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Bollo Auto

Bollo auto, cosa sta preparando il Parlamento europeo

Fatti, tempi e nodi da sciogliere sulla proposta al vaglio della Commissione Trasporti del Parlamento europeo sul bollo auto La proposta, al netto di intoppi, potrebbe diventare operativa per tutti nel 2026. Parliamo dell’archiviazione del bollo dell’auto come lo conosciamo e la sua sostituzione con una versione “europea”. Siamo soltanto all’inizio dell’iter, ma la proposta…

La proposta, al netto di intoppi, potrebbe diventare operativa per tutti nel 2026. Parliamo dell’archiviazione del bollo dell’auto come lo conosciamo e la sua sostituzione con una versione “europea”. Siamo soltanto all’inizio dell’iter, ma la proposta è già al vaglio della Commissione Trasporti del Parlamento dell’Unione. Dopodiché dovrà essere approvata dal Consiglio Europeo e successivamente recepita dai vari parlamenti dei Ventisette.

COME FUNZIONERÀ IL BOLLO EUROPEO

Oggi il bollo è sostanzialmente un’imposta di possesso dell’auto: salvo esenzioni particolari, la paga chi possiede un’auto, a prescindere da quanto la utilizzi. L’importo della tassa aumenta in funzione della potenza del veicolo. Bruxelles vorrebbe introdurre un nuovo principio: si paga in funzione di quanto si utilizza il mezzo.

Una misura che sulla carta parrebbe più equa, stemperando il carattere di imposta del bollo per avvicinarlo al concetto di tassa (più utilizzo l’auto, più utilizzo le strade, le infrastrutture e i servizi che lo Stato deve garantire). Non solo: è evidente che il mero possesso dell’auto non produce inquinamento, a differenza delle sua circolazione. E si sa che l’Europa sta cercando misure efficaci di limitazione delle emissioni. Tant’è vero che la proposta di bollo europeo premierebbe tramite esenzioni i veicoli meno inquinanti.

I NODI DA SCIOGLIERE

Ci sono alcuni problemi: prima di tutto, pagando in funzione dei chilometri diventerà cruciale capire precisamente quando circola un’auto. Farlo è tecnicamente possibile, utilizzando le scatole nere già in dotazione ai modelli più avanzati. Il punto è che i dispositivi andranno installati su tutti i veicoli, anche quelli più vecchi. La novità però implica notevoli conseguenze sul fronte della privacy e non è ancora chiaro come sarebbero risolte.

C’è poi un tema di gettito fiscale: non è ancora chiaro quando il cambio di “filosofia” potrebbe incidere sulle casse dei vari Stati.

La proposta di Bruxelles è di partire nel 2023 solo per i mezzi pesanti, e poi di estendere l’obbligo anche alle automobili. Le possibilità che qualcosa vada storto – o che comunque il bollo auto europeo assuma connotati diversi da quelli con cui sta prendendo forma – sono alte, anche se è molto probabile che la tassa di circolazione verrà comunque rivoluzionata in un modo o nell’altro.

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