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Germania Francia

Cantieri, negozi, trasporti, mascherine. Come si discute nel governo sulle regole per la fase 2

Il punto della situazione sulla riapertura delle attività economiche tra fatti, indiscrezioni e scenari sulla fase 2

Ancora nulla di davvero deciso nel governo sulla riapertura delle attività economiche. Ci sono ancora differenze di vedute tra ministeri e tra governo e tecnici. Ecco un aggiornamento sullo stato dell’arte per la fase 2.

CHE COSA HA ANNUNCIATO CONTE SULLA FASE 2

Mascherine a prezzo fisso e disponibili per tutti con lo Stato che diventa produttore, termoscanner in tutte le stazioni e gli aeroporti, riapertura dei musei a maggio, autocertificazione solo per gli spostamenti tra le Regioni, nuove regole per i cantieri. E chi ha il mare sotto casa può fare il bagno. In vista dell’inizio della Fase 2 si delinea il piano del governo anche se restano alcuni nodi aperti come i trasporti pubblici, la differenziazione dell’orario di lavoro, il problema della gestione dei bambini con il ritorno dei genitori al lavoro.

DECRETO FASE 2, ECCO LA BOZZA

MASCHERINE PER TUTTI E A PREZZO FISSO

Il prezzo sarà fisso, ha detto il commissario all’emergenza Domenico Arcuri, sia per quanto riguarda la vendita sia per quanto riguarda l’aliquota fiscale. Una delle ipotesi emersa nei giorni scorsi è che sia di 90 centesimi a mascherina. Inoltre, sarà direttamente lo Stato a produrle. Un accordo è già stato siglato: due imprese realizzeranno 51 macchinari che il governo acquisterà e installerà in strutture pubbliche. La produzione iniziale dovrebbe essere tra le 400mila e le 800mila al giorno, per arrivare fino a 25 milioni.

CHE COSA HA ANNUNCIATO CONTE SULLA FASE 2

Quando usciremo da casa dovremo sempre portarla con noi, perché l’uso della mascherina sarà obbligatorio sui mezzi di trasporto, nei negozi, negli uffici, nei luoghi di lavoro secondo i protocolli e all’aperto dove non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza. Ma per camminare per strada o per correre o fare sport non dovrebbe esserci alcun obbligo di indossarla. Il governo potrebbe adottare la formula della “forte raccomandazione” per mediare tra le due posizioni che si confrontano da giorni tra chi è per l’obbligo sempre e chi lo vorrebbe solo nei luoghi chiusi. Il Comitato tecnico scientifico non spinge per l’obbligo di indossarla sempre.

RISTORANTI, NEGOZI

Anche quando riaprire negozi, bar e ristoranti è ancora un tema su cui si discute. Plausibile che si parta l’11 maggio, anche se il 4 potrebbe essere dato il via libera all’asporto. Le attività più a rischio come i parrucchieri dovrebbero essere posticipate al 18. Tutti d’accordo sulle misure severe da applicare: tavoli dimezzati e distanziati, guanti e mascherine per lavoratori e clienti.

DECRETO FASE 2, ECCO LA BOZZA

Scrive Repubblica: “La data della riapertura per le attività commerciali è tutt’altro che certa. Se il 4 maggio potrebbero anche riaprire alcuni negozi (quelli finali di alcune filiere autorizzate), per gli altri potrebbe essere necessario attendere il 18 o addirittura il 25 maggio. Il Comitato tecnico scientifico ritiene che distanziare di una settimana le riaperture non ha alcun senso. Ne occorrono almeno due, meglio tre, per verificare gli effetti della prima ripresa delle attività”.

TERMOSCANNER IN OGNI STAZIONE

L’orientamento è quello di posizionare termoscanner non solo nelle grandi stazioni e negli hub aeroportuali, ma in tutte le stazioni e gli scali del paese. Ci saranno poi regole per bus, metro, treni, aerei: percorsi a senso unico, marker a terra per rispettare le distanze, contapersone, cartelli per indicare possibili sospensioni del servizio, mascherine obbligatorie, tariffe diverse a seconda dell’orario di utilizzo, possibilità di eliminare il controllo e la vendita dei biglietti a bordo, sanificazioni.

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AUTOCERTIFICAZIONE

Dal 4 maggio cambieranno anche le regole per uscire di casa. Al momento il governo è orientato a lasciare l’autocertificazione per gli spostamenti tra una Regione e l’altra mentre non sarà necessario averla per muoversi all’ interno dei Comuni e della stessa Regione. Gli spostamenti tra una regione e l’altra saranno consentiti solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute.

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CANTIERI

Saranno i primi a ripartire, già dal 27 aprile. Ma il riavvio riguarderà solo quelli di edilizia residenziale pubblica, scuole, carceri e opere contro il dissesto idrogeologico. Cantieri privati e manifattura, invece, dovrebbero ripartire il 4. In ogni caso, tutte le attività produttive dovranno mettere in atto misure organizzative – distanziamento sociale tra le postazioni, separazione degli ambienti, smart working, turnazione in mense e spazi condivisi, possibilità di spalmare l’orario di lavoro su più ore e più giorni, domenica compresa – e misure di “protezione e prevenzione”: Dpi ai lavoratori, interventi igienici e di sanificazione degli ambienti, sorveglianza sanitaria in azienda.

PARCHI, JOGGING E SPORT

Il 4 maggio dovrebbe essere anche il giorno in cui si potrà tornare nei parchi e a fare sport all’aperto, correre e andare in bici. Gli esperti chiedono ingressi contingentati e controlli, soprattutto nelle aree frequentate dai bambini, per far rispettare distanze e divieto di assembramento. Ancora nulla di deciso per quanto riguarda i professionisti, anche se l’indicazione sarebbe quella di consentire lo svolgimento di allenamenti individuali.

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LE LIMITAZIONI

Aggiunge il Corriere della Sera: “Se si cammina accanto a un proprio familiare non c’è bisogno di mantenere la distanza di un metro. L’ordinanza del ministero dell’Interno relativa alle norme già in vigore aveva chiarito che è possibile passeggiare con il proprio figlio in prossimità di casa. Adesso non ci saranno più limiti di questo tipo, anche perché saranno aperti molti negozi e dunque sarà consentito poter andare a piedi anche se questo non vuol dire tornare ad affollare le vie dello shopping. Rimane infatti in vigore il divieto di assembramento e dunque la possibilità di stare all’aperto (come del resto anche al chiuso) in un numero di persone superiore a tre. Si è deciso di inserire questa limitazione nel nuovo decreto senza comunque fissare limiti legati all’età soprattutto per evitare che i ragazzi, e in particolare i giovanissimi, si vedano in gruppo e quindi possano aumentare il rischio di contagio”.

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