Fibrillazioni nella cordata in fieri su Alitalia.
Tensioni tra Delta e Lufthansa. Dubbi tra prossimi soci (con una lettera di Atlantia a sorpresa in cui di fatto si preferisce Lufthansa).
Nuove proroghe per presentare l’offerta da parte di Ferrovie e Mef.
E altri soldi pubblici stanziati nella manovra: altri 350 milioni di euro per un ulteriore prestito-ponte (ma quanti ponti serviranno?).
Non c’è alcuna certezza – oltre che chiarezza – sul futuro della compagnia aerea.
Ma non solo: si rincorrono le voci tra gli advisor della cordata di una cassa pressocché prosciugata in Alitalia. E per questo c’è già chi nel governo sbuffa: il prestito lo gestiranno sempre i commissari o la nuova cordata?
Ma al ministero dello Sviluppo economico – nonostante nel governo si parli di “operazione di mercato” in atto per salvare Alitalia – c’è chi si chiede: viste le ulteriori risorse statali, visto il ruolo che Ferrovie dello Stato (100% Mef) avrà in Alitalia, e visto che finanche il Tesoro avrà una quota nella Nuova Alitalia, perché non pensare a una gestione transitoria del tutto pubblica del vettore?
Non è una domanda solo teorica. Secondo le indiscrezioni raccolte da Start in ambienti del Movimento 5 Stelle, è una delle opzioni al vaglio del Mise anche nell’attuale gestione Patuanelli (opzione avversata da molti allo Sviluppo economico e in alcuni componenti dello staff di Patuanelli).
Non sono soltanto parole e rumors. Una bozza di documento – con tanto di articolato di decreto legge – indica una prospettiva del tutto statale per Alitalia.
Si legge infatti di una “gestione a guida pubblica per 18-24 mesi, usando tale finestra temporale per un riordino completo delle regole e dell’assetto del sistema italiano del trasporto aereo”.
La fase transitoria, secondo i tecnici del Mise che hanno redatto il documento, è necessaria affinché “lo Stato possa ridisegnare le regole e le condizioni del sistema e nello stesso tempo sia garantita la continuità operativa di Alitalia, contenendone le perdite, sino a una fase nella quale sia realizzabile la sua sostenibilità economica in condizioni di mercato e si possa in conseguenza ipotizzare un nuovo ingresso, e con prospettive molto diverse dal passato, di capitali privati”. In un’altra parte del documento si criticherebbe la gestione dei commissari straordinari.
La prospettiva di una “gestione pubblica” è legata anche all’erogazione di “un prestito di salvataggio limitato, conforme alle regole europee”. Mentre il precedente prestito-ponte, secondo gli autori del documento, sarebbe illegittimo in base alle regole di Bruxelles.