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Marchionne

Fca, Magneti Marelli, le 3 ipotesi per Marchionne e il progetto motori elettrici

Fatti, indiscrezioni e scenari sulla partita finanziaria e industriale di Magneti Marelli, controllata di Fca. Il punto di Michele Arnese per Start Magazine La partita sui motori elettrici scalda il dossier Magneti Marelli? La domanda se la pongono alcuni osservatori del settore in queste ore dopo lo slittamento al secondo trimestre del cda di Fca…

La partita sui motori elettrici scalda il dossier Magneti Marelli? La domanda se la pongono alcuni osservatori del settore in queste ore dopo lo slittamento al secondo trimestre del cda di Fca in cui i vertici del gruppo avevano in programma di decidere lo scorporo della controllata Magneti Marelli.

LE TRE STRADE

Comunque per la controllata di Fca restano aperte tre strade: la quotazione, la vendita ai privati (sono in corsa anche i cinesi) e una cordata italiana (che vedrebbe come perno la Cassa depositi e prestiti, scrive oggi il Sole 24 Ore, e forse Brembo). Ecco tutti gli aggiornamenti sulla delicata partita che riguarda la controllata del gruppo capitanato da Sergio Marchionne,

L’ASPETTO ELETTRICO

Il dossier finanziario s’intreccia comunque con quello industriale. E in questo scenario c’è la variabile “elettrica” visto che, come hanno evidenziato giorni fa le indiscrezioni del Financial Times, Fca cerca di recuperare terreno sull’auto ibrida ed elettrica. Strategia su cui si vede costretta a puntare e che avrà il suo fulcro in Italia. E per la precisione – come ha ricordato di recente il giornalista esperto del settore, Pierluigi Bonora, sul Giornale – “nel polo industriale di Magneti Marelli a Modugno, nel Barese. I dettagli saranno annunciati dall’ad Sergio Marchionne all’«Investor Day» della primavera 2018. Lo stabilimento pugliese occupa un migliaio di persone ed è stato oggetto di investimenti: a Modugno nasceranno i sistemi propulsivi ibridi a 48 volt destinati a equipaggiare, negli Usa, le nuove gamme Jeep (a partire dal rinnovato Wrangler), Ram e Chrysler. Si tratta di motori «mild-hybrid» che consentono il recupero dell’energia a vantaggio di consumi inferiori”.

CHE COSA BOLLE NEL LINGOTTO

Ma gli occhi della comunità finanziaria sono appuntati su quello che è avvenuto, ossia sullo slittamento al secondo trimestre del cda di Fca  in cui il management del Lingotto avrebbe dovuto decidere sullo spin-off della controllata Magneti Marelli. Il rinvio potrebbe essere legato all’interesse di potenziali acquirenti per la società di componenti elettrici per auto. Secondo indiscrezioni riportate dall’agenzia Bloomberg, diverse società si sarebbero dette interessate ad acquistare alcune attività di Magneti Marelli, dopo che Fca  ha cominciato a preparare lo scorporo della divisione di componentistica (la cui quotazione rimane l’opzione favorita da Fiat Chrysler). Di qui – secondo Mf – il rallentamento nelle decisione sullo scorporo.

DECISIONI E INDISCREZIONI

Formalmente Fca ha comunicato che sta proseguendo l’esame della potenziale separazione della controllata Magneti Marelli. Il cda prevede di esaminare nel dettaglio le opzioni per questa operazione «nel secondo trimestre del 2018, in concomitanza con l’esame del piano industriale del gruppo per il 2018-2022». Inoltre il gruppo ha sottolineato che «nel frattempo il management proseguirà le proprie valutazioni sulle possibili strutture dell’operazione al fine di massimizzare il valore per gli azionisti di Fca» e che «non intende fare ulteriori comunicazioni in materia sino a quando una decisione finale sarà stata adottata».

LO STATO DELL’ARTE

Lo slittamento del board sarebbe dovuto a motivi tecnici? La scorsa settimana il consiglio era stato pre allertato. Indiscrezioni, invece, leggono l’annuncio come la volontà di prendere tempo ed esaminare tutte le possibili opzioni a disposizione che spaziano dall’Ipo alla vendita, in toto o a pezzi. Tanto che sarebbe stato affidato nelle scorse settimane un incarico ai legali di Legance per valutare tecnicamente lo scorporo.

I POTENZIALI ACQUIRENTI

Negli ultimi mesi, raccontano negli ambienti finanziari, avrebbero di nuovo provato a sondare gli umori di Fca potenziali acquirenti che avrebbero dunque portato – scrive il Sole 24 Ore – “Sergio Marchionne a rispolverare il vecchio progetto della vendita del gruppo di componentistica. Già in passato Marchionne aveva valutato la cessione della controllata. Tant’è che lo scorso anno Fca è stata a un passo dall’accordo con Samsung Electronics. Ora il piano torna dunque d’attualità. Alternativo, a quello sempre in piedi, dell’Ipo. In pratica, la volontà sarebbe quella di ottenere la massima valorizzazione del gruppo non escludendo alcuna possibilità”.

L’IPOTESI CDP

In questo scenario si inserisce la cordata che potrebbe essere caldeggiata dalla Cassa depositi e prestiti, anche se i vertici di Cdp (il presidente Claudio Costamagna e l’ad Fabio Gallia sono in scadenza in bilico visti gli scenari politici incerti per il dopo voto). In particolare, un anno e mezzo fa era già circolato un progetto che vedeva la cordata interessata a rilevare la società di componentistica. Il progetto prevedeva che Cdp si accompagnasse a un partner industriale, che alcune fonti indicano in Brembo. I due alleati avrebbero dovuto rilevare in modo paritetico Magneti Marelli per poi procedere all’Ipo per fare del gruppo una pubblic company. Poi Fca aveva però deciso di scegliere la strada dell’Ipo e il piano Cdp era stato accantonato. Ora il progetto s- scrive oggi il Sole 24 Ore – “sembra essere stato rispolverato, ma in vista delle elezioni è evidente che i tempi si allungano. Un portavoce di Brembo ha precisato che non ci sono al momento piani per Marelli”.

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