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Autostrade

Che cosa rischia Autostrade con la revoca. Parola di Tomasi (Aspi)

"Con la revoca e un indennizzo ridotto rischiamo il fallimento", ha detto al Corriere della Sera Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l'Italia (Aspi)

“Noi siamo sempre stati disponibili al confronto con il governo. Abbiamo già avanzato le nostre proposte. Con importanti investimenti a carico della società e una serie di compensazioni, oltre alle risorse per Genova e alle esenzioni per ridurre i disagi di chi viaggia. Vogliamo realizzare investimenti per 13 miliardi di euro nei 18 anni rimasti della concessione”. Lo dice Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia (Aspi), intervistato dal Corriere della Sera, mentre dal governo giungono segnali di accelerazioni e frenate sul dossier.

CHE COSA HA DETTO TOMASI (AUTOSTRADE) AL CORSERA

“Comprendo la diffidenza – osserva il capo azienda della concessionaria del gruppo Atlantia – È innegabile che dobbiamo fare uno sforzo straordinario per riconquistare la fiducia degli italiani. Stiamo mettendo in campo tutto quello che abbiamo per realizzare una profonda discontinuità su molti piani”.

I TEMI DEL CONFRONTO COL GOVERNO

“Siamo pronti – aggiunge l’amministratore delegato di Aspi – a continuare un confronto con il governo per evitare che sia distrutto un patrimonio industriale del Paese. Serve un accordo che coniughi l’interesse pubblico, i diritti di chi fa impresa e le regole dello Stato di diritto. Un accordo di questo tipo è possibile e doveroso, nell’interesse dei 7 mila lavoratori, degli stakeholders e di tutti gli italiani”.

LE VISIONI SEMPLICISTICHE E LE LINEE DI CREDITO

Il ricollocamento delle maestranze “è una visione semplicistica”, sottolinea Tomasi: “Con la revoca e un indennizzo ridotto rischiamo il fallimento, visto che abbiamo linee di credito aperte per 10,5 miliardi. Con gravi conseguenze anche per decine di migliaia di risparmiatori, oltre che per 7mila dipendenti diretti e per i lavoratori nell’indotto”.

L’ANALISI DEL SOLE 24 ORE

La società autostradale ha un’esposizione complessiva di 2,15 miliardi nei confronti di Cdp e Bei, di cui 1,4 miliardi verso la Banca d’investimento europea e 750 milioni verso la Cassa, ha scritto giorni fa il Sole 24 Ore: “Questo rispetto a un’esposizione complessiva di 10,8 miliardi. I finanziamenti delle due istituzioni, tuttavia, hanno un profilo leggermente diverso rispetto agli altri. In particolare, è prevista una clausola che prevede in capo ai due finanziatori la possibilità di attivare un rimborso accelerato del debito a fronte della revoca della concessione”.

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