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Fca, cosa è successo nell’incontro tra Trump e Marchionne

Donald Trump ha incontrato gli amministratori delegati di Fca, Ford e General Motors. Ecco cosa ha promesso alle case automobilistiche Che Donald Trump fosse un Presidente fuori le righe lo avevamo già capito. Così come avevamo capito che molte delle azioni e delle iniziative intraprese da Barack Obama non trovassero un proseguo nei prossimi 4…

Donald Trump ha incontrato gli amministratori delegati di Fca, Ford e General Motors. Ecco cosa ha promesso alle case automobilistiche

Che Donald Trump fosse un Presidente fuori le righe lo avevamo già capito. Così come avevamo capito che molte delle azioni e delle iniziative intraprese da Barack Obama non trovassero un proseguo nei prossimi 4 anni. Tra le tante cose che potrebbero presto trovare una fine vi è anche l’inchiesta per Dieselgate avviata contro Fca. Questo, almeno, è quanto traspare dall’incontro tra il neo Presidente e Sergio Marchionne, chiamato ad un confronto con Trump, insieme ai vertici di Ford e General Motors. Ma partiamo dall’inizio.

Le accuse Epa ad FCA

A lanciare le accuse di Dieselgate in casa Fiat Chrysler è l’Agenzia per la protezione ambientale americana, la stessa che aveva puntato il dito contro l’operato della casa tedesca, nel settembre 2015.

Come si legge direttamente sul sito dell’Agenzia, Fiat Chrysler avrebbe violato il Clear Air Act (le norme sulle emissioni), montando sui motori diesel dei propri veicoli un software che avrebbe consentito di truccare le emissioni: quelle emesse erano superiori a quanto consentito dalla legge. I veicoli coinvolti dovrebbero essere 104.000, tra Grand Cherokee e Dodge Ram.
Anche il Dipartimento di Giustizia Usa avrebbe avviato un’inchiesta sul gruppo guidato da Sergio Marchionne.

L’incontro Trump – Vertici delle case automobilistiche

Donald Trump, ha incontrato, nelle scorse ore, gli amministratori delegati di Fca, Ford e General Motors, con l’obiettivo di rafforzare il settore manifatturiero americano e attrarre importanti investimenti nel Paese.

Dal giorno della sua elezione, a dirla tutta, Trump ha messo non poco sotto pressione le case automobilistiche americane, spingendo Ford a rinunciare allo stabilimento in Messico e General Motors a promettere importanti investimenti negli Stati Uniti. Anche Fca, risparmiata da Trump, ha annunciato, durante il Salone dell’auto di Detroit un miliardo di dollari di investimenti entro il 2020, creando 2.000 nuovi posti di lavoro in Michigan ed in Ohio.

L’incontro tenutosi nelle scorse ore, però, non si è focalizzato solo sugli investimenti. Come scrive Bloomberg, Trump ha affermato che l’ambientalismo (con tutte le norme che ne derivano) è “fuori controllo” e che intende ridurre le regole in materia, rimuovendo eventuali ostacoli per i produttori di auto e per le compagnie petrolifere.

Parole importanti soprattutto per Fca, che si trova ad affrontare le accuse dell’Epa in merito alle emissioni delle auto diesel. Se è vero che Trump non accenna apertamente alla questione Dieselgate, è anche vero che Fca potrà trovare un alleato.

“Apprezzo l’attenzione del presidente nel rendere gli Stati Uniti un luogo ideale per fare affari. Non vediamo l’ora di lavorare con il presidente Trump e i membri del Congresso per rafforzare l’industria manifatturiera americana”, dice Marchionne in una nota diffusa al termine dell’incontro.

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