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Autostrada Gavio

Come sfreccia in Piemonte il gruppo Gavio

Come il gruppo Gavio è diventato un vero e proprio monopolista nella gestione delle autostrade piemontesi e dell’intero nord (grazie ad Ativa)

Il gruppo Gavio acquisisce il controllo di Ativa (concessionaria in regime di prorogatio dal 2016 della Torino-Aosta, della Torino-Pinerolo e della Tangenziale di Torino) e diventa sempre più protagonista nella gestione delle autostrade piemontesi e dell’intero nord.

Oggi Gavio, infatti, è già concessionario di buona parte della rete autostradale. Parliamo della A4 Torino-Milano, la A21 Torino-Piacenza e Piacenza-Brescia, la A12 Sestri Levante-Livorno-Viareggio-Lucca-Fornola-La Spezia, la A15 La Spezia-Parma, la A5 Quincinetto-Aosta, la A10 Savona-Ventimiglia, la A6 Torino-Savona, la A33 Asti-Cuneo.

Il player mondiale, tramite le controllate ASTM e SIAS, ha chiuso l’accordo con Ativa a fine ottobre acquistando il 31,7 per cento della società detenuto dal Gruppo Mattioda per un controvalore di 48,9 milioni, salendo così al 72,34% delle quote, con la Città Metropolitana di Torino al 17,64% e Mattioda al 10%. Un riassetto societario che arriva, praticamente, in contemporanea con la pubblicazione del bando del Ministero dei Trasporti (in scadenza il 16 novembre) per la concessione ad un unico gestore dell’A5 Torino-Quincinetto con la Ivrea-Santhià, la Torino Pinerolo e la Alessandria Piacenza.

Un investimento, quello del gruppo Gavio, che, al di là dell’esito della gara, non potrà che portare bene. Il Mit, infatti, nell’elenco degli obblighi del vincitore che si aggiudicherà la gestione di una parte delle autostrade piemontesi prevede, oltre ad un piano finanziario di 12 anni anche il pagamento di 305 milioni di euro agli attuali concessionari (171 milioni per Ativa e 134 per Satap, quest’ultima appartenente al gruppo Gavio).

Ma non è ancora tutto. “Contestualmente – scrive il gruppo in un comunicato stampa -, l’accordo sottoscritto tra le parti prevede altresì che ASTM e SIAS acquisiscano la partecipazione, pari al 10,19%, detenuta dal Gruppo Mattioda in SITAF, società concessionaria del Traforo autostradale del Frejus, per un controvalore di euro 53,6 milioni. L’acquisizione della partecipazione in SITAF, un asset di lunga durata che gestisce l’unico traforo alpino autostradale che sarà dotato di due canne per collegare Italia e Francia, assume per il Gruppo ASTM/SIAS una particolare valenza strategica in quanto consente un consolidamento della propria presenza sul mercato italiano ed una semplificazione dell’azionariato e della governance della società”.

I Gavio, dunque, sale al 47,08% di Sitaf che gestisce la Torino- Bardonecchia e il traforo del Frejus. Anas, poi, che detiene la maggioranza, cioè il 51,09, dovrà presto cedere il 19% che aveva rilevato dalla ex Provincia di Torino, quota che una sentenza del Consiglio di Stato ha imposto di mettere a gara.

Inoltre, è recente l’annuncio dei Gavio di aver fuso insieme le due società, Astm e Sias, in una grande compagnia, quotata a Piazza Affari, che si avvia ad avere una valenza mondiale. Il gruppo è diventato il secondo operatore autostradale al mondo, dietro Atlantia-Albertis. Insomma, una super holding industriale delle concessioni stradali, delle costruzioni (tramite Itinera), dell’ingegneria, operante anche sui settori esteri, con Ecorodovias in Brasile. Il riassetto è stato favorito dall’arrivo lo scorso autunno del fondo Ardian (col 40%) accanto ai Gavio (al 60%) nella Nuova Argo Finanziaria, la controllante delle società operative.

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