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Tutti i tweet fra Musk e Trump su auto e dazi

A The Donald piace cinguettare si sa. E lo sa bene anche il ceo di Tesla e SpaceX, Elon Musk, che ha utilizzato proprio Twitter per fare pressione al Presidente Donald Trump affinché gli Stati Uniti e la Cina raggiungano un accordo su regole uguali ed eque per il settore automobilistico. I tweet arrivarono proprio…

A The Donald piace cinguettare si sa. E lo sa bene anche il ceo di Tesla e SpaceX, Elon Musk, che ha utilizzato proprio Twitter per fare pressione al Presidente Donald Trump affinché gli Stati Uniti e la Cina raggiungano un accordo su regole uguali ed eque per il settore automobilistico. I tweet arrivarono proprio mentre Trump si preparava ad annunciare l’introduzione da parte degli Stati Uniti di una tariffa del 25% sull’importazione dell’acciaio e del 10% su quella dell’alluminio, una mossa destinata a colpire la Cina, ma di certo più duramente l’Europa.

LA POSIZIONE “DI PARTE” DEL CEO DI TESLA

“Sono contrario ai dazi doganali in generale, ma le regole attuali rendono le cose molto difficili. È come gareggiare in una gara olimpica indossando scarpe di piombo”, ha twittato Musk, “Voglio solo un rapporto equo, dove le sono ugualmente moderate. Niente di più. Spero che questo non sembri irragionevole”. Irragionevole non lo è visto che lo squilibrio commerciale tra Stati Uniti e Cina nel settore automotive è netto. Basti pensare che a gennaio gli Stati Uniti hanno importato 1,71 miliardi di dollari di auto finite e ricambi auto al mese, mentre le esportazioni mensili verso la Cina erano di appena 817 milioni di dollari. Musk ha spiegato infatti come gli Stati Uniti impongono una tariffa del 2,5% sulle automobili importante dalla Cina, mentre questa a sua volta applica una tariffa del 25% sulle importazioni americane. Le auto di Tesla (non a caso) come quelle di altre case automobilistiche statunitensi, finiscono per costare fino al 50% in più in Cina che negli Stati Uniti a causa delle tariffe.

TRUMP E MUSK VECCHI AMICI

Di certo è più facile esporsi tra amici, come in questo caso. Il ceo di Tesla e SpaceX ha prestato servizio nei due consigli consultivi di Donald Trump nei primissimi mesi della sua presidenza per poi dimettersi quando il presidente ha deciso di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo sul clima di Parigi la scorsa estate. Il miliardario Musk sa quindi come farsi ascoltare dal presidente, non a caso ha sentito il bisogno di spiegare la questione delle tariffe e lo sbilancio Usa/Cina facendo anche riferimento alla precedente amministrazione, un metodo popolare per chiunque cerchi di attirare l’attenzione di The Donald. Detto fatto. Ieri il presidente americano ha letto i tweet durante la conferenza stampa: “Questo viene da Elon, ma tutti lo sanno, lo sanno da anni che non è mai stato fatto nulla al riguardo”, ha dichiarato Trump, concludendo che gli Stati Uniti avrebbero introdotto un “programma fiscale reciproco a un certo punto”.

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