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Fca, ecco che cosa si dice in Borsa del piano Marchionne su elettrico e non solo

L’approfondimento di Luciano Mondellini, giornalista di Mf/Milano, con reazioni e commenti di analisti e broker Il week end non ha fatto cambiare idea a Piazza Affari sul piano industriale di Fca al 2022 presentato venerdì 1° giugno a Balocco (Vercelli) da Sergio Marchionne. COME VA FCA A PIAZZA AFFARI Se nell’ultima seduta di settimana scorsa…

Il week end non ha fatto cambiare idea a Piazza Affari sul piano industriale di Fca al 2022 presentato venerdì 1° giugno a Balocco (Vercelli) da Sergio Marchionne.

COME VA FCA A PIAZZA AFFARI

Se nell’ultima seduta di settimana scorsa il titolo aveva reagito male in tempo reale, ossia mentre Marchionne parlava, perdendo il 4,5% a Milano (e oltre il 7% a New York), ieri la situazione non è migliorata: il titolo del Lingotto ha perso oltre il 3,6% a Milano chiudendo a 17,8 euro mentre a New York a metà seduta cedeva il 3%. Insomma, nelle due sedute da quando il piano è stato illustrato al mercato l’azione della casa automobilistica italo-statunitense ha lasciato sul campo circa l’8% in Piazza Affari.

CHE COSA DICONO GLI OPERATORI

A deludere il mercato, secondo quanto risulta dagli operatori, è stata la mancanza di un annuncio sulle alleanze (nonostante le voci circolate nei giorni precedenti) e anche una certa timidezza nell’abbracciare le nuove tecnologie, visto che, se è vero che Marchionne stanzierà 9 miliardi sull’elettrico nel prossimo quinquennio, è altrettanto vero che Volkswagen stanzierà 34 miliardi sull’e-mobility nello stesso periodo (di cui 6,8 soltanto nel 2018).

IL CAPITOLO MOTORE ELETTRICO

D’altronde, durante la presentazione del piano era stato lo stesso Marchionne a spiegare che investire in tecnologie che allo stato attuale non ripagano gli sforzi profusi potrebbe portare a conseguenze nefaste. «Seguire gli altri lungo strade imprudenti e non redditizie non è solo da ingenui ma è anche molto pericoloso», aveva precisato il manager a Balocco.

LE ATTESE NON ESAUDITE

Va inoltre notato che sul titolo hanno pesato anche le prese di beneficio. La settimana scorsa l’azione aveva corso sulla speranza (alimentata da indiscrezioni che però non hanno trovato conferma) che Marchionne annunciasse qualche operazione in grado di mettere le ali al titolo. Così non è stato e quindi l’azione ne ha in seguito pagato le conseguenze.

IL GRADIMENTO DEI BROKER

Ciò detto, il piano ha comunque ottenuto il gradimento dei broker. Il fatto che a fine piano i brand premium (Jeep, Alfa Romeo, Maserati e Ram) rappresenteranno circa l’80% dei ricavi del gruppo Fca rispetto al 65% attuale rappresenta una prospettiva gradita agli analisti.

IL COMMENTO SUI TARGET

Jefferies per esempio giudica ambizioso e dettagliato il piano 2018-2022. Gli analisti inoltre evidenziano che i target al 2020 sono coerenti con le loro stime e supportano il target price di 21 euro anche se hanno rating hold (mantenere).

IL REPORT BARCLAYS

Barclays è più ottimista e conferma su Fca la raccomandazione overweight e il prezzo obiettivo a 23 euro dopo il nuovo piano che ha innescato la possibilità di effettuare una revisione al rialzo delle stime.

LA PAROLA AD AKROS

Per Banca Akros il piano al 2022 sembra ragionevole e aggressivo, ma per il broker non è esente da rischi. Due in particolare: un possibile rallentamento delle immatricolazioni negli Usa e un’eventuale guerra dei dazi che abbia effetti sulle esportazioni dall’Europa alla regione Nafta. Banca Akros comunque ha confermato il target price a 25 euro con un giudizio buy.

TRA BANCA IMI E MEDIOBANCA

Per Banca Imi (rating buy con target price a 24,5 euro) il piano industriale ha rafforzato la convinzione che la società sia in una forma migliore rispetto al passato. Solo Mediobanca Securities ha alzato il prezzo obiettivo di Fca da 21,6 a 22,7 euro confermando il giudizio outperform. Più prudente Equita invece che conferma hold con un target price di 21,8 euro.

(Articolo pubblicato su Mf/Milano finanza)

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