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Mytaxi, la delibera Antitrust sulle rigidità dei radiotaxi e il futuro dell’e-hailing

Tutti i dettagli sul convegno “Mobilità urbana e Tecnologia: l’impatto dell’e-hailing” che si terrà il 18 settembre, dalle 9,30 alle 13, nella Sala Zuccari del Senato a Roma “Mobilità urbana e Tecnologia: l’impatto dell’e-hailing” è il titolo del convegno che si terrà il 18 settembre, dalle 9,30 alle 13, nella Sala Zuccari del Senato a…

“Mobilità urbana e Tecnologia: l’impatto dell’e-hailing” è il titolo del convegno che si terrà il 18 settembre, dalle 9,30 alle 13, nella Sala Zuccari del Senato a Roma.

Nel corso del convegno, organizzato da Mytaxi, sarà presentato uno studio sulla mobilità urbana e l’e-hailing curato dal Certet dell’Università Bocconi di Milano.
Due i panel del convegno. Al primo (”L’impatto delle piattaforme a Roma e Milano” moderato dall’economista Pietro Paganini) parteciperanno gli onorevoli Carlo Fidanza e Diergo De Lorenzis, l’assessore Città in Movimento Roma, Linda Meleo, l’assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Marco Granelli, Oliviero Baccelli del Certet e Mario Valducci, consigliere dell’Autorità di regolazione dei Trasporti.

Al secondo panel (“il futuro della mobilità urbana” moderato da Michele Guerriero, direttore di StartMagazine) parteciperanno Barbara Covili, general manager di mytaxi Italia, Livia Zollo dell’Unione nazionale consumatori, Vincenzo Pepe, Presidente di FareAmbiente, la Senatrice Anna Cinzia Bonfrisco, Vicepresidente XIV Commissione Senato, l’Onorevole Fausto Raciti, XIV Commissione Camera dei Deputato e Stefano Cianciotta, Presidente Osservatorio Nazionale sulle Infrastrutture

I saluti istituzionali sono affidati al Senatore Mauro Coltorti, Presidente VIII Commissione Senato della Repubblica. E’ previsto tra i due panel un keynote speech di Eckart Diepenhorst, ceo mytaxi. L’intervento finale sarà dell’Onorevole Armando Siri, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Al centro del convegno ci sarà anche l’approfondimento sulla portata e l’impatto di una recente delibera dell’Antitrust, secondo cui un tassista non può essere vincolato a lavorare per un solo servizio di radiotaxi.

Lo ha deciso a luglio l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. le clausole di esclusiva nei rapporti tra i principali operatori di radiotaxi attivi a Roma e Milano che vincolano ciascun tassista a destinare tutta la propria attività a un singolo radiotaxi – ha scritto l’authority, sono “restrittive della concorrenza in violazione dell’articolo 101 del TFUE”.

La decisione avrà delle conseguenze per i tassisti, ovviamente, ma anche per i clienti che potrebbero chiamare un taxi che solitamente lavora con un radiotaxi senza però che questo (nelle ore di attività come libera impresa) si attenga alle tariffe del radiotaxi.

“Le istruttorie – è scritto nella delibera – sono state avviate dall’Autorità su segnalazione di Mytaxi, società appartenente al gruppo automobilistico tedesco Daimler AG, che gestisce una piattaforma aperta attraverso un’app liberamente accessibile dai tassisti affiliati, i quali, in base alle proprie esigenze, possono mettere a disposizione della piattaforma una quota variabile di corse”.

Nel caso di Mytaxi, lo smistamento delle corse avviene attraverso la geolocalizzazione, che consente di individuare in ogni momento il tassista più vicino all’utente che cerca il taxi: “I passeggeri richiedono un taxi attraverso l’app installata sul proprio smartphone e i tassisti ricevono la richiesta sulla loro app 92. Oltre alla prenotazione, l’app offre la possibilità di pagare direttamente con lo smartphone (con carta di credito), e la possibilità di accedere a un sistema di rating dei tassisti che consente ai passeggeri di valutare la qualità complessiva del servizio”, si legge nella delibera Antitrust.

Inoltre – ha sottolineato l’authority – a differenza dei radiotaxi, la capacità produttiva che i tassisti mettono a disposizione di Mytaxi può variare, anche giornalmente, in funzione delle scelte dei tassisti: “I tassisti che aderiscono a Mytaxi e scaricano l’app (c.d. tassisti affiliati) possono infatti utilizzare simultaneamente più canali di raccolta della domanda e più piattaforme di intermediazione; ciascun tassista decide dunque liberamente, ogni giorno, se e con quale frequenza acquisire corse dall’app Mytaxi durante il turno”.

Alla fine dell’istruttoria, il Garante della concorrenza e del mercato “ha accertato – si legge nella delibera – che le clausole di esclusiva contenute negli atti che disciplinano i rapporti tra i principali operatori di radiotaxi attivi a Roma (Radiotaxi 3570 – Società Cooperativa, Cooperativa Pronto Taxi 6645 – Società Cooperativa, Samarcanda – Società Cooperativa) e Milano (Taxiblu Consorzio Radiotaxi Satellitare Società Cooperativa, Yellow Tax Multiservice S.r.l. e Autoradiotassì Società Cooperativa) e i tassisti aderenti, nella misura in cui vincolano ciascun tassista a destinare tutta la propria capacità operativa, in termini di corse per turno, ad un singolo radiotaxi, costituiscono reti di intese verticali restrittive della concorrenza in violazione dell’articolo 101 del TFUE”.

L’Autorità alla fine “ha verificato che tali clausole sono idonee a determinare un consistente e duraturo effetto di chiusura del mercato della raccolta e smistamento della domanda del servizio taxi a Roma e Milano, ostacolando l’accesso a nuovi operatori che adottano un diverso e innovativo modello di business, come Mytaxi, e, più in generale, la concorrenza tra piattaforme chiuse (come i radiotaxi) e aperte”.

L’Authority ha inoltre verificato – si legge nelle conclusioni della delibera – “che la presenza delle clausole di esclusiva non ha alcuna giustificazione di natura giuridica o economica”.

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