsabilità di un evento su cui si sta indagando».

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