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Freem Spartaco

Navi militari di Fincantieri all’Egitto. Rumors su 2 Fremm e commenti degli analisti

Saranno due Fremm le navi militari che Fincantieri venderà all'Egitto? L'operazione col via libera del gruppo Cdp-Sace, il ruolo del Mef, il dibattito tra gli esperti del settore e gli sbuffi della Marina militare

Quali sono le navi militari che Fincantieri venderà all’Egitto?

E’ la domanda che assilla gli addetti ai lavori dopo le indiscrezioni dell’agenzia Radiocor-Il Sole 24 Ore e di Start Magazine (che ha parlato dell’ipotesi di 2 Fremm).

Di sicuro Fincantieri (controllata da Cdp Industria del gruppo Cdp) venderà all’Egitto due navi militari dopo l’operazione di finanziamento e garanzia assicurativa deliberata dal gruppo Cassa depositi e prestiti (controllato dal ministero dell’Economia) tramite anche la società controllata Sace del gruppo Cdp.

Al momento – secondo la ricostruzione di Start – la situazione è la seguente: Fincantieri vuole vendere le 2 Fremm “Spartaco Schergat” ed “Emilio Bianchi”, la Marina Militare no (senza contropartite) e il governo pur avendo dato di fatto tramite il Mef un via libera all’operazione discute ancora nel merito per la delicatezza della vicenda: da un lato c’è consapevolezza che per l’italiana Fincantieri sarebbe un colpo rilevante la vendita (che altrimenti sarebbe appannaggio di società francesi, con tutta probabilità); dall’altro l’operazione con l’Egitto pone qualche problema ai settori più critici verso il regime egiziano di A-Sisi che sono presenti sia nel Pd che nel Movimento 5 Stelle.

Sta di fatto che le indiscrezioni di Start non sono state smentite dalle società interessate e dal governo.

IL DIBATTITO TRA ANALISTI

La questione delle 2 Fremm ha innescato dibattito e polemiche tra analisti e addetti ai lavori, come si può evincere anche dai commenti sul profilo Facebook di Aurelio Giansiracusa, analista di questioni militari e animatore di Ares-Osservatorio Difesa. (QUI L’ANALISI DI GIANSIRACUSA PER START)

IL DOSSIER EGITTO

“Questa vicenda, peraltro ancora avvolta dal mistero, presenta qualche “punto debole” – ha scritto su Twitter l’esperto Giovanni Martinelli, collaboratore di Analisi Difesa – In primo luogo, l’anticipazione stampa sullo studio da parte di Fincantieri su vendita di 2 navi militari all’Egitto non fa riferimento alle FREMM; né tanto meno a quelle in fase di consegna alla @ItalianNavy. In secondo, è vero che la politica di “procurement” del Cairo non è sempre razionale; ma aggiungere 2 FREMM IT alla FREMM FR già in servizio sembrerebbe poco logico. Poi si ricorda che l’Egitto dovrebbe aver già acquistato diverse fregate Meko A-200 da TKMS”.

LA QUESTIONE FREMM

“FREMM ALL’EGITTO. E SE CI GUADAGNASSIMO?”, è il titolo di una serie di tweet dell’analista Marco Florian a commento dell’articolo di Start: “Si parla di cessione di 2 FREMM all’Egitto, forse di un’offerta di M-346. Assieme ad altre attività su Grecia, Bulgaria, Cipro per la promozione dell’export italiano, la cosa va vista con un occhio particolare, nel senso di cui sopra. Riequilibrare tanti anni di “assenteismo” dal punto di vista operativo mi sento di fare qualche altra considerazione: la Francia si appresta a varare una Marina di 15 navi maggiori fra DDGs, FFG, ecc…Con ambito operativo assai maggiore del ns. (loro si hanno interessi lontani) Noi fra DDG e DDX, 8 Fremm e PPA Full e L+ non siamo da meno, con un’areale meno ampio (ovvero maggior concentrazione). Cedere due FREMM GP ci consentirebbe anche di risparmiare equipaggi (mancano) e costi manutentivi. Se la cessione fosse compensata non da due nuove navi ma dall’adeguamento delle dotazioni delle FREMM esistenti (VLS, deep strike, ecc…) e dalla trasformazione degli L+ in Full, avremmo (a mio parere) una marina migliore e più potente aggiungendo gli 8 SSK, Cavour, Trieste, le nuove anfibie, 2 DDX + 2 DDG + 5 Full (dei veri DL più che FFG) e 8 Fremm sarebbe tanta roba. Secondo me più che adeguato. Serve investire su EI e AMI”.

https://twitter.com/MarcoFlorianMED/status/1224023480892633089

I MALUMORI DELLA MARINA MILITARE

Dice a Start un addetto ai lavori che preferisce l’anonimato; “L’orientamento sarebbe a vendere due unità tra le prime prodotte, proprio per non perdere il progresso tecnologico accumulato tra la Fremm 1 e la 10 (il Bianchi, appena varato). Però comunque la Marina Militare vive con un misto di apprensione e preoccupazione la vendita di due unità”.

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