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Fca Tesla

Perché Fca di Marchionne sbanda nelle immatricolazioni. L’analisi di Promotor

“Sull’andamento delle immatricolazioni pesano nel 2018 le incertezze sulla situazione politica che hanno caratterizzato il primo semestre dell’anno e il rallentamento del tasso di crescita del Pil. Oltre a questi elementi di freno incidono negativamente sulla domanda di autovetture anche le perplessità dei proprietari di auto diesel da sostituire sulla scelta della nuova auto”. E’…

“Sull’andamento delle immatricolazioni pesano nel 2018 le incertezze sulla situazione politica che hanno caratterizzato il primo semestre dell’anno e il rallentamento del tasso di crescita del Pil. Oltre a questi elementi di freno incidono negativamente sulla domanda di autovetture anche le perplessità dei proprietari di auto diesel da sostituire sulla scelta della nuova auto”.

E’ questo il commento del centro studi Promotor ai dati sulle immatricolazioni delle auto a giugno diramati ieri dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

FRA DAZI E DIESEL

La guerra dei dazi sulle auto, scatenata dalla politica protezionista del presidente americano Donald Trump, assume toni sempre più accesi, mentre in Italia le immatricolazioni registrano un pesante calo del 7,25% a giugno, a causa della forte flessione delle vendite di Fca (-19,3%) e delle vetture diesel (-17%).

LA RISPOSTA IN FIERI DELLA COMMISSIONE EUROPEA

La Commissione Europea avverte gli Stati Uniti: i dazi del 25% minacciati sulle auto europee, scrive in un documento inviato al Dipartimento del Commercio americano, danneggeranno “il commercio, la crescita e l’occupazione negli Usa, con un impatto negativo di 13-14 miliardi di dollari sul Pil Usa” e “i legami con gli alleati”. I produttori auto Ue “contribuiscono in modo significativo al welfare e all’occupazione Usa, con 120 mila posti di lavoro diretti negli impianti manifatturieri e altri 420 mila con i fornitori”. La risposta è allo studio.

LE INDISCREZIONI DEL FINANCIAL TIMES

Il Financial Times parla di “una rappresaglia commerciale del volume di circa 300 miliardi di dollari” che l’Europa farebbe scattare se gli Usa vareranno i dazi. La missione dell’ultima chance è prevista alla fine di luglio, quando il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e la commissaria Ue al commercio Cecilia Malmstroem saranno a Washington.

IL MERCATO ITALIANO

In questo scenario tumultuoso, il mercato italiano mostra segnali di sofferenza: a giugno sono state vendute 174.702 auto che portano il totale del semestre a 1.120.829 auto, l’1,45% in meno dell’analogo periodo dell’anno scorso. Le immatricolazioni di Fca sono state 43.343 nel mese con la quota che scende dal 28,52 al 24,81% e 302.847 nel periodo (-9,07%) e la quota al 27,02% a fronte del 29,29%.

IL COMMENTO DI PROMOTOR

“Sui risultati di giugno e del primo semestre pesano la decisione del Gruppo Fca di dare precedenza alle vendite ai clienti privati piuttosto che a quelle sugli altri canali che sono decisamente meno remunerativi – commenta il centro studi Promotor – Al netto dei dati del Gruppo Fca, il mercato italiano nel primo semestre è in lieve crescita (+1,71%)”, rileva il Centro Studi Promotor che conferma la previsione per l’intero anno di vendite sostanzialmente sui livelli del 2017, cioè leggermente al di sotto della soglia dei due milioni di immatricolazioni.

LE TENDENZE DEL 2018

“Sull’andamento delle immatricolazioni – aggiunge il centro studi Promotor – pesano nel 2018 le incertezze sulla situazione politica che hanno caratterizzato il primo semestre dell’anno e il rallentamento del tasso di crescita del Pil. Oltre a questi elementi di freno incidono negativamente sulla domanda di autovetture anche le perplessità dei proprietari di auto diesel da sostituire sulla scelta della nuova auto. Data la ‘demonizzazione’ di questo tipo di alimentazione i potenziali acquirenti si chiedono se orientarsi nuovamente sul diesel o se passare ad un altro tipo di alimentazione e a quale. Molti rinviano acquisti già maturi. Ovviamente l’impatto sulle immatricolazioni è negativo”.

IL CASO DEL DIESEL

“Interessante è constatare che la quota delle diesel è in diminuzione a vantaggio soprattutto delle auto a benzina (che per inciso hanno emissioni di CO2 più elevate) e di quelle a metano. Nonostante i molti elementi negativi, il mercato dell’auto, dopo crescite del 16% nel 2015 e nel 2016 e dell’8% nel 2017, sta vivendo nel 2018 una fase di consolidamento”.

L’ANALISI DI QUAGLIANO

“Il raggiungimento del livello delle immatricolazioni del periodo ante-crisi e’ ancora lontano, ma – osserva Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – il mercato auto italiano dovrebbe entrare in una nuova fase di recupero già nel 2019. Tra l’altro anche le prospettive per i prossimi mesi sembrano moderatamente positive. Nel secondo semestre dell’anno dovrebbero incidere sulla propensione all’acquisto di automobili il superamento della fase di incertezza politica e un miglioramento del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese che già si avverte nei dati Istat di giugno”.

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