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Porto Bari

Ecco come i cinesi punteranno sui porti di Napoli, Taranto e Bari (con l’aiuto di Intesa Sanpaolo)

La Cina guarda con interesse ai porti italiani, anche del Sud, dopo la missione di Intesa Sanpaolo nella Repubblica popolare cinese. Tutti i dettagli

Il Sud Italia può crescere grazie a Pechino. Meglio, i porti del Sud Italia, come quelli di Napoli, Taranto e Bari possono diventare crocevia importanti degli scambi commerciali tra Asia ed Europa, sfruttando a pieno quello che il Mediterraneo, ove si concentra la ricchezza più grande del Pianeta, oltre 20 mila miliardi di Pil annuo, rappresenta per la Cina e non solo.

“La recente missione in Cina organizzata da Intesa Sanpaolo e finalizzata a promuovere le opportunità di investimento nelle ZES dei porti di Napoli, Taranto e Bari e rispettive aree di riferimento, ha riscontrato grande interesse da parte di importanti player cinesi”, ha scritto Massimo Deandreis, direttore generale di Studi e ricerche per il mezzogiorno (l’istituto Srm ha come soci Intesa Sanpaolo, Compagnia di San Paolo, Alexbank e Intesa San Paolo Innovation Center), su Ispi.

“Questo fa presumere che nel prossimo futuro assisteremo a nuovi investimenti cinesi nella portualità italiana del Mezzogiorno”, ha aggiunto Deandreis.

Intesa Sanpaolo a novembre ha organizzato in Cina la seconda tappa del roadshow internazionale per le Zone Economiche Speciali del Mezzogiorno (prima a Dubai).

COSCO GUARDA A TARANTO

Proprio su questa scia si inserisce l‘accordo tra il colosso cinese dei trasporti via mare, Cosco, già presente nel nord in Liguria e a Trieste, per il terminal di Taranto, dove opera la turca Yilport.

OPPORTUNITÀ PER L’ITALIA

“I porti del Mezzogiorno – se meglio collegati alla rete ferroviaria e potenziati nelle loro infrastrutture di servizi – possono essere il giusto insediamento sia per avviare attività produttive destinate al mercato europeo sia per servire una larga fetta del mercato italiano, dalla Pianura Padana in giù”, aggiunge Deandreis.

LA MISSIONE DI INTESA SAN PAOLO

E proprio con l’obiettivo di far crescere il Sud ed i suoi porti, Intesa Sanpaolo ha organizzato in Cina una missione per la promozione del Sistema Economico del Mezzogiorno, con la collaborazione dell’ambasciata d’Italia a Pechino, di China International Contractors Association (Chinca) e il supporto di ICE. Durante la due giorni (2-3 novembre 2019), la banca italiana, presente in Cina dal 1981, ha presentato ai potenziali investitori cinesi e internazionali le Zone Economiche Speciali italiane del Mezzogiorno.

CHI HA PARTECIPATO ALLA MISSIONE

A prendere parte alla missione sono stati Stefano Buffagni, viceministro dello Sviluppo Economico e dell’Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Popolare Cinese, Xin Xiuming, vicepresidente Chinca, Massimo Deandreis, direttore generale del centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, Francesco Guido direttore regionale Campania, Basilicata, Calabria e Puglia di Intesa Sanpaolo e Pietro Spirito, Ugo Patroni Griffi e Sergio Prete, rispettivamente presidenti delle ZES di Napoli, Bari e Taranto, Amedeo Scarpa, Direttore ICE Pechino e Coordinatore Rete ICE in Cina.

NUMERI ED IMPRESE

Intesa Sanpaolo, in questa intensa due giorni cinese, ha coinvolto 30 PMI del Mezzogiorno clienti del Gruppo, provenienti da diversi settori. La missione per fra crescere il Sud Italia voluta dall’istituto di credito è nata nel 2017, con un plafond di 1,5 miliardi di euro.

L’INDICE DELLA CONNETTIVITÀ DEGLI SCALI MARITTIMI

Missione di Intesa San Paolo a parte, c’è da dire che il futuro degli scambi commerciali passa anche (e ancora) via mare e via Mediterraneo in particolare. Porti efficienti che vantano scambi diretti e frequenti rappresentano certamente un fattore importante per la competitivà di un Paese. Ed è per questo che l’UNCTAD, Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo, ha stilato l’Indice della Connettività degli Scali Marittimi: una classifica, in pratica, dei porti con scambi diretti e frequenti.

Primo posto, come riporta Danilo Taino su Corriere della Sera, per Shanghai (134 punti), secondo per Singapore (124,63), seguito da Pusan (114,43, Corea del Sud). Quarto posto per Ningbo (114,35, Cina). Nella top ten rientrano anche due porti Europei: Anversa (94) e Rotterdam (93).

SCAMBI ASIA-EUROPA-MEDIORIENTE

Fa riflettere, invece, che nelle prime 20 posizioni non ci siano porti africani, australiani, americani (sud e nord). In pratica, i grandi movimenti in mare ruotano attorno ad Asia, Europa e Medioriente.

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