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Fca, Toyota, Ford, Bmw. Chi sprinta e chi sbanda con le immatricolazioni auto

L’articolo di Francesca Gerosa, giornalista di Mf/Milano Finanza, con dati, confronti e analisi sulle immatricolazioni di auto nell’Unione europea ad aprile Immatricolazioni auto in ripresa in Europa, ma Fca non sta la passo. Ad aprile nell’Europa dei 28, più le nazioni aderenti all’Efta (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), hanno toccato quota 1.348.659, secondo i dati…

Immatricolazioni auto in ripresa in Europa, ma Fca non sta la passo. Ad aprile nell’Europa dei 28, più le nazioni aderenti all’Efta (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), hanno toccato quota 1.348.659, secondo i dati diffusi questa mattina dall’Acea , l’associazione delle case automobilistiche europee. Si tratta del 9,6% in più rispetto allo stesso mese di un anno prima (1.230.702), dopo la contrazione registrata a marzo (-5,2%). Mentre nei primi quattro mesi dell’anno sono ammontate a 5.631.331 unità (+2,6%).

I DATI IN ITALIA

Solo in Italia ad aprile sono cresciute del 6,5% su base annua a quota 171.379 unità a fronte delle 160.969 dello stesso mese del 2017. Una crescita inferiore alla media europea. Sempre in Italia, nel primo quadrimestre, le immatricolazioni sono state pari a 745.945 unità, +0,2% rispetto alle 744.131 dello stesso periodo del 2017. Mentre la Spagna ha messo a segno un +12,3%, il Regno Unito un +10,4%, la Francia un +9% e la Germania un +8%.

LA GRADUATORIA DELLE CASE

Guardando, invece, alle singole case automobilistiche, Volkswagen ha archiviato lo scorso mese con un +13,8% e 335.518 unità. Crescita a due cifre anche per Toyota (+21,2% a 61.832), Ford (+14% a 86.252 unità), Hyundai (+16% a 44.175) e Volvo Car (+10,6% a 25.187). Balzo di Psa con un +70% a 212.534 unità. Performance più modesta per Renault (+9,7% a 140.562), Daimler (+6,5% a 82.288), Nissan (+4% a 36.497), Kia (+4,6% a 41.914), Jaguar Land Rover (+6,4% a 13.911) e Fca (+2,3% a 91.279). Trend, infine, negativo per Bmw che ha segnato un -1,4% a 75.181 unità e per Honda (-0,4% a 9.138).

CHI SALE E CHI SCENDE

Più nel dettaglio, per quanto riguarda Fiat Chrysler Automobiles, l’incremento del 2,3% è stato inferiore alla media generale europea e la quota del gruppo è scesa al 6,8% ad aprile a fronte del 7,4% di un anno prima. Sul cumulato dei primi quattro mesi le immatricolazioni di Fca sono state pari a 375.432 unità, il 2,86% in meno delle 386.420 dello stesso periodo di un anno prima. Secondo l’Acea la quota è calata al 6,8% dal 7,3%.

CHI SPRINTA DI PIU’

Tuttavia, ancora una volta, si registrano ottimi risultati per Jeep, che nel mese ha aumentato le vendite del 75% a 14.441 unità e nel quadrimestre del 58%, con Renegade e Compass protagoniste nelle loro categorie. In crescita anche Alfa Romeo che ha aumentato le vendite del 6,3% a 7.816 unità ad aprile e del 13,2% nel complessivo annuo. Stelvio, che ha confermato la leadership nel suo segmento in Italia, e Giulia sono i due modelli che hanno guidato la crescita del marchio.

LE CURIOSITA’

Mentre Fiat 500 è la vettura più venduta del segmento A e rispetto a un anno fa ha aumentato le immatricolazioni del 6,7%, quanto a 500X e 500L ancora una volta sono nelle posizioni di vertice dei loro segmenti. Invece Fiat ha chiuso il mese con un -4,5% a 63.922 veicoli e Lancia con un -25,9% a 4.393 unità.

IL COMMENTO

“Dopo il calo di marzo, dovuto essenzialmente a due giorni lavorati in meno nella maggior parte dei Paesi, il mercato auto dell’Unione Europea e dell’Efta recupera prontamente in aprile”, ha commentato il Centro Studi Promotor, spiegando che il principale sostegno della domanda nell’area viene dal buon andamento economico. “Si comincia comunque ad avvertire in quasi tutti i Paesi”, ha avvertito il presidente, Gian Primo Quagliano, “l’impatto della “demonizzazione del diesel” che ha effetti sia sulla composizione per alimentazione delle vendite che sul volume complessivo delle immatricolazioni”.

LO SCENARIO

Un certo numero di automobilisti, al momento di sostituire l’auto a gasolio, si sta, infatti, orientando verso altre alimentazioni (in primo luogo la benzina, ma anche soluzioni verdi) e cambia quindi la composizione delle vendite per tipo di carburante. Tuttavia vi sono anche automobilisti che, giunti al momento della sostituzione del diesel, prendono tempo per valutare se acquistare ancora un diesel o se orientarsi verso altre soluzioni. E il rinvio nella sostituzione ha un effetto di temporaneo contenimento del livello delle vendite.

(articolo di Mf/Milano Finanza)

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