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Ferrovie-Anas, ecco tutte le sbandate M5S-Lega

Che cosa c'è di nuovo su Ferrovie e Anas. Fatti, parole, numeri e approfondimenti

Mentre Ferrovie dello Stato presenta il proprio piano industriale e ribadisce, a dispetto di M5S e Lega contrari a Fs-Anas, che la fusione con Anas è ormai cosa fatta e non si torna indietro, Anas punta a nuove acquisizioni di strade. Ecco tutti i dettagli.

RESTA IN FS

Partiamo da qui, dal futuro certo. Anas resta in Fs. “Anas è stata inglobata con un decreto e decreti di ritorno al Mef non ce ne sono. Anas da gennaio è a tutti gli effetti un’azienda del gruppo Fs”, ha affermato l’amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti, a margine della presentazione del piano industriale di Fs. “Fs e Anas hanno una vocazione simile e si sta cercando di lavorare insieme”, ha aggiunto l’amministratore, mentre M5S e Lega dicevano esattamente il contrario.

IL PIANO INDUSTRIALE

E se resta in Fs, dunque, il piano industriale del gruppo guidato da Battisti (nominato dal governo M5S-Lega), interessa anche Anas. La società prevede, da qui al 2023, 58 miliardi di euro di investimenti, di cui 14 miliardi destinati alle strade Anas.

In particolare sarebbero interessati 600 cantieri Anas, con una spesa aggiuntiva di investimento (accelerazione) di 2 miliardi nel biennio 2019-2020.

SU COSA SI INVESTE?

Nel piano rientrano importanti progetti autostradali come l’A2 Autostrada del Mediterraneo, la Strada Statale Jonica e l’A19 Palermo-Catania, che beneficiano di massicci investimenti messi in campo al Sud.

TRA I PROGETTI ANCHE LA RAGUSA-CATANIA?

Nel futuro di Anas anche l’acquisto di alcune tratte stradali? Così sembrerebbe. E la cosa avrebbe la benedizione del Governo. Il ministero delle Infrastrutture ha affermato che “ è stata rilevata una apertura in vista della ‘cessione ad Anas’ stessa della progettazione e delle attività connesse al collegamento autostradale Ragusa-Catania”.

Se questo dovesse avvenire si verificherebbe “il superamento dello schema operativo di Convenzione e assicura la realizzazione dell’opera a totale carico delle finanze pubbliche, in coerenza con le indicazioni già espresse dalle Amministrazioni nella precedente seduta Cipe”.

AZZERAMENTO DELLE TARIFFE

“Questa soluzione garantirebbe i medesimi tempi di sblocco ed esecuzione dei lavori, ma condurrebbe a un azzeramento delle tariffe. E dunque consentirebbe, dopo troppi anni di colpevole inerzia, di rendere davvero utile ai territori e sostenibile un’opera strategica per tutta la Sicilia sudorientale. Adesso “si procederà a valutare, in tempi ristretti, le possibilità di definizione dell’accordo, fanno sapere dal Mit.

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