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Giovanni Castellucci

Atlantia, ecco come zigzagano i soci spagnoli di Abertis (che non festeggia)

Tutte le ultime novità sulla contesa di mercato sul gruppo spagnolo Abertis tra Atlantia e Hochtief. Fatti, numeri e approfondimenti nell’articolo di Michele Arnese   Ok di Bruxelles alla controfferta di Hochtief su Abertis, tensioni fra soci spagnoli e conti non troppo in spolvero per il gruppo iberico delle autostrade. Sono queste le ultime novità…

 

Ok di Bruxelles alla controfferta di Hochtief su Abertis, tensioni fra soci spagnoli e conti non troppo in spolvero per il gruppo iberico delle autostrade. Sono queste le ultime novità sull’Opa del gruppo Atlantia sul colosso spagnolo. Ecco fatti, nomi e approfondimento sulle mosse del gruppo italiano capeggiato dall’amministratore delegato, Giovanni Castellucci. Abertis è da tempo oggetto di una contesa da oltre 17 miliardi di euro per il take-over fra l’italiana Atlantia e la tedesca Hochtief, che è a sua volta controllata dal costruttore spagnolo Acs.

OK DI BRUXELLES

Ieri, 7 febbraio, è arrivato il via libera della Commissione Ue alla proposta di acquisizione di Abertis da parte di Hochtief. Per l’antitrust Ue “l’entità risultante dalla fusione continuerebbe ad avere efficace concorrenza nei mercati rilevanti”. La Commissione ricorda che l’offerta di acquisto di Hochtief arriva come contro-offerta di quella dell’italiana Atlantia. “Atlantia e Hochtief stanno competendo l’uno contro l’altro per il controllo di Abertis”, e l’offerta di Atlantia era stata approvata senza condizioni lo scorso 13 ottobre.

IL DOPPIO VOLTO DEI CONTI

Il gestore di autostrade spagnolo Abertis – nel mirino di Atlantia che ha promosso un’offerta di acquisto – ha diffuso nella mattinata del 7 febbraio i numeri del 2017 che sono risultati inferiori alle attese degli analisti. Il gruppo ha infatti dichiarato un utile netto di 897 milioni di euro, in crescita del 13% su base annua ma inferiore ai 918 milioni attesi dagli analisti.

LE MOSSE E I NUMERI

Nella prima metà dell’anno, Abertis ha acquisito gradualmente tutte le azioni di Sanef, che gestisce le autostrade nel nord della Francia, e ha anche comprato nel corso dell’anno tratte autostradali in Italia e in India.  In totale, sono stati spesi 3 miliardi di euro per queste acquisizioni, che hanno spinto al rialzo il debito netto a 15,4 miliardi alla fine del 2017, rispetto ai 14,4 miliardi di un anno prima. Il fatturato operativo del gruppo, equivalente al suo giro d’affari, ha raggiunto i 5,3 miliardi di euro nel 2017, con un incremento di circa l’8% sull’anno precedente. Abertis, tuttavia, spiega di aver rivisto i propri ricavi 2016 per tenere conto della riclassificazione della sua controllata satellite Hispasat, che prevede di vendere, nelle “discontinued operations”. Tenendo conto di questo cambiamento, l’aumento delle vendite è del 13% annuo.

LO STATO DELL’ARTE

L’italiana Atlantia ha lanciato a metà maggio un’offerta pubblica di acquisto sull’intero capitale di Abertis, che valutata i concorrenti iberici 16,3 miliardi di euro. Il gruppo spagnolo delle costruzioni Acs ha rilanciato con una controfferta a ottobre da 18,6 miliardi di euro. Il governo spagnolo e la Commissione Ue hanno dato il via libera a entrambe le offerte, che dovranno confrontarsi. Molti analisti si aspettano un rilancio di Atlantia, nonostante dalla parte del gruppo italiano ci siano l’opportunità di migliori sinergie e l’eventuale nascita del campione mondiale delle autostrade

FIBRILLAZIONI SPAGNOLE

Ma la cordata che fa capo all’imprenditore spagnolo Florentino Perez non può festeggiare troppo l’ok della Commissione europea. La stampa iberica in questi giorni infatti è scatenata, ma tra le tante notizie riportate una potrebbe essere dirimente. Criteria Caixa infatti, primo azionista di Abertis con il 22% circa, ha esplicitamente dichiarato di avere una posizione neutrale rispetto alle due offerte concorrenti, quella di Atlantia  e quella appunto di Acs-Hochtief. Una posizione che secondo El Confidencial avrebbe fortemente irritato lo stesso Perez.

COSA DICE IN SPAGNA

La scelta finale dell’istituto guidato da Isidre Fainé non è secondaria, visto che la Caixa è il soggetto che più di chiunque altro potrebbe scegliere di aderire anche all’offerta in carta che hanno fatto sia Atlantia  sia Acs-Hochtief”, ha scritto Mf/Milano Finanza. Il problema è che già in settembre lo stesso Fainé aveva giudicato la proposta industriale del gruppo tedesco inferiore a quella degli italiani, motivo per cui resta tensione nelle fila di Perez, che secondo fonti spagnoli sperava fortemente in un appoggio esplicito della Caixa: “ Le uniche dichiarazioni esplicite di quest’ultima, invece, sono state fatte proprio, in ottobre, per la società guidata da Giovanni Castellucci, trasformate successivamente in una posizione più neutra ma di sicuro non favorevole alla contro-opa”.

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