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Cina Auto

Nissan, Ford, Hyundai. Ecco come frena in Cina il mercato delle auto

Numeri, nomi e scenari sul mercato delle auto in Cina a partire dalla decisione della Nissan di tagliare di 30mila unità la produzione prevista in Cina 

 

Brusca frenata per l’auto cinese. A conferma delle tendenze registrate negli scorsi mesi, Nissan ha deciso di tagliare di 30mila unità la produzione prevista in Cina per i primi mesi del 2019.

Lo rivela Reuters, citando una fonte riservata.

MENO 30MILA VEICOLI

Il colosso giapponese non è la prima compagnia a procedere con questa mossa. Ci avevano pensato, prima, Ford e Hyundai. Il rallentamento della produzione può essere in parte frutto della guerra commerciale in corso fra Pechino e Washington: le frizioni fra Xi e Trump, a partire dai dazi imposti sull’importazione dell’acciaio cinese, hanno senz’altro avuto ripercussioni anche sul settore automotive.

Stando a quanto rivela Reuters, la decisione di Nissan dovrebbe coinvolgere almeno stabilimenti (di cui uno a Dalian e uno a Zhengzou), dove vengono prodotti il Qashqai, il suv Infiniti QX50 e l’X-Trail.

I NUMERI DI NISSAN IN CINA

Il taglio riguarderà il trimestre dicembre-febbraio. I dati previsionali non sono stati diffusi, ma analizzando la produzione dell’anno in corso, si rileva come nel periodo dicembre 2017-febbraio 2018 Nissan abbia realizzato in Cina circa 400mila vetture.

Sono 1,5 milioni (circa un quarto della produzione) i pezzi venduti dall’azienda giapponese sul mercato cinese, che rappresenta il secondo bacino d’affari per la compagnia. Secondo le previsioni diffuse all’inizio dell’anno, entro il 2022 era prevista un’impennata delle vendite fino a 2,6 milioni di unità. Resta da capire se l’apparente battuta d’arresto possa in qualche modo modificare le prospettive dell’azienda anche a medio-lungo termine.

MERCATO IN PICCHIATA

I segnali, in questo senso, non sono positivi. Lo scorso novembre, le vendite di auto nella Repubblica Popolare sono scese del 14% rispetto allo stesso mese del 2017. Il trend in calo, peraltro, prosegue dallo scorso luglio. A inizio dicembre l’ha ammesso anche l’associazione che raggruppa i produttori di auto cinesi.

Come ha rilevato Michael Dunne, Ceo di ZozoGo, società di consulenza a cui si affidano vari produttori, si tratta della «prima flessione prolungata dai tempi della crisi finanziaria asiatica del 1998-99».

Colpa della guerra commerciale, ma forse, sottolinea CNBC, anche di un economia cinese che sta rallentando, almeno rispetto al ritmo vertiginoso tenuto sino a poco tempo fa.

In ogni caso, la previsione complessiva delle vendite di auto per il 2019, diffusa a inizio dicembre dall’Associazione dei produttori cinesi, tocca i 28 milioni di veicoli. Pressapoco gli stessi del 2018.

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